Editoriali

 
Milano: la Metropolitana fa crescere il prezzo degli immobili del 15%
26 maggio 2010

Il Gruppo CLAS e INPARTNER presentano alla Sala Alessi del Comune di Milano la “valutazione dell’impatto delle infrastrutture di trasporto sui valori immobiliari”

(a cura di Lorenzo Taini)

Sono giorni di grande attività alla Sala Alessi a Palazzo Marino a Milano, giorni in cui si alternano convegni, presentazioni e dibattiti che in un modo o nell’altro coinvolgono l’assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, Carlo Masseroli, impegnato da mesi in una lucida e sfiancante campagna di accelerazione del Piano di Governo del Territorio: il famoso PGT.

La pianificata successione di patrocinii, ospitate, interventi, sopralluoghi nei cantieri, visite guidate con la stampa, mostre di progetti all’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele e tanto tanto altro ancora , non è che la strategia di comunicazione dell’assessore Masseroli cui va dato il merito di avere in questi anni ascoltato i diversi tessuti sociali e produttivi di Milano: imprenditori, costruttori, progettisti e fruitori, incrociandone richieste e bisogni per cercare poi risposte pratiche capaci di muovere Milano un poco più verso il futuro.

Alla base del PGT sta infatti l’idea di cambiare radicalmente la percezione del sistema di sviluppo urbanistico. Il PGT non sarà una semplice operazione di deregulation (almeno questo è quanto si augura ogni cittadino assennato che cerca servizi e strutture, ma anche una città più bella e più vivibile); il PGT sarà una trasformzione netta del modo di intendere i rapporti tra pubblico e privato e del modo di spartirsi responsabilità sociali necessarie allo sviluppo economico.

Il 26 maggio il Gruppo CLAS, che fa capo alla Università Bocconi, e la società immobiliare Inpartner, specializzata in progetti di sviluppo e riconversione immobiliare presentavano , ospiti di Masseroli nella Sala Alessi, i risultati di una interessante ricerca condotta dalle due società per stimare l’impatto delle linee di trasporto sui valori immobiliari residenziali. Scopo dell’incontro scandagliare le implicazioni per il governo del territorio, riflettere sul ruolo delle infrastrutture di trasporto nello sviluppo urbano e territoriale, obbligare gli amministratori pubblici, gli operatori privati e gli architetti a un momento di confronto che possa cercare risposte a alcune domande, prima tra tutte: quel’è la città che ci aspetta?

Lo studio , realizzato da Angela Airoldi e Silvia Tarulli del Gruppo CLAS ( che alla Bocconi fa capo ) , da Emilio Colombo e Luca Stanca del Dipartimento di Economia dell’Università di Milano Bicocca, con il coordinamento scientifico di Lanfranco Senn dell’Università Bocconi di Milano ( che oltre che al Gruppo CLAS è anche a capo della Metropolitana Milanese. Sì, lo so che tutta questa girandola di cariche potrebbe apparire complicata, ma così è, ndr ) traduce in matematica ciò che agli operatori immobiliari è da tempo noto: “la prossimità alla rete dei trasporti ha un effetto positivo sui prezzi delle abitazioni e degli uffici ed esiste una relazione diretta tra qualità del territorio, valori immobiliari e linee metropolitane”.

La città che ci aspetta è quella in cui è prevista la realizzazione di tre nuove linee metropolitane, la 4, di cui si parla da anni e che dovrebbe collegare il quartiere Lorenteggio a Linate, la linea 5, che unirà la Stazione Garibaldi a S. Siro con i suoi 6.300 metri , e la linea 6, pensata per rendere indipendente il ramo sud-ovest della linea 1 in vista dell’Expo 2015 (La linea M1 subirà infatti nei giorni dell’Expo un sovraccarico di richiesta di servizio che forse non sarà assolutamente in grado di soddisfare).

