Editoriali

 
Rapporto dal MAPIC

17 - 19 novembre 2010

di Paola G. Lunghini
 
Il retail real estate  è uno dei  principali comparti dell’investimento immobiliare internazionale e, nel  mese di novembre , ne diviene il protagonista assoluto.

Da sedici anni infatti si svolge a Cannes, sulla Costa Azzurra, il MAPIC,  Salone dedicato agli Shopping Centres e in generale al mercato immobiliare della distribuzione.

L’ edizione che si è conclusa venerdì 19 novembre ha attirato per tre giorni sulla Croisette tutta l’ industria  che di ciò si occupa, da tutto il mondo, per un totale di circa  7.400 mila professionisti ( + 10% rispetto al 2009) , provenienti da 67 Paesi.

Quasi un migliaio gli italiani, in rappresentanza di circa 330 società ( una bella ventina delle quali erano “ domiciliate” nel piccolissimo ma attivissimo  stand del CNCC. 

Per dare un’ idea dell’ importanza del settore qualche cifra è sufficiente : nei primi  nove mesi del 2010 gli investimenti diretti di immobili retail in Europa hanno raggiunto , secondo Jones Lang LaSalle, ben 15.2 miliardi di euro, oltre il 90% in più rispetto allo stesso periodo del 2009 (7.8 miliardi). Nel Q3 , complessivamente, i mercati di Gran Bretagna, Germania e soprattutto Polonia hanno registrato nel Q3 l’80% dei volumi totali di investimento (4 miliardi di euro).

Interpretare i mega trend della distribuzione , quando vi si confrontavano solo  i “ giganti “ dei mercati maturi ( principalmente Francia, Germania, Olanda , penisola iberica, Scandinavia , Italia, UK e USA ) non era cosa eccessivamente complicata . Negli ultimi anni, però, il panorama si è dilatato , i mercati maturi si sono contratti e nuovi territori sono entrati, o stanno entrando, nel mirino dei grandi player: che non sono più solo  i developer “ caratteristici”, ma anche gli investitori globali, in particolare i Fondi.

 La Francia e l’ Italia , che a Cannes  costituiscono i due principali Paesi per numero di espositori e visitatori, non possono così non fare i conti con competitor quali la Central Eastern Europe ( che ormai comprende diverse repubbliche dell’ ex Unione Sovietica),  la “ Balcania “, la Turchia e ancora gli Emirati : Paesi divenuti in fretta veri e propri paradisi dell’ omologazione dei brand, e dove lo Shopping Centre ha assunto il ruolo di calamita non solo dei consumi ma anche di paradigma dei nuovi stili di vita. Spiccano anche India e soprattutto l’Egitto: fra tutte le iniziative campeggia il “Cleopatra Mall”, opening  2012, GLA 100 mila metri quadrati.

Difficile orientarsi in un panorama così affollato di centinaia di proposte di nuove creazioni e ampliamenti di Centri Commerciali ,  Retail Parks  e Factory Outlet Centres .

Saranno Centri in grado di catturare in futuro l’ interesse dei grandi  investitori? “ Ai posteri l’ ardua sentenza”… ma il sentiment complessivamente io lo sintetizzo così : la community è “fairly optimistic”.

Ai retailer, comunque, il compito “ più difficile” : scegliere per i propri nuovi punti vendita i Centri con le migliori potenzialità. A Cannes, per questo motivo, di retailer ve ne erano circa  due mila , con un centinaio di brand ( anche di grandissimo “ nome” ) presenti per la prima volta.
L’ incontro – finalmente, e dopo 16 anni,  in buon equilibrio – tra domanda e offerta  ha generato un clima di relativa effervescenza.
Questo , almeno, secondo le centinaia di persone con le quali ho avuto modo di parlare.

Il recovery, però, è ancora lontano. E forse in futuro la parola è destinata a scomparire dal nostro dizionario : questo, almeno, secondo alcune Cassandre anche note, presenti comunque alla Fiera per osservare – non del tutto malignamente, ahimè – che “hic stantibus rebus” il mondo occidentale sta esaurendo il suo ciclo di vita da protagonista.

E  che ciò non è solo a causa della Cina.