Convegno annuale POPAI : “in negozio con emozione”

di Lucia Loffi Randolin  per  www.internews.biz
“Retail  (R)evolution, l’evoluzione del retail” : questo il titolo della sesta edizione del convegno Retail Visions organizzato da POPAI lo scorso 7 novembre a Milano, focalizzato sui fattori emozionali che aiutano a scegliere fra gli store che meglio interpretano la nostra attuale epoca.  Epoca tecnologica, in cui il cliente digitalizzato attiva forme di relazioni differenti, in cui i luoghi dello shopping attraverso il design devono raccontare delle storie piuttosto che essere meri spazi di vendita: devono essere “places”  e non “spaces” come ha sottolineato nel suo intervento David Kepron, membro dell’American Institute of Architects e del RDI; devono divertire, suscitare emozioni , creare delle connessioni emotive fra cliente e brand. E dove la shopping experience deve essere orientata verso l’autenticità: gli spazi del retail devono mettere in mostra non solo i prodotti ma anche i valori immateriali dell’azienda, ha evidenziato Valeria Iannilli,  docente in Disegno Industriale del Politecnico di Milano nella sua relazione “Analisi e visioni di spazi di vendita”.  Per esempio, elementi del processo che sta dietro al prodotto: nel caso di un negozio di tessuti creando un ambiente con fili e spolette come fosse un telaio, che fa immaginare l’esistenza anche di persone dietro all’oggetto. Perché il contesto influisce sulla percezione del prodotto;  lo spazio di vendita è diventato anche spazio “altro”, dove si ospitano mostre, eventi culturali, in cui si possono pure ricreare ambientazioni casalinghe più coinvolgenti: una cucina in esposizione può diventare un luogo dove si insegna a fare il tè…
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di  Austin McGinley di JHP Design, che ha ribadito l’importanza di raccontare la storia del brand attraverso il visual merchandising utilizzando anche tecniche teatrali.
Le classiche quattro mura hanno dunque sempre più bisogno di essere “vestite” e “vissute” per poter attrarre consumatori che vivono ormai immersi nella connessione tecnologica, sono sempre più informati sul prodotto, ma tutto sommato hanno ancora voglia di farsi stupire…