Le linee guida per le “città accessibili” alla Rassegna Urbanistica dell’Inu

Indicazioni per gli interventi necessari a migliorare l’accessibilità 
delle nostre città. “Città accessibili a tutti”,  il programma di 
lavoro che l’Istituto Nazionale di Urbanistica ha avviato tre anni fa, 
coinvolgendo diversi altri enti e associazioni, giunge a un primo 
snodo strategico: domani 4 aprile, nel corso di uno dei seminari 
paralleli della Rassegna Urbanistica Nazionale “Mosaico Italia: 
raccontare il futuro” a Riva del Garda verrà presentato il documento 
“Linee guida –  politiche integrate per città accessibili a tutti”, 
che scaturisce da un percorso fatto di 25 iniziative pubbliche in 
tutto il territorio nazionale, che hanno coinvolto 900 partecipanti e 
raccolto oltre 120 “buone pratiche”, esperienze per il miglioramento 
dell’accessibilità dei nostri centri urbani. Un percorso e un 
patrimonio che diventeranno, è il prossimo passo, un Atlante (presto 
online) delle città accessibili, di cui proprio le linee guida 
costituiranno l’ossatura.

Queste si fondano su un’idea ampia di accessibilità, non limitata 
quindi alla settoriale e tradizionale pratica di eliminazione delle 
barriere architettoniche, ma estesa anche a quelle sensoriali, 
percettive, cognitive, economiche, sociali, culturali. L’obiettivo, si 
legge, è “governare l’abitare garantendo diritti, dignità, prestazioni 
e servizi, soddisfacendo le esigenze crescenti delle comunità composte 
da un numero sempre maggiore di anziani, di persone con condizioni di 
disabilità e altre fragilità”.

Iginio Rossi, coordinatore di “Città accessibili a tutti”, racconta 
che il percorso di tre anni di lavoro e confronto sul territorio ha 
fatto emergere con forza “da un lato la consapevolezza di un grande 
fermento di impegno, di iniziative pubbliche ma anche di singoli e 
associazioni, dall’altra il grande deficit di coordinamento e 
integrazione, manca un metodo, una via tracciata per fare e applicare 
l’accessibilità a tutte le scale. Le nostre linee guida ambiscono a 
essere un primo contributo per superare questo vulnus”.

Il documento “Linee guida –  politiche integrate per città accessibili 
a tutti” è suddiviso in quattro categorie:
1)        Progetti per la fruizione di spazi, tempi e servizi: si 
raccomanda l’applicazione del criterio dell’accessibilità a tutti i 
livelli della progettazione degli spazi pubblici e delle attrezzature 
che li compongono.
2)        Strumenti per programmare e pianificare: un contributo 
sostanziale deve arrivare dalla pianificazione urbanistica, attraverso 
la costruzione di standard ad hoc e la destinazione di risorse 
economiche per lo scopo.
3)        Processi per politiche integrate e interattive: serve un 
confronto costante, vista la trasversalità del tema 
dell’accessibilità, tra settori diversi, dall’architettura e 
dall’urbanistica al welfare, alla mobilità, alla gestione del 
patrimonio storico e artistico.
4)        Formazione per promuovere consapevolezza: occorre un 
investimento nel settore della formazione a tutti i livelli, da quello 
scolastico – universitario a quelli che riguardano le imprese, i 
professionisti, la pubblica amministrazione.


Fonte  : Inu