COVIP presenta a Roma la “RELAZIONE ANNUALE”

A dieci anni dalla riforma il sistema di previdenza complementare, pur essendo complessivamente ben strutturato, può ulteriormente rafforzare il proprio ruolo.

 

L’attività della COVIP si configura sempre più come “vigilanza sociale”; l’esigenza di una vigilanza così delineata si estende alle diverse componenti della domanda di protezione sociale, riferibili ai bisogni di cura e assistenza, anche a lungo termine, nella prospettiva di un Welfare integrato.

 

Le casse professionali continuano a essere gli unici investitori istituzionali privi di una disciplina cogente e uniforme sugli investimenti. È necessario uno sviluppo adeguato e robusto della vigilanza sociale anche su questi enti.

 

Nel 2016 il sistema dei fondi pensione cresce, rispetto al 2015, del 7,6% in termini di adesioni e del 7,8% in termini di patrimonio. Gli iscritti ai fondi negoziali sono aumentati del 7,4%, ai fondi pensione aperti del 9,5%. Nei PIP “nuovi” l’incremento è stato del 10,3%.

 

Tra fondi pensione e casse professionali, il risparmio previdenziale su cui la COVIP vigila supera i 225 miliardi di euro.

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Il Presidente della COVIP – Commissione di vigilanza sui fondi pensione – Mario Padula, presentando oggi l’annuale relazione sull’attività della Commissione, ha fornito il quadro del settore dei fondi pensione e delle casse professionali e illustrato le iniziative dell’Autorità per rendere il sistema sempre più trasparente e flessibile, a tutela degli iscritti, avanzando alcune proposte.

 

“La previdenza complementare può rafforzare il proprio ruolo, svolgendo in modo ancora più significativo di oggi una funzione di supporto al sistema previdenziale di base. La RITA (rendita integrativa temporanea anticipata) già dimostra come sussistano margini per ripensare la tutela previdenziale in un’ottica ancora più integrata e sinergica”.

“Tra i bisogni delle società che invecchiano spiccano quelli di cura e assistenza: a una logica di sussidiarietà al primo pilastro risponde la sanità integrativa che, diversamente dalla previdenza complementare, non risulta adeguatamente regolata né efficacemente vigilata”.

 

Fonte : Company