Editoriali

 

"Il bisogