Editoriali

 
La rilevanza sociale ed economica della locazione immobiliare, e la "service tax", secondo Assoedilizia
7 luglio 2010

Il 7 luglio 2010 presso la nuova sede ASPESI di Piazza Diaz 1, a Milano, si è tenuta la prima Assemblea di Federimmobiliare. L'Assemblea si è svolta in videoconferenza con la Sala Andrea Pininfarina in Confindustria, a Roma, dove era riunita Assoimmobiliare (si veda qui nella sezione PEOPLE).

Invitato all'evento, e al termine della parte strettamente associativa, il Presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, ha svolto una "lectio magistralis" incentrando la sua relazione sulla rilevanza sociale ed economica della locazione immobiliare nel nostro ordinamento.

Dopo aver ribadito la necessità della cedolare secca per tutti i redditi da locazione, quale misura incentivante gli investimenti e per eliminare il sommerso in questo settore, Achille Colombo Clerici ha concluso considerando che la "service tax", per come sembra configurarsi nella mente del nostro Governo, significherebbe il colpo di grazia alla locazione.

"Infatti essa riproponendo lo schema concettuale dell'ICI, ne proietta in prospettiva gli effetti distorcenti.Distinguere infatti, all'interno del settore immobiliare, tra edifici soggetti all'imposta (immobili locati e commerciali) ed edifici esentati dalla stessa (immobili non locati ed utilizzati come abitazione principale), potrebbe andar bene semmai finche' si tratti di imposta di natura patrimoniale, quale è ormai diventata l'ICI.Non va più bene quando questa imposta viene finalizzata al pagamento dei servizi comunali fruiti dagli utenti", ha detto Colombo Clerici.

"Cosa facciamo?Facciamo pagare i servizi comunali solo a cittadini su dieci? O addirittura, come avverrebbe in alcuni Comuni, solo ai villeggianti ed ai commercianti, ai professionisti ed agli artigiani ? E nei paesi della provincia italiana, dove non ci sono nemmeno i villeggianti con le loro seconde case, chi paga? Senza dire delle distorsioni legate alle sperequazioni dei valori catastali.E tutto questo,perche' si deve tener ferma la logica dell'ICI ?Risponde viceversa ad equita' che i servizi comunali siano pagati da tutti coloro che effettivamente li consumano, indipendentemente dal possesso di un immobile, sia esso prima o seconda casa; o dal fatto che abbiano la residenza in citta' diversa. Mentre legare il finanziamento dei servizi comunali agli immobili, riproponendo il meccanismo distorcente dell'ICI, è del tutto errato ed iniquo".

Occorre dunque impostare diversamente il finanziamento dei bilanci e dei servizi comunali. "Noi, per la verita', un' idea ce l'abbiamo e l'abbiamo proposta; ma questo è un altro capitolo", ha concluso Achille Colombo Clerici (a cura di Paola G. Lunghini)