Affitti brevi e cedolare secca: a BTO X i dati che confermano l’urgenza di una regolamentazione

“I dati presentati il 29  novembre alla BTO X di Firenze entrano di prepotenza nella discussione di questi giorni sugli affitti brevi – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.”

L’analisi realizzata da AirDNA traccia l’attività degli affitti brevi a livello internazionale ed evidenzia, aldilà di ogni dubbio, che il fenomeno è profondamente mutato rispetto agli inizi.

Nella top ten dei paesi europei l’Italia si trova al secondo posto, dopo la Francia, per numero di appartamenti on line (oltre 318 mila) con un prezzo medio però di 130€, contro i 124€ dei cugini transalpini.

Se già questi sono numeri importanti, ancor più impressionanti sono i dati di crescita nel nostro Paese con un +22% , in termini di offerta di appartamenti per affitti brevi ad uso turistico ed un +15% sul prezzo medio degli stessi.

Tra le città italiane, Roma è al primo posto per offerta di appartamenti on line (oltre 25,3 mila), venduti ad un prezzo medio di €127 e con un’occupazione del 48%. A Venezia  gli appartamenti si vendono ad un prezzo medio di 168€, ed hanno un’occupazione del 64%.

Come se non bastassero questi numeri a far riflettere su come stia evolvendo il fenomeno, AirDNA arriva a tracciare anche i modelli di gestione degli appartamenti.

“Ciò che emerge con chiarezza dall’analisi è che quelle caratteristiche di spontaneità ed occasionalità che caratterizzavano forse gli inizi e la stessa idea di una economia condivisa e collaborativa, hanno lasciato il posto ad un’ attività consolidata e “industrializzata” che si svolge però in un quadro di pressoché completa assenza di regole, controlli e fiscalità – prosegue il Presidente Palmucci.”

Il dato certamente piu significativo è quello dei proprietari multipli, coloro che vendono on line più di un appartamento.

Il 64% degli annunci pubblicati sulla rete riguarda proprietari multipli, ma guardando alle piazze di Roma e Venezia la percentuale sale al 72%.

Anche i dati relativi alle prenotazioni – l’85% dei viaggiatori guarda anche gli appartamenti nel momento della ricerca di un alloggio e le prenotazioni degli stessi avvengono sempre di piu sotto data come accade per altre accomodation – evidenziano come, aldilà  di ogni dubbio, queste realtà operano sullo stesso mercato delle tipologie di ricettività.

“È evidente l’impatto di queste attività sull’offerta turistica del nostro paese  e l’esigenza di una regolamentazione appare sempre di più urgente.

Così come appaiono del tutto inappropriate le ipotesi che stanno girando in questi giorni di ridurre o ritardare ulteriormente l’applicazione della cedolare secca sugli affitti brevi. Uno schiaffo agli imprenditori che tutti i giorni operano su quello stesso mercato pagando le tasse e creando occupazione, ma anche a tutti quei cittadini che non hanno diversi appartamenti nei centri storici delle nostre città, ma piuttosto lavorano e pagano le tasse – conclude il Presidente.”
 

Fonte  : ASSOCIAZIONE ITALIANA CONFINDUSTRIA ALBERGHI