milano, mercoledì 21 novembre 2012

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Intervista a Giovanni Zavagli, Presidente AICI
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Châtillon, il “Castello Gamba” apre al pubblico con arte moderna e contemporanea
   
Da FS, Borse di Studio per 64 mila euro per la nuova edizione del Master di II livello in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari a Roma
   
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La libera circolazione dei diritti edificatori  
   
EXPO 2015, salvate gli spazi vuoti. A cura di Paolo Pileri (DIAP- Politecnico di Milano), Edizioni Electa  
   
Una vita in gioco, di Mauro Castelli, Gruppo Sole 24 Ore, Euro 25,00.  

 

E’ in distribuzione Economia Immobiliare n° 43, primo semestre 2012

 


Non solo Real Estate

 

Milano tra Coesione sociale e sviluppo

26 Gennaio

 
Si è svolto a Milano un Convegno dal titolo “Milano tra Coesione Sociale e Sviluppo” promosso dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Milano, e dal Politecnico di Milano Laboratorio di Politiche Sociali Dipartimento di Architettura e Pianificazione.
Il tema della coesione sociale ha fatto il suo ingresso da alcuni anni all’interno del dibattito scientifico, dell’agenda pubblica di diversi Paesi, grazie all’impulso dell’Unione Europea, che ha dedicato un ampio corpus di elaborazioni e iniziative alle politiche relative.
Nello specifico il termine coesione sociale implica la garanzia di un livello sufficiente di tutela in materia di sicurezza sociale, la promozione dell’occupazione, la formazione dei lavoratori e la conoscenza dei loro diritti, la tutela di gruppi sociali a rischio, la promozione delle pari opportunità, la lotta contro l’esclusione e la discriminazione, l’inserimento sociale delle popolazioni immigrate. Un insieme di politiche e di azioni volte a promuovere integrazione sociale, favorendo i soggetti più vulnerabili.
La coesione sociale implica un punto di vista sull’organizzazione della comunità nel suo complesso, e sull’equilibrio esistente fra crescita economica, inclusioni sociali, e sviluppo economico delle aree urbane
Nel corso del Convegno è stato presentato il Rapporto sulla Coesione sociale. Il Rapporto diventerà sistematico a cadenza probabilmente annuale, rappresenterà una radiografia delle realtà sociali.
Il Convegno, prendendo spunto dai risultati dell’analisi, ha avviato una riflessione sui temi e sui problemi della coesione sociale, sulle sue interconnessioni con la competitività e lo sviluppo economico nelle aree urbane e, in particolare, in una città come Milano.
Il Convegno ha mostrato la trasveralità insita nelle tematiche inerenti alla coesione sociale, ben illustrati dalla cronaca sintetica di alcuni contributi offerti dai relatori.
L’intervento di Maurizio Ferrera (Professore Università degli Studi di Milano) ha spiegato l’analisi del tessuto sociale della città menghina, ponendo l’accento sulla condizione femminile e su quella minorile. Ha illustrato la possibilità di mettere in campo azioni e politiche di contrasto alla povertà e al degrado sociale, ricordando che «un minore povero sarà un adulto povero e avrà molte probabilità di appartenere alla classe dei “working poor”. Poiché è indubbio che non si trasmettono al proprio figlio solo il patrimonio genetico, ma anche il quello economico. Come contrastare tutto questo? Avviando politiche a sostegno dei redditi, e politiche sociali di assistenza mirate al minore e alla famiglia».
Don Antonio Mazzi (Presidente Fondazione Exodus Onlus) ha posto una domanda alla platea «La coesione sociale come la intendiamo? E’ una coesione che serve a produrre di più o a star meglio? Io voglio una coesione che aiuti tutti a vivere meglio».
Don Mazzi ha fornito un’ Agenda per le Istituzioni e gli operatori, indicando le aree principali d’intervento: giovani, poveri, ed emigrati. Nel corso della sua relazione ha chiesto alle Istituzioni e ai servizi preposti l’assunzione delle proprie responsabilità, «la riattivazione dei centri giovanili ai poli della città, la creazione di spazi di dialogo e di confronto con i giovani»
Ha concluso affermando che «non può esserci coesione se manca l’ascolto. Ci sarà la coesione sociale quando la Società civile e gli organi di Governance accetteranno la diversità e l’ascolto come strategia».
Il guanto di sfida è stato raccolto da Alessandro Pasquarelli, (Amministratore delegato Euromilano) che nel corso della sua relazione ha spiegato come la sua filosofia di sviluppo immobiliare affondi le radici nel rispetto e nei valori della comunità. «Se lo sviluppo non è visto in modo integrato con i valori tutto ciò che sviluppiamo e costruiamo perde di valore. Appunto per questo, non è sufficiente chiamare un “Archistar” per avere un intervento bellisimo che difficilmente dialoga con le realtà presenti nel luogo» ha affermato il Relatore «un operatore consapevole è colui che segue i principi di sussidiarietà, non in senso lato ma che sa coniugare lo sviluppo economico con lo sviluppo sociale». L’ intervento “Certosa” rappresenta la dimostrazione di quanto è stato asserito. Il progetto prevede il recupero di un’area di oltre 450 mila metri quadrati situata nella zona nord ovest di Milano dove sta sorgendo un nuovo quartiere (integrato alla rete stradale e ferroviaria urbana) di 1500 appartamenti, parte dei quali affacciati su un parco di 200 mila metri quadrati. L’interventocomprenderà diverse strutture per i cittadini, attività commerciali e produttive.
Accanto a un’offerta residenziale di qualità, il progetto prevede un inserimento dell’area nella circostante realtà territoriale con uno sguardo alla sicurezza e all’aggregazione sociale attraverso la caserma dei carabinieri, una nuova chiesa, un Centro Commerciale e un Residence universitario per gli studenti della vicina sede distaccata del Politecnico di Milano.
Il Convegno si è concluso con l’intervento di Mariolina Moioli, (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano) che ha illustrato un’ analisi dei bisogni presenti nella città menghina, spiegando l’importanza dell’interrazione fra i soggetti che sono chiamati a responsabilità di Governance e i soggetti della Società Civile.
L’Assessore, facendo riferimento ad alcuni modelli di coesione sociale quali il “Villaggio Barona”, e il lavoro d’integrazione della Comunità Rom all’interno del tessuto sociale milanese, sviluppato dal Settore Politiche Sociali del Comune di Milano, ha concluso, affermando che: «Non c’è sviluppo regolato se manca la cultura sociale, se manca una Governance condivisa dove ognuno fa la sua parte. Bisogna creare reti di servizio e di solidarietà e raccogliere la sfida, tenendo ben presente che il valore vero in una città è quello delle persone che la abitano, e che possono diventare risorsa sociale e di sviluppo».

