Editoriali

 
Partirà davvero il social housing?
28 settembre 2010

(a cura di Paola G. Lunghini)

Guido Inzaghi, Partner della legal firm DLAPiper Italia e uno dei più noti tra gli avvocati italiani specializzati nel real estate, è intervenuto oggi – insieme al collega Stefano Mantella – nel caldissimo dibattito in corso su “ SGR e piano nazionale di edilizia abitativa”.
Lo ha fatto con un articolo pubblicato oggi su “ Il Sole 24 Ore”, a pag. 38.
L’ attualità del tema nonchè l’autorevolezza degli Autori mi vedono a riportare qui volentieri i concetti espressi nell’ articolo ut supra.

“La società CDP-Investimenti Società di Gestione del Risparmio S.p.a. si è aggiudicata, in via provvisoria, la gara per l’individuazione della S.G.R. che gestirà i fondi immobiliari previsti del piano nazionale di edilizia abitativa. CDP-Investimenti, in aggiunta alle risorse del Ministero delle Infrastrutture pari a 140 milioni di euro, dovrà raccogliere presso gli investitori istituzionali di lungo termine, almeno 1 miliardo di euro con dimensione obiettivo pari a 3 miliardi. CDP Investimenti è risultata l'unica contendente per l'aggiudicazione del bando che prevedeva la selezione di una o due SGR chiamate a gestire uno o due fondi nazionali per l'acquisizione e la realizzazione di alloggi sociali. L'importo a base d'asta per ciascun lotto era fissato in complessivi 14,7 milioni quale corrispettivo per la SGR comprensivo degli oneri derivanti dalla gestione del fondo per tutta la durata contrattuale (30 anni). Atteso che aggiudicataria di entrambi i lotti è come detto risultata CDP-Investimenti, dovrebbe essere costituito un unico fondo.
L'aggiudicazione diverrà definitiva solo dopo l'approvazione del regolamento di gestione da parte di Banca d'Italia, mentre il MIT sottoscriverà le previste quote per 140 milioni solo dopo che saranno raccolte le altre sottoscrizioni da investitori istituzionali di lungo termine per l'ammontare minimo di 1 miliardo. Entra così nel vivo l'attuazione di una delle linee di intervento previste dal piano nazionale di edilizia abitativa, che si articola in un sistema integrato nazionale e locale di fondi immobiliari (SIF) pubblici o privati per il social housing. Il fondo nazionale è chiamato ad investire in fondi immobiliari locali (attraverso partecipazioni di minoranza fino ad un massimo del 40%) o in altri strumenti finanziari che contribuiscano ad incrementare la dotazione di case a prezzo sopportabile per i soggetti che non hanno ingresso al mercato libero delle abitazioni, ma nemmeno hanno i requisiti per l'assegnazione dell'edilizia residenziale pubblica. Sul territorio già risulta avviata la preparazione di vari progetti di social housing, tra cui ad esempio Parma, Roma, Veneto, Monza, Torino, che ora potranno avviare finalmente l'istruttoria presso il fondo nazionale. Alla piena messa a punto del SIF manca ancora la nomina del Comitato per il monitoraggio del Piano di edilizia abitativa, di cui all'art. 13 dell'allegato al D.P.C.M. 16 luglio 2009, competente a verificare l'attuazione delle sei linee di intervento del Piano, tra cui come detto il sistema integrato di fondi, su tutto il territorio nazionale. Sull'argomento è importante sottolineare che le operazioni di social housing sul territorio devono garantire all'investitore (al fondo nazionale e alle amministrazioni locali) una redditività di mercato attraverso un adeguato mix di interventi (sul punto si veda il documento del gruppo di lavoro istituito presso il Ministero delle Infrastrutture), atteso che l'obiettivo e' di mobilitare importanti risorse private attorno ai progetti locali che sono rivolti a soggetti solvibili, per quanto appartenenti alle fasce deboli della popolazione. Senza dimenticare che l'impegno a livello locale implica, nel caso in cui il progetto sia ben gestito, una riduzione dei rischi”.