Editoriali

 

Housing sociale: Milano incontra Madrid. Gli alloggi popolari della metropoli del futuro devono essere sostenibili e di qualità; di Anna Maria Liggeri, architetto.
 12/09/2008

«Con il Convegno intitolato "Residenze sociali – Housing sociale: confronto tra Milano e Madrid", svoltosi il 12 settembre , la Triennale di Milano ha invitato gli architetti a ricominciare ad analizzare l’abitare dal punto di vista delle nuove sfide poste dalle città contemporanee.

I lavori sono stati aperti da Davide Rampello (Presidente Triennale di Milano), il quale ha dichiarato che l’incontro odierno rappresenta il momento conclusivo delle manifestazioni inerenti al tema abitativo a suo tempo iniziato con la mostra dedicata al bisogno di inventare tipologie dello spazio più flessibili ed effimere (dalle case d’emergenza a quelle "autocostruite", alle residenze per nomadi), per concludersi con le tipologie più poetiche dalla "Lanterna Arancione" di Doriana e Massimiliano Fuksas, ai"Villaggi veloci" di Cino Zucchi.

Paolo Caputo (architetto notissimo , membro del Consiglio di Amministrazione della Triennale di Milano) ha enunciato che la « qualità è rappresentata dall’integrazione fra le nuove realizzazioni e il tessuto urbano circostante. Questo significa dare un’identità alle nuove costruzioni e non creare quartieri limitandosi a ripetere edifici tutti uguali, ma indica consegnare una uniformità alle nuove costruzioni, integrando le abitazioni con i piccoli esercizi commerciali e con i servizi. Questo consentirebbe di evitare i cosiddetti rioni dormitorio. La qualità è insita nell’utilizzo in maniera calibrata di colori e materiali e nello studio del rapporto fra spazi pubblici e privati».

Un indicatore della qualità dell’edilizia residenziale e sociale è contenuto nel progetto architettonico di edilizia pubblica nel quartiere "Vallecas" di Madrid , realizzato da Paolo Caputo -in collaborazione con l’architetto Concha Rodriguez Caro- che riguarda l’edificazione di circa 160 alloggi ed è posto sulla prospettiva del "Grand Boulevard" di accesso al quartiere.

Questa particolare condizione urbana ha suggerito la soluzione di trasformare la corte interna come fondale visivo dell’asse urbano. L’effetto prospettico è accentuato dall’andamento obliquo del volume dell’edificio e del piano di copertura che si presenta più alto verso l’angolo della corte opposto al Boulevard.

L’intervento fa parte del "Programma di sviluppo delle abitazioni popolari" promosso da EMVS Emprea Municipal de la Vivienda y Suelo della Municipalità di Madrid, che nell’arco degli ultimi 25 anni ha realizzato oltre 60 progetti.

Juan Josè de Gracia Ponzalo (Coordinador General de Vivienda del Ayuntamiento de Madrid) ha spiegato il ruolo avuto da EMVS nel porre come questioni fondamentali per l’edificazioni dei nuovi lotti di edilizia popolare, quelle della sostenibilità e del risparmio energetico, nonché quella della bellezza del costruito e del rapporto fra pubblico e privato.

Un intervento di housing sociale in Spagna è frutto di un dialogo serrato fra la municipalità e il mondo finanziario e privato, e la ricerca.

Madrid è una città molto efficiente e le cifre enunciate dall’architetto Salvador Perez Arroyo, in rapida successione lo testimoniano: 75 mila case costruite, 60 mila chilometri di linee del metrò, tutto realizzato in soli cinque anni.

Salvador Perez Arroyo ha enunciato che « I programmi EMVS hanno dimostrato che per dare un volto nuovo alla città occorreva avere alle spalle un’amministrazione molto

coraggiosa e con norme meno restrittive».

Carlo Masseroli (assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano) ha offerto una nuova definzione di housing sociale: « si scrive housing sociale e si legge case popolari, abitazioni destinate ai milanesi che sono rimasti fuori dai mercati o che hanno esigenze di una residenza temporanea. Un esempio? Le giovani coppie, le famiglie numerose composte da cinque persone, i nuclei parentali che hanno dei disabili in casa da accudire, i single con figli minori».

Le novità proposte da Masseroli non finiscono certo qui, anzi i nuovi edifici saranno di qualità. Milano si prepara a salutare i vecchi quartieri dormitorio per realizzare 3380 nuovi alloggi, che presentano una superficie media di 70 metri quadrati, e che possono contare su intervento di 30 milioni d euro da parte della Regione.

La politica di social housing è stata spiegata da Alessandro Maggioni ( presidente Federabitazione Lombardia CCI ) il quale ha sottolineato che il problema di housing sociale va sezionato in due ambiti: l’emergenza, e la previdenza. Si prenda ad esempio la sezione abitazioni temporanee all’interno della mostra "Casa per tutti ". Case container, abitazioni in terra cruda, tende attrezzate, che rispondono ai bisogni emergenziali.

Se si può pensare di vivere in un container per scampare alla calamità naturali, lo stesso non può dirsi per una residenza stabile.

Il Relatore , con il termine approccio previdenziale, intende affermare che «questa è la meta al quale vogliamo tendere come Movimento Cooperativo unitamente a realtà pubbliche quali ALER o semiprivate quali la Fondazione housing sociale per dare risposte innovative e articolate rispetto ai bisogni oggi invischiati in risposte solo ed esclusivamente emergenziali».

Secondo Alessandro Maggioni vi è la necessità di riflettere sul «prodotto casa sia in termini di qualità urbana nella connessione tra spazio pubblico- privato, sia nei termini di qualità architettonica sia relativamente a tipologie più possibile flessibili e meno rigide, che possono accompagnare nel ciclo di vita del prodotto abitativo anche l’eventuale mutamento del nucleo degli abitanti. E’ necessario aprire una forte riflessione relativa al rapporto qualità prezzo delle realizzazioni residenziali, puntando a definire parametri seri per una casa low cost non certo di bassa qualità»..

Carlo Cerami (Consigliere Fondazione Cariplo, delegato per l' housing sociale) ha illustrato il ruolo del partenariato delle fondazioni bancarie nella costruzione dei nuovi quartieri di edilizia popolare.

I contributi presentati dai Relatori hanno evidenziato l’importanza di un’alleanza forte fra la politica, il mondo delle professioni e l’impresa cooperativa, che sia risolutiva per affrontare e risolvere il binomio casa - lavoro.