milano, mercoledì 21 novembre 2012

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Una vita in gioco, di Mauro Castelli, Gruppo Sole 24 Ore, Euro 25,00.  

 

E’ in distribuzione Economia Immobiliare n° 43, primo semestre 2012

 


Il "mio" 19° MIPIM
10 e 13 marzo 2008
di Paola G. Lunghini
 


"Cannes, the place to be"


«Il miglior MIPIM da molti anni: finalmente i prodotti buoni stanno rispuntando, anche se per oggetti simili i rendimenti sono spesso diversi». Si esprime così , quasi al termine del Salone, un simpaticissimo operatore italiano che da molti anni vive in Germania e lavora per una grandissima società multinazionale di investimenti. «Un' esperienza straordinaria, di cui siamo soddisfatti. I contatti sono stati innumerevoli e interessanti » trilla la giovane (e tostissima) , collaboratrice di un importante developer milanese che esponeva a Cannes per la sua prima volta . «Ho dovuto all' ultimo momento sostituire il mio Senior Partner, quasi un giorno di viaggio per rimanere qui un giorno solo, per giunta dormendo a Nizza » osserva un noto avvocato di Milano «Troppo poco, e un vero tour de force: ma ne è valsa comunque la pena»
Sono solo tre italiche testimonianze (su circa 1.500 connazionali presenti) dell' ennesimo e annunciato successo della 19a edizione del MIPIM : la più famosa vetrina immobiliare del mondo si è chiusa venerdì 14 marzo con numeri da capogiro. Ci vorrà ancora qualche giorno per i dati definitivi, ma la stima di 28 mila partecipanti da 85 Paesi sarà forse addirittura superata.

La pressione del "popolo eletto" del real estate, però, più che negli spazi espositivi propriamente intesi (lì è sempre tutto sotto controllo, o quasi ... a parte le inevitabili code del primo giorno alla Reception) si è fatta sentire soprattutto sulle infrastrutture cittadine. La capacità alberghiera della città è normalmente sufficiente, ma diventa scarsissima per un Salone come è ormai diventato il MIPIM. Moltissimi si sono trovati - come solito - ad alloggiare negli Hotel lungo la Costa, con problemi di spostamenti che, oltre all' indubbio consumo di tempo, precludono il miglior "utilizzo" degli eventi sociali che al MIPIM tanta importanza hanno da sempre.

Il parcheggio si è rivelato spesso un incubo : forse non però per le infinite super-car (ho contato anche numerose Ferrari), che solitamente trovano ricovero nei garage dei 5 stelle lusso ! E mi hanno raccontato che persino l' aeroporto di Nizza ha avuto momenti di tilt, a causa degli innumerevoli - pensate un po' - voli privati. Uno sciopero delle ferrovie francesi ha poi aggiunto un " tocco" di disagio intermedio...

In definitiva, per quanto riguarda i disagi sembrava solo di essere a Milano durante una delle nostre grandi Fiere...

Ciò detto, comunque e ancora una volta il MIPIM è stato " the place to be". Ha avuto 28 mila simpatizzanti (storici o newcommer), e un solo nemico: un tempo (atmosferico) davvero troppo, troppo bello!

Non ci credete che il bel tempo sia un nemico del business fieristico , o anche convegnistico? Sbagliate. Nessuno si augura , per una Fiera, acqua a catinelle: ma neppure sole sfolgorante e caldo, e cielo di un intenso blu ! Con il bel tempo la gente tende a scappare - e con grande e perversa soddisfazione , sembra di bigiare la scuola !!!! - dai luoghi espositivi . Figuriamoci se a un cielo bellissimo si unisce un lungomare famoso dotato di innumerevoli e sfiziosi ristoranti on the beach...

Il combinato disposto , a Cannes, è stato troppo forte ! E così erano in tanti, nei giorni scorsi, a passeggio lungo alla Croisette anzicchè al chiuso degli stand... Erano in tantissimi a trascorrere lunghe e piacevoli ore a tavola , all'aperto ... E già alle nove del mattino e alle cinque del pomeriggio i simpatici locali ut supra ospitavano breakfast meeting e cocktail party on the beach: che, lo vogliamo dire, sono molto molto più appealing che non il chiuso di una tensostruttura. Per non parlare del fascino dei grandi alberghi con facciate che sembrano torte alla panna, e dei loro innumerevoli meeting (+ lunch +cocktail +dinner); e degli yacht , ormai la maggior leggenda del MIPIM ...

Complice dunque il sole caldo quest' anno le barche erano piene, i ristoranti presi d' assalto , e i party affollati , tipo metropolitana milanese nelle ore di punta. L'immagine sotto è solo un esempio!

Gli stand apparivano indubbiamente un po' meno visitati del solito, ma l' apparente diminuzione della folla pagante non sembri una contraddizione in termini di business.

La sensazione - da molti colta - di minor frequenza nelle Hall era dovuta anche alla " dilatazione " delle stesse. Abituati come eravamo a una maggior compattezza degli espositori, ci siamo ritrovati con un Palais "preso tutto" sino al quarto piano (idem le strutture adiacenti, "Riviera" e "Lerins") ; con numerose e vaste tensostrutture esterne ; nonchè con padiglioni e padiglionicini mono-brand disseminati lungo chilometri di " red carpet".

All' esterno , sempre in tensostrutture , erano stati collocati anche tutti i servizi, dalla Sala Stampa alla zona di registrazione , alla VIP Lounge: 20 minuti buoni a piedi, circa, per andare da un capo all' altro del Salone (venivano in aiuto, per fortuna e per brevi passaggi, i vari "tricicli" e mini-car sponsorizzati da ING Real Estate e Eurohypo).

Maxi-schermi. Cartelli pubblicitari di varia grandezza sulle facciate (oltre che del Palais) delle case e degli alberghi lungo la Croisette. Limousines. Il MIPIM ha invaso Cannes e dintorni in tutte le maniere possibili , ed è logico. Considerata l' energia che mette in moto (erano sponsorizzate anche le giacche dei vigilantes, che sono centinaia), e l' indotto che produce, penso che - pur stando di base a Parigi - la Reed Midem (società organizzatrice del MIPIM e MAPIC, oltre ad altro) sia la maggior azienda della Costa.

Chapeau dunque , ancora una volta, a tutto lo Staff capitanato dal CEO Paul Zilk e da Nadine Castagna , nostra " guardian angel", Director del MIPIM (e anche del MAPIC)!

Volete viziare i vostri clienti e coccolare i vostri collaboratori ? Portateli al MIPIM : è un regalo di lusso. A Cannes , remember , siamo nell' immobiliare di lusso. Se a prima vista tutto ciò sembra - come tutto il settore del lusso - un enorme spreco di risorse (solo per fare un esempio, avete idea di cosa costano , tutto compreso e complessivamente , gli yacht che dondolano pigramente in Porto per tutta la settimana del MIPIM ?) , beh, occorre ragionevolmente pensare che tutto ciò non sia un paradosso ma abbia un senso economico preciso .

Il lusso è un motore formidabile, gli organizzatori del MIPIM l' han capito dal primo momento e su ciò hanno costuito il successo del Salone. Il Salone è sempre " carissimo", ma vi ci sono nati, nascono e nasceranno business miliardari. Gli affari si fanno forse meglio a bordo di una barca che non dietro a una scrivania, e i party sono fatti apposta per il networking. Più si spende , più si moltiplicano le opportunità che, a cascata, dagli happy few si spalmano sul resto del mondo.

E i collaboratori non si sentono " ai lavori forzati", ma " prescelti" e "speciali". Anche solo passeggiando sulla Croisette si può fare business !!

Come potrebbe una Fiera "normale" competere con tutto ciò?

"La storia e il successo"

Lo sapete come è nato il Salone, e cosa vuol dire MIPIM, che NON è un acronimo????

No, vero? Bene, ve lo spiego io.

Verso la fine degli anni ottanta, a un affascinante businessman francese appassionato di fotografia che si chiamava Xavier Roy (già ben noto per essere il patron di molte manifestazioni fieristiche che già avevano luogo anche sulla Costa Azzurra, con la sua società che si chiamava MIDEM Organisation, e che negli anni a venire sarebbe stato insignito della Legion d' Onore) venne in mente di creare un " MIDEM" dell' immobiliare.

La leggenda dice che in ciò fu sollecitato dai proprietari e gestori dei molti alberghi a 5 stelle della Croisette che, nei mesi di febbraio-marzo, soffrivano per mancanza di clienti; e che cercavano affannosamente - per quel periodo dell' anno - un' occasione congressuale adeguata allo standing degli alberghi stessi .

Nell' immobiliare, Xavier aveva alcuni amici : sapeva perciò che il settore stava vivendo un recovery che sarebbe stato a breve boom. Il caso volle che sulla sua strada transitasse, ad un certo punto, un giovanotto non ancora quarantenne che stava in una Banca, e del real estate aveva buona esperienza .

I due simpatizzano , e dopo un po' decidono di " metter su" il primo Salone dell' immobiliare.

L' idea è folle : il Salone deve essere internazionale e carissimo, affrontabile solo dai numeri uno.

Detto, fatto. Thierry Renault (questo il nome del giovanotto) lascia la Caixa, e si mette a girare il mondo sondando dapprima la fattibilità della folle idea, e poi in cerca di danarosi clienti per quello che sarebbe stato il " MIDEM" dell' immobiliare.

Ci riesce, proprio perchè l' idea è folle: il Salone sarà accessibile solo ai protagonisti, ai numeri uno , a coloro che se lo possono permettere! Sarà un evento di lusso, un un club di privilegiati.

A marzo 1990 , infatti, il primo MIPIM (Marché international des professionels de l' immobilier, eccolo qui il nome che non è un acronimo) chiude la sua prima esperienza con circa 2.900 partecipanti, provenienti da una ventina di Paesi. Sono il top dell' industry di allora. La parte del leone la fanno ovviamente i francesi, tampinati da vicino dagli inglesi .

Gli altri seguono in ordine sparso, e gli italiani sono "quattro gatti". Tra i felini in oggetto ci sono io (ecco perchè queste cose le so, e sul MIPIM ci potrei scrivere un ' enciclopedia in 19 volumi, un volume per ogni anno in cui sono stata presente) .

Parlando di Italia, la Pirelli RE già c' era, solo che allora si chiamava Milano Centrale, e tutti pensavano a un primo momento che trattasse stazioni ferroviarie. C' erano Gabetti e IPI , e pochi altri : tra cui l' AICI - Associazione italiana Consulenti e Gestori Immobiliari, con l' allora Presidente Alberto M. Lunghini .

Ci sono già , nel 1990, un bel po' di giornalisti internazionali (dall' Italia, timidamente, la sottoscritta , e una collega milanese che smise il mestiere pochi anni dopo), numerosi yacht , ma non transoceanici (Dio che gola, ma come si fa a salirci? ci vuole l' invito, come si fa ad avere l' invito?...), i grandi chartered surveyors, i developer USA, le law firm internazionali e le società di accounting.

C'è anche un piccolo programma convegnistico su cui Xavier e Thierry puntano molto per fare - oltre al lusso - anche cultura. Lusso e cultura : un binomio perfetto e geniale.

Gli italiani sono sempre quattro gatti ma, nel 1992 , è affidata proprio alla fedele AICI l' organizzione di quella che sarà la prima Conferenza italiana del Programma ufficiale del MIPIM: eravamo entrati nella "turbolenza", ed è su questo tema che la Conferenza italiana si esprime, e con ottimo successo. Il Panel è per metà internazionale, il moderatore è uno dei più noti giornalisti inglesi dell' epoca (un caro amico, inviato del mensile Europroperty , il più autorevole giornale immobiliare di quei tempi), e la Sala è affollata da gente di molti Paesi che all' Italia ci stavano già pensando, visto che Richard Ellis (non ancora CBRE) e Jones Lang Wootton (non ancora Jones Lang La Salle) a Milano c' eran già. Insieme ad altri " stranieri " di cui - dopo il boom del '90 e la successiva crisi - oggi nessuno più si ricorda...

Come lo so?

Semplice, la Conferenza l' organizzai io.

E questo record (unica Conferenza italiana del Programma ufficiale) è rimasto imbattuto sino al marzo di quest' anno : un plauso dunque a Gualtiero Tamburini, che con Assoimmobiliare ha riscosso, l' 11 marzo scorso e con il secondo incontro italiano "ufficiale " (sulle SIIQ), un ottimo successo, nell' ambito di un programma che ha visto al MIPIM 2008 decine e decine di Convegni (istituzionali e privati, per non contare le infinite presentazioni agli stand).

Giro giro tondo, cambia il mondo, diceva Giorgio Gaber.

Il mercato "gira" in tutta Europa, ma il MIPIM cresce, e molto. In Italia, l'interesse è pochino ma - nel 1995 - accade una specie di rivoluzion: si fa il primo "speciale" del Sole 24 Ore dedicato al MIPIM (che portava la mia firma - io, stabile collaboratore "esterno" - accanto a quella del collega " interno " alla redazione , che con me di immobiliare ma non di immobiliare soltanto si occupava).

Lo preparammo in poco più di due settimane, lavorando H24, e c' era.... solo il fax . L'email, con il "copy and past" sarebbe arrivata molto dopo...

Al Salone l' Italia era, se non ricordo male, rappresentata da una sessantina di società.

Andiamo avanti: nonostate i tempi bui del mercato, il MIPIM era cresciuto a ritmi sostenuti.

Troppo.

E così, nell' autunno1995, il primo spin-off : apre il MAPIC, Marché international professionel de l' implantation commerciale et de la distribution (come vedete, anche il MAPIC non è un acronimo) . Il successo del MAPIC, oggi, lo condividete tutti.

Ragazzi, in quegli anni gli inviti ai party già si sprecavano: ma tutto si svolgeva tra il Palais, le barche e i principali alberghi . Nessuna dispersione di tempo , di cocktail ne potevi fare anche dieci in una sera.

Gli italiani ( ma non loro soltanto ) facevano ogni giorno a mezzogiorno la fila per gustare allo stand il " mitico" risotto della Pirelli ( non ancora Pirelli RE). In quegli anni, ebbe uno stand anche la Nomisma che - con un gruppo di imprenditori bolognesi - serviva apprezzatissimi stuzzichini di mortadella e bicchieri di lambrusco. Penso che Daniela Percoco e le sue colleghe di Nomisma se lo ricordino ancora .....


"These were the days my friends, we thought they'd never end", diceva la canzone, e lo pensavamo anche noi, che ci sentivamo parte di un club di privilegiati appena vedevamo , a marzo, la Croisette costellata di primule e viole dopo il freddo grigio di Milano , Torino e Bologna. E intanto, anno dopo anno, si imparava a conoscere il real estate nel luogo dove il real estate si faceva, in attesa di quella che sarebbe stata la globalizzazione.

MIDEM, nel frattempo, diventava REED MIDEM; cioè una delle più importanti organizzazioni del mondo nel settore fiere.

E' difficile, oggi, sentirsi parte di un club , quando intorno a te c'è l' impatto di decine di migliaia di persone che parlano tutte le lingue del mondo con prevalenza del russo.

Ma è giusto così, credo.

Il MIPIM tra le tante cose ha molto contribuito - forse inconsapevolmente - all' internazionalizzazione dei mercati . Il mondo che gira sempre più in fretta e internet hanno fatto il resto.

Xavier ha lasciato da tempo il real estate (coltiva sempre la "vecchia" passione della fotografia , e partecipa a mostre di successo internazionale), ma Thierry Renault - con la sua squadra - è sempre lì: Direttore generale aggiunto e Direttore della divisione immobiliare di REED MIDEM, quasi 58 anni portati come un ragazzino e con una gran voglia di nuove sfide . La prossima, dopo MIPIM Asia e i Saloni di "Global City" , sarà MIPIM Horizons, l' ultima nata della "famiglia", che sarà solo e interamente dedicata ai Paesi emergenti, e che aprirà per la prima volta i battenti ai primi di dicembre 2008.

Spero che il MIPIM- una case history di eccezionale successo - trovi spazio nelle aule universitarie: ogni volta che "racconto" il MIPIM nelle mie lezioni al Politecnico di Milano mi auguro che prima o poi qualche studente , anche in Italia, ci faccia una tesi sopra.

Amici dell' accademia, vi avverto: sono anche disposta a fare da correlatore.

(segue)

Guarda le foto cliccando sul link:

Si lavora sorridendo allo stand del Lazio

Marinus e Jeannette Dijkman, di REP, presentano il volume Europe Real Estate 2008, fresco di stampa


Andreas Schiller, editore di CompEtencEcircle (piattaforma per la nuova Europa), con Paola G. Lunghini


Uno dei numerosi (e affollatissimi) cocktail party


Nadine Castagna (a destra) con Claudia Trentin, di Milano Holding Group

 

 

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