“Milano, il Futuro”: in scena un «racconto corale per Milano Città STEAM»

Nella   foto,  Gianfelice   Rocca
Nella foto, Gianfelice Rocca

Il futuro della Grande Milano non è un sogno. Vive nella realtà di tutto ciò che faremo insieme” – ha detto il Presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca intervenendo all’incontro “Milano, il Futuro”, andato in scena il 6 aprile  al  mattin, presso il Piccolo Teatro Studio Melato.

 

“In questi anni abbiamo operato per dare alla Grande Milano un metodo nuovo, di crescita strategica e di attrattività globale. È stato uno sforzo collettivo ed entusiasmante, un esempio di collaborazione fra imprese grandi, medie e piccole, fra imprese multinazionali e nazionali, fra istituzioni pubbliche e private. Abbiamo condensato i nostri obiettivi in un modello per il futuro, Milano Città STEAM. È un percorso in cui coinvolgere tutte le energie e i protagonisti della Grande Milano. Crediamo che questo nuovo ‘metodo Milano’ sia la chiave per dare risposte efficaci alla sfiducia, all’esclusione, alla rassegnazione”.

 

Serve un grande magnete, comune a tutte le classi dirigenti della grande Milano”, ha continuato Rocca. “Per allineare insieme tutte le eccellenze milanesi. Per realizzare ed estendere il più possibile intorno a noi l’esperienza di ‘una vita buona’ degna di essere vissuta, per tutti. Che moltiplichi le possibilità per chi ha meno reddito o proviene da altri Paesi”.

 

“La straordinarietà ambrosiana – ha aggiunto – sta nella ricchezza dei quattro capitali che la rendono straordinaria. Quello economico/produttivo: qui vi sono 90 imprese con più di 1 miliardo di fatturato contro 50 di Monaco, 37 di Barcellona, 16 di Torino. Quello scientifico/tecnologico: con 8 università che, nonostante la scarsità dei mezzi, stanno scalando le classifiche mondiali. Quello estetico: più che mai lo percepiamo in questi giorni di fervore per il Salone del Mobile, così come nella Fashion Week, e aggiungerei nella crescente bellezza della nostra città”.

 

“Ma soprattutto il capitale sociale”, ha detto Rocca. “Questa Milano è attenta agli ultimi, con i suoi oltre 312mila volontari, più che raddoppiati nell’ultimo decennio. E ha il record europeo di utilizzo di bike sharing e di car sharing”.

 

La combinazione dei quattro capitali – ha detto Rocca – rende questa città uno dei luoghi globali più adatti per affrontare le grandi sfide. In questa città fin dall’arrivo del vescovo Ambrogio si sono incrociati Oriente e Occidente, Nord Europa e Mediterraneo. Questo è il luogo dove riflettere sul futuro”.

 

“Oggi il Prodotto Lordo di Milano è del 1,2% al di sopra di quello del 2008. Purtroppo l’Italia è ancora indietro di un 6% dal periodo pre-crisi. Le nostre responsabilità aumentano”, ha aggiunto Rocca, esaminando la competizione diretta tra Milano e le altre aree metropolitane europee. “Nel 2015 fra le 75 maggiori aree metropolitane per ricchezza prodotta appaiono in Europa quattro città che sono state oggetto dei nostri studi comparativi: Milano, Barcellona, Monaco e Stoccarda. Appaiono poi le capitali come Roma, Zurigo, Berlino, Madrid, Parigi, Londra. La stessa fotografia nel 2025, secondo Mc Kinsey, vede scomparire Stoccarda, Barcellona, Roma. Ma Milano c’è! Nel campionato del 2025 restiamo a giocarcela con grandi capitali come Parigi e Londra e Berlino. Parliamo della Grande Milano, quella che in 60 km riunisce il 25% dell’export italiano. Ecco perché Milano – ha continuato Rocca – chiede per sé le grandi authorities europee: perché le merita”.

 

Come può l’imprenditore contribuire alle ambizioni del territorio? Per Rocca “il primo essenziale apporto viene dal senso della responsabilità individuale, dalla figura dell’imprenditore come motore della storia. In questi anni gli imprenditori si sono trovati al centro di cambiamenti radicali, e di una crisi mondiale profondissima. Molte imprese sono scomparse. Molte hanno dovuto affrontare drammatiche ristrutturazioni. Il lavoro è diventato più precario per tutti, imprenditori compresi, perché i mercati sono diventati più precari. La solitudine dell’imprenditore si è accresciuta. Corriamo il rischio di perdere questa immensa energia collettiva e imprenditoriale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese”.

 

Il secondo apporto viene dal senso del dovere. “La responsabilità individuale e lo spirito di iniziativa – ha detto Rocca – si intrecciano con il senso del dovere, l’importanza dell’iniziativa individuale. Le grandi difficoltà di questa crisi globale spingono sempre più ad appoggiarsi allo Stato per rimediare ai grandi problemi. Non solo in Italia ma in molti paesi del mondo. Lo statalismo è una gravissima malattia. Da cittadini, si diventa sudditi. L’articolo 1 della Costituzione che sancisce che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, si trasforma, nelle rincorse populistiche, in una Repubblica fondata sul reddito garantito dallo Stato”.

 

Infine Rocca ha illustrato le 4 traiettorie per la crescita di Milano Città STEAM. “La dimensione di Milano – ha detto – obbliga ad alcune scelte. Solo così si possono attrarre capitali e talenti e trattenerli. Solo così si avrà una generale migrazione verso l’eccellenza in tutti gli ambiti.  Una prima traiettoria riguarda il settore industriale e il manifatturiero. Il manifatturiero è e dovrà essere uno dei grandi punti di forza di questa area metropolitana. È il grande motore delle ricerca e dell’innovazione, è il motore dell’export, trasforma la ricerca in innovazione e l’innovazione in prodotti e processi. La capacità manifatturiera attraversa orizzontalmente tutti i settori: dalla meccanica, al design e alla moda, dall’alimentare al biomedicale. La rivoluzione digitale sta dispiegando i suoi effetti. Come per l’elettricità, l’impatto è lineare per alcuni decenni. Poi diviene esponenziale. Vediamo ovunque intorno a noi l’accelerazione del fenomeno”.

 

Su questa prima traiettoria “nonostante la grande crisi, vi sono oggi alcuni segnali incoraggianti”, ha aggiunto Rocca. “Le esportazioni della nostra regione, ben 112 miliardi di euro, sono ai massimi storici. Le nostre aziende manifatturiere con più di 200 addetti fanno meglio di quelle tedesche. Nel 2015, il 38,7% delle nostre start up manifatturiere knowlegde intensive ha registrato performance di crescita medio-alta, più che a Monaco, e quasi il doppio di Barcellona. Milano può essere sempre più una vera eccellenza globale nello smart manufacturing”.

 

La seconda traiettoria – ha continuato Rocca – è quella della sostenibilità green. Milano è la nona città globale per sostenibilità e qualità dell’ambiente, e vanta un network consolidato di 400 eccellenze di imprese attive nel green, con 25.000 addetti e 50 miliardi di ricavi. Esse vogliono e possono dare un contributo eccezionale per l’ottimizzazione ambientale di ogni processo di trasformazione che avviene nella Grande Milano, e per la riduzione dell’impronta energetica dell’intero patrimonio immobiliare pubblico e privato. La legacy dell’EXPO si traduce anche in un’importante iniziativa per zero spreco alimentare, in cui sono coinvolte le primarie aziende del settore”.

 

La terza traiettoria è l’industria creativa e del design. Quest’area è la prima in Italia e tra le principali nel mondo, per addetti nelle industrie creative. Anche in questo settore si moltiplicano le start up knowledge intensive, quasi 1.800 nate negli ultimi anni. Viviamo in questi giorni l’immensa vitalità e creatività che questo settore porta alla città tutta”.

 

Infine, per Rocca “veramente fondamentale è la quarta traiettoria: quella delle Scienze della Vita. A Milano si concentra metà della produzione scientifica di qualità nazionale, grazie a un sistema integrato che vanta 19 IRCCS, leader assoluti per ricerca nel panorama nazionale. L’occasione apertasi sull’area EXPO è veramente straordinaria. Oggi possiamo sognare di veder sorgere in quel luogo uno dei più qualificati poli universitari, scientifici e tecnologici nelle Scienze della Vita. E intorno centri di altri centri di ricerca pubblici e privati, start up, quartier generali di grandi aziende nazionali e multinazionali. Con al centro la sfida della medicina personalizzata, capace di misurare gli interventi sulle caratteristiche individuali delle persone. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, in grado di supportare i medici nella diagnosi e nella cura”.

 

Per Milano – ha concluso Rocca – la vera Olimpiade è quella della conoscenza. E in questo momento vincere significa portare a casa la sede dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, il cui impatto sarebbe veramente straordinario. La sfida nelle Scienze della Vita da giocare a Milano è anche una grande alleanza fra generazioni. A Milano gli over 65enni sono il 22%, contro circa il 19% di Barcellona e Monaco. Ma Milano è anche una città sempre più giovane. Nell’ultimo biennio a Milano i giovani tra i 15 e i 34 anni sono aumentati del 4,8%, ossia di ben 30 mila residenti, a fronte di una crescita della popolazione dell’1%. La sfida delle Scienze della Vita non porterà solo ad accrescere l’attrattività verso studenti stranieri. Ma a una Milano che sostiene gli anziani, che li accompagna in una piena partecipazione alla vita attiva, che lancia la sfida dell’invecchiare in buona salute, ha bisogno della scienza, della medicina, della telemedicina, dell’assistenza a distanza, della innovazione che viene dalle Università e dalle start up promosse dai giovani”.

 

All’incontro, tenutosi al Piccolo Teatro Studio Melato, hanno partecipato: Enrico Cereda, CEO IBM Italia; Carlotta de Bevilacqua, Vice Presidente Artemide; Sergio Dompé, Presidente Dompé; Cristina Messa, Rettore Università degli Studi Milano-Bicocca; Pietro Modiano, Presidente Gruppo SEA; Beppe Sala, Sindaco di Milano; Angelo Scola, Cardinale di Milano; Gianfelice Rocca, Presidente Assolombarda; Marco Tronchetti Provera, CEO Gruppo Pirelli.