Fotovoltaico, un commento dopo la conferma della detrazione Irpef annunciata dal Ministero

Giuseppe Sofia
Giuseppe Sofia – AD Conergy Italia SpA

di Giuseppe Sofia , Amministratore Delegato di Conergy Italia

Il Ministero dello Sviluppo Economico, interpellato dall’Agenzia delle Entrate, ha confermato che il risparmio energetico può essere inteso non solo come riduzione dei consumi ma anche come risparmio elettrico derivante dal minor assorbimento di energia elettrica dalla rete esterna per effetto dell’utilizzo di un impianto fotovoltaico. Da qui, coloro che intendono installare un impianto fotovoltaico a tetto, potranno fruire della detrazione Irpef del 50% fino a giugno e del 36% gli anni successivi.
Il Ministero ha spiegato che, secondo la normativa comunitaria, maggiore è la quota di energia rinnovabile, più basso è l’indice di prestazione energetica – energia primaria consumata per mq all’anno – pertanto migliore è la classe energetica dell’edificio. In base a tale principio, la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, quale è l’impianto fotovoltaico, è equiparata a tutti gli effetti alla realizzazione di interventi finalizzati al risparmio energetico (fonte Fisco Oggi).
Cosa ne pensano i produttori di questa nuova “energia” al fotovoltaico? Ecco di seguito una riflessione di Giuseppe Sofia, Amministratore Delegato di Conergy Italia ( nella foto) .
«La detrazione Irpef annunciata dal Ministero è un’ottima occasione, offre nuova linfa e opportunità per dare un concreto supporto e un interessante stimolo al consumatore.
C’è da dire che già siamo a buon punto circa la conoscenza del reale risparmio per chi sceglie una rinnovabile come il solare, siamo infatti ampiamente entrati in grid parity; la parità tra costo dell’energia prodotta da fotovoltaico e quella acquistata dalla rete attualmente si può dire raggiunta laddove l’autoconsumo, ovvero l’energia consumata simultaneamente alla produzione, sia pari – con percentuali differenti a seconda dell’irraggiamento – al 70% al nord, 50% al centro e solo il 30% al sud.
Sebbene la scelta del solare appaia come una soluzione di risparmio, ci sono ancora non poche difficoltà: l’accesso al credito e i costi dei finanziamenti fanno aumentare il costo dell’impianto, gravando di fatto sul risultato finale di soluzione di risparmio.
Inoltre la causa europea antidumping verso la Cina si è rivelata un’iniziativa boomerang che non ha fatto che aumentare il costo dei componenti, in primis i moduli, con una ricaduta sul prezzo finale. Come a dire, obiettivo moralmente corretto ma che da qualche parte peggiora la situazione.
Tornando alla detrazione Irpef, purtroppo, c’è un rovescio della medaglia poiché è attuabile al 50% solo fino a giugno – proprio quando si estinguerà anche il probabile ultimo Conto Energia – per poi rimanere permanentemente al 36%. Aiuterà lo sviluppo del residenziale certo, ma ci aspetteremmo dal prossimo governo che fosse prolungato al 50%. Ciò nonostante ritengo che ci sia comunque positività nella possibilità di sgravi fiscali di facile accesso, come le detrazioni in automatico, rispetto ai burocratici e complessi meccanismi indicati dal Conto Energia.
Dall’inizio dell’anno Conergy sta vendendo bene, ciò significa che permane la coscienza di cosa sia l’energia e di cosa significhi risparmio energetico. Da parte nostra continueremo ad operare per sviluppare la cultura dell’autoconsumo e a richiedere ai legislatori un miglioramento dello scambio su posto. Il fotovoltaico potrebbe diventare una soluzione universale per il risparmio nel momento in cui l’utilizzo dell’energia prodotta in differita rispetto alla produzione fosse libero da oneri come è negli USA, in Scandinavia ed in altri paesi. Inoltre, l’ideale sarebbe allargare la possibilità anche alle imprese perché finora lo scambio su posto ha un tetto limite per impianti da 200 kilowatt.
Sebbene la tecnologia del fotovoltaico sia avanzata rispetto allo sfruttamento delle altre fonti, una debolezza reale è che si tratta di una produzione energetica che dipende ovviamente dalle condizioni ambientali e meteorologiche non programmabili.. La soluzione oggi è trovare un mix di energie, con l’idroelettrico per esempio, al fine di ottimizzare efficienza ed efficacia nella propria gestione di energia. L’ottimale sarebbe poter gestire in modo intelligente e in piena autonomia la propria rete attraverso soluzioni per l’accumulo.
E in merito all’accumulo di energia, le soluzioni sono ancora molto onerose, anche se i vantaggi sono importanti: sicurezza in caso di mancanza di elettricità, emergenze, indipendenza dalla rete. In Germania, per esempio, gli accumulatori sono incentivati, in Italia non ancora; accumulatori e inverter oggi sono costosi e per questo l’energia da fotovoltaico non sarebbe considerata alla fine un reale risparmio. Per questo c’è bisogno che il governo e l’economia nazionale prestino attenzione al risultato finale, oltre al fatto che l’attuale quadro normativo per la conversione e l’accumulo non è ancora completamente chiaro.
Quanto ci auguriamo è una massimizzazione del risparmio energetico, insistendo ancora sull’opportunità di indirizzare le abitudini del consumatore ad adottare definitivamente la scelta del risparmio energetico quotidianamente. Dall’utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo quando realmente convenienti, ad adottare sistemi di domotica, così come formule di isolamento termico, un mix che confluisca poi nella possibilità di accumulo e autoconsumo.
Per Conergy il futuro consiste anche nell’impiego di soluzioni di climatizzazione elettrica come le pompe di calore o gli scalda acqua di nuova generazione. Con i sistemi integrati potremo scaldare la casa con il nostro impianto fotovoltaico fino alle quattro del pomeriggio e dalle quattro in poi attivare elettricamente il riscaldamento e tutte le altre funzioni con l’energia accumulata durante il giorno».
Fonte : Company
Nella foto, Giuseppe Sofia