Le Ragioni della Ricerca
Il perché della Ricerca è stato introdotto da Pier Andrea Chevallard, (Segretario Generale della Camera del Lavoro), che ha spiegato come «Milano attinga dalla sua storia la maniera di affrontare i mutamenti senza arrivare mai a grosse lacerazioni sociali, e indica lo sforzo che dovranno fare le politiche sociali della città menghina per mantenere vivo un tessuto sociale vivace, che da sempre ne ha determinato gli elementi distintivi. Se la realtà milanese non presenta di certo quei fenomeni di accentuata polarizzazione economica e sociale presenti nelle grandi "città globali", non sembra tuttavia esente dal rischio che coesione sociale e crescita competitiva possano intraprendere traiettorie tra loro divergenti o contrapposte. Le tensioni tra l'economico e il sociale che emergono dalla ricerca pongono la necessità di pensare le politiche di sviluppo sociale non come un "costo" ma come una risorsa della crescita competitiva della città».
Gli obiettivi del Rapporto sono stati spiegati da Costanzo Ranci (Professore Politecnico di Milano). «Uno degli obiettivi è insito nell’ evolversi dell’intreccio fra coesione e sviluppo, un altro risultato è la costruzione di un progetto cittadino fondato sulla coesione sociale».

La struttura della Ricerca
Il Rapporto è suddiviso in cinque capitoli e spiega la fase di cambiamento che Milano sta attraversando.
Il primo capitolo riguarda la cornice entro cui le riflessioni s’interrogano e interragiscono fra loro. Il punto d’inizio è il passaggio dalla precedente identità di luogo del capoluogo lombardo, alla nuova identità di “terra di flussi”, data dalle molteplici relazioni economiche, urbane e sociali che la città ha con il suo intorno, ma anche con le altre nazioni europee.
Le relazioni di competitività, riguardano l’oggetto di analisi del secondo capitolo, dove viene illustrata una riflessione su come le nuove geografie economiche di cui Milano è il centro, abbiano impatti significativi sul ridisegno della struttura produttiva occupazionale delle professioni, evidenziando talvolta punti di forza talvolta punti di debolezza, e nuove polarizzazioni, che riguardano tanto chi è fuori dal mercato del lavoro quanto chi è “dentro“.
Il terzo capitolo riguarda l’analisi demografica correlata con l’analisi degli attori che gravitano su Milano e sulle loro richieste e in termini di servizi e abitabilità.
Il quarto capitolo riguarda la condizione femminile posta in relazione con la fecondità, il mercato del lavoro, i servizi, i tempi.
Il quinto capitolo studia il problema di assistenza legata alla non autosufficienza in età anziana, cioè il problema dell’impatto dell’anziano a fronte di un diminuito potenziale di cura offerto dal sistema pubblico di assistenza.

Oltre ai Relatori citati, al Convegno hanno partecipato:
Alessandro Aleotti (Direttore Milania), Roberto Mazzotta (Presidente Banca Popolare di Milano), Alberto Mattioli (Vice Presidente Provincia Milano), Luca Squeri (Presidente Commissione Politiche per la Sicurezza Confcommercio Nazionale), Rita Loner Zecchi (Fondazione Network Happy Child)

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