Si tratterà insomma di raddoppiare i km di linea metropolitana di qui al 2030. A oggi la metropolitana milanese è lunga 74 km ed è composta di 88 stazioni. Si tratterà di investire cifre mai viste prima, come ha giustamente sottolineato Cesare Ferrero, coordinatore del convegno e fondatore di Inpartner, se si pensa che per la realizzazione dei prolungamenti scavati tra il 1990 e il 2007 erano stati investiti 330 milioni di euro, mentre il PGT prevede un investimento di molte volte maggiore..

Eccolo ancora il PGT!

Ed eccolo ancora l’assessore Masseroli a spiegare che le regole urbanistiche non possono più nascere in funzione di una demonizzazione dell’imprenditoria privata e che 4 miliardi di euro di metropolitana si possono fare solo se si comincia a ragionare per le infrastrutture urbane come per una opportunità economica e non solo come un servizio.

Lo studio dimostra che l’ avvicinarsi di un solo km a una stazione metropolitana incrementa il prezzo immobiliare del 15% in città e dell’8% in provincia. Nessun altro fattore di contesto ha influenze positive così radicali; la vicinanza al verde, alle scuole o alle strutture sportive fa ad esempio il 5%.

“Se vogliamo davvero valorizzare a pieno il patrimonio immobiliare dobbiamo adottare un approccio integrato che tenga conto di tutti i fattori e li distribuisca uniformemente” ha detto Emilio Colombo presentando i dati della sua ricerca.

“Infrastrutture, verde e servizi” è anche da tempo il motto di Masseroli.

Aiutati da una serie di puntuali e chiare case history grafiche elaborate dallo studio di architettura Lombardini22 riguardo alcune specifiche stazioni metropolitane cittadine che distinguevano i casi in cui le fermate metropolitane hanno favorito lo sviluppo urbanistico (come Garibaldi, Portello, Porta Genova) dai casi in cui questo sviluppo è ancora solo previsto (Bisceglie) o non c’è mai stato (Loreto), erano stati invitati a discutereil tema l’architetto Paolo Caputo, Carlo De Vito, Amministratore Delegato FS Sistemi Urbani, Paola Virano, Direzione Edilizia ed Urbanistica del Comune di Torino, Lanfranco Senn, Presidente MM Milano, Claudio De Albertis, Presidente di Assimpredil ANCE e Renzo Gorini, Direttore Infrastrutture di Expo 2015.

Tutti portatori sani di esperienze che confermano i dati dello studio di CLAS e Inpartener. L’architetto Caputo ha per esempio ricordato ai presenti quanto la prossimità della stazione di Rogoredo sia stata fondamentale per la promozione del progetto immobiliare di Santa Giulia. Carlo de Vito ha sottolineato quanto, seppure in maniera minore, anche la prossimità alle infrastrutture ferroviarie sia accrescitivo del valore di un immobile. Claudio De Albertis ha raccontato invece il suo progetto immobiliare sulla zona di Bisceglie, esempio chiaro e lampante di come l’approccio elementare e basico delle istituzioni pubbliche al concetto di stazione metropolitana rasenti spesso l’abbandono e lo squallore.

Non tutte le stazioni hanno portato un traino di sviluppo urbanistico automatico, anzi; molte sono rimaste, o diventate, bocche che sputano dal sottosuolo un fiume di passanti cui non è concesso altro che passare.

E pazienza se al termine del dibattito De Albertis ha affermato che il “ Passante è morto”, e si è poi scagliato contro le Istituzioni che vogliono fare un altro mestiere, cioè quello degli operatori immobiliari. (Il Presidente di Assimpredil ANCE ha anche promesso che, se così sarà, ci sarà il duello. Conoscendolo un poco, non ne dubitiamo, ndr).

Masseroli dice che se non si è mai pensato alle stazioni come a luoghi di sviluppo è perché le regole non lo permettevano.

E ancora una volta, aspettiamo il PGT. A ore sapremo se la va o la spacca.