Gruppo Campari – Proseguono i risultati positivi nei primi nove mesi

Dati principali dei primi nove mesi 2017

·         Vendite € 1.275,8 milioni (+8,1%, variazione organica +6,2%). Brand a priorità globale +7,4% e regionale+13,5%

·         Margine di contribuzione € 522,3 milioni (+11,4%, variazione organica +7,7%, 40,9% delle vendite)

·         EBITDA rettificato[2] € 299,3 milioni (+9,8%, variazione organica +6,3%, 23,5% delle vendite)

·         EBIT rettificato2 € 257,3 milioni (+9,9%, variazione organica +5,9%, 20,2% delle vendite)

·         Utile del Gruppo prima delle imposte rettificato[3] € 224,6 milioni (+22,3%). Utile del Gruppo prima delle imposte € 238,2 milioni, +81,1%

·         Debito finanziario netto € 1.079,8 milioni al 30 settembre 2017, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2016 (€ 1.192,4 milioni[4]), grazie alla sostenuta generazione di cassa e inclusivo dei proventi dalla cessione dei business vinicoli cileno e francese e dei brand Carolans e Irish Mist; al netto degli effetti relativi all’acquisizione di Bulldog, il pagamento del dividendo, le operazioni di liability management e l’acquisto di azioni proprie

 

Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer: ‘Nei primi nove mesi 2017 abbiamo registrato risultati molto positivi per quanto riguarda tutti gli indicatori di performance sia a livello organico che complessivo. La sostenuta espansione della marginalità lorda, che ha beneficiato della continua evoluzione positiva del mix delle vendite per prodotto e mercato, ha aiutato a contenere l’aumento degli investimenti pubblicitari e dei costi di struttura, che hanno comunque segnato una progressiva normalizzazione nel corso del terzo trimestre, come atteso. Tale effetto ha comportato una leggera diluizione della marginalità operativa organica nei primi nove mesi. Guardando alla restante parte dell’anno, le nostre prospettive rimangono sostanzialmente bilanciate e invariate. Il quadro macroeconomico in alcuni mercati emergenti rimane incerto, e l’attuale incertezza politica che persiste in alcune regioni può continuare ad alimentare la volatilità nelle principali valute rispetto all’Euro. Ciononostante, rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance positiva nell’anno per i principali indicatori, trainata dalla continua sovra performance delle marche a priorità globale e regionale a elevata marginalità nei mercati principali. Ci aspettiamo che la marginalità lorda possa continuare a beneficiare del mix favorevole delle vendite, ancorché impattata da effetti inflazionistici sui costi dei materiali nei mercati emergenti e da rialzi nei prezzi di alcune materie prime, in particolare quello dell’agave, previsto in forte aumento nel 2018. Allo stesso tempo, la marginalità operativa nel quarto trimestre beneficerà della graduale normalizzazione degli investimenti pubblicitari e dei costi di struttura. Questi ultimi beneficeranno anche del progressivo rilascio di efficienze generate dall’integrazione delle strutture centrali di Grand Marnier e il completamento degli investimenti nel rafforzamento delle nuove strutture distributive. L’effetto perimetro rifletterà la cessione di vari business non-core e a bassa marginalità, con una variazione negativa stimata pari a circa € 25 milioni sulle vendite nette e circa € 10 milioni sul risultato della gestione corrente nel quarto trimestre 2017. Tale effetto è stimato pari a circa € 50 milioni sulle vendite nette e circa € 15 milioni sul risultato della gestione corrente nell’anno 2018, che includerà l’effetto residuale delle cessioni avvenute nel 2017 nonché l’impatto su tutto l’anno della vendita del business Lemonsoda. Inoltre, si stima che l’effetto sfavorevole dei cambi, trainato dal progressivo rafforzamento dell’Euro nei confronti del Dollaro USA, determini un impatto negativo stimato pari a € 30 milioni sulle vendite e € 6 milioni sul risultato della gestione corrente nel quarto trimestre 2017. Tale effetto negativo è stimato pari a € 30 milioni sulle vendite e € 10 milioni sul risultato della gestione corrente nel 2018[5]. Infine ci aspettiamo un’ulteriore riduzione del livello di indebitamento finanziario di Gruppo per la fine del 2017, per effetto delle cessioni di business non-core e attività immobiliari, oltre a quanto determinato dal sostenuto flusso di cassa generato dal nostro business.’.

 

Fonte : Company