La “Generali Tower “ firmata da Zaha Hadid Architects protagonista tra gli eventi del Fuorisalone milanese ( 23 aprile 2018).

di Paola G. Lunghini

Sull’ elegante biglietto d’ Invito proveniente da Zaha Hadid Architects ( ZHA) , Londra, campeggiavano un’ immagine della Torre , insieme a una grande scritta : «Generali Tower , Architectural Preview ».

Seguiva il Programma : arrival, speeches, reception, carriages.

L’ Invito poi così recitava «At the intersection of important routes through city which converge in CityLife’s new park—the largest public space created in Milan for over 120 years—Generali Tower is aligned at ground level to connect directly with its surrounding piazza; the curvilinear geometries of its podium defined by the tensional forces generated from these intersecting routes. This torsional force is transferred vertically through the tower by the realignment of successive floor slabs that incrementally “twist” about a vertical axis, orientating the tower’s upper floors to face the Duomo in the centre of the city».

Pur essendo già stata “ dentro” alla Tower (che fino a oggi veniva chiamata “Torre Hadid” dal nome dell’ Archistar che l’ aveva progettata , ma che ora la cittadinanza milanese incomincerà a chiamare “Torre Generali”, la grande insegna della compagnia d’ assicurazioni proprietaria del grattacielo verrà posata tra pochissimo ) , come non accettare “di corsa” un Invito così ?

Eccomi dunque puntualissima , lo scorso venerdì 20 aprile, davanti al punto di “ arrival” .

Mentirei se affermassi che l’ incontro mi lasciava indifferente !!!! Ero un poco eccitata, ammettiamolo…

Mi accoglie Armando Borghi : l’ AD di CityLife ( società al 100% di Assicurazioni Generali) sarà uno degli speaker chiamati da ZHA a “commentare “ la Torre davanti alla selezionata platea di addetti ai lavori convocata al 25° piano .

La vista a 360 gradi su Milano è , da lassù, strepitosa; e la luce ancora bella del tardissimo pomeriggio aggiunge fascino al fascino del “ paesaggio urbano” .

E mentre gli ospiti ancora si scatenano a fotografare lo skyline , persino “Porta Nuova” sembra lì a un passo, prendono posto nel “ salottino” gli altri speaker invitati da ZHA : Emiliano Cacioppo ( Consigliere Delegato di CMB, che è l’ impresa general contractor dell’ opera . La Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi celebra quest’ anno i 110 anni di vita !!! ), il Prof. Francesco Dal Cò ( Politecnico di Milano ) e due architetti di ZHA : Patrick Schumacher ( Principal dello Studio e progettista della Tower insieme all’ archistar Zaha che, come si ricorda, è prematuramente e improvvisamente scomparsa due anni orsono ), e Giancluca Racana, Director dello Studio e Direttore del progetto.

Ciascuno aggiunge una nota, per la propria storia e competenza, alla storia della Torre : che , originata dal “ concorso” del 2004, verrà occupata nei prossimi mesi dall’ intero staff milanese della compagnia d’ assicurazioni triestina , Generali Real Estate compresa. Oltre tre mila persone, credo sia in città il maggior trasloco di sempre.

Qualche dato dimensionale , allora, aiuterà a meglio capire :

-170 mt l’ altezza della Torre

-44 piani

-147.429 mq di superficie lorda di pavimento totale

-66.785 mq di superficie lorda di pavimento Torre

-39.760 mq di superficie lorda di pavimento Retail ( “CityLife Shopping District” , aperto a fine novembre 2017)

-40.884 mq di superficie lorda di pavimento per parcheggi, depositi e impianti

Qualche altro numero:

-3.900 maestranze autorizzate

-335 imprese coinvolte

-1.168.000 ore lavorate ( sino a ora)

E si potrebbe proseguire , i numeri parlano da soli.

Quanto sarà alla fine “ davvero” costata la Tower ?

Il dato non è dato di saperlo e, in definitiva , ciò è di solo interesse degli azionisti del Leone di Trieste . Non certo mio.

Io mi chiedo, invece, quanto “ vale” in termini di immagine questo nuovo simbolo di Milano che – per la reputazione della proprietà e di chi la Torre l’ ha disegnata – è “andata” ormai da anni su tutte le più autorevoli testate di architettura del mondo , e che ormai è una “ case history” in tutte le scuole di architettura del mondo.

Ciò non ha prezzo, come non ha prezzo la bellezza. Eh, sì, perché – al di là della filosofia progettuale che la anima – la Generali Tower è bellissima : «Bella da strappare il cuore, perché a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda, “ cambia” come cambia una montagna » ( autocitazione da un articolo a mia firma, , 30 novembre 2017 , su www.internews.biz ).

(PS : la foto qui in copertina , scattata nel luglio 2017, fa parte del corredo fotografico dell’ articolo sulla Tower pubblicato su ECONOMIA IMMOBILIARE 54 , a firma del mio collaboratore Francesco Tedesco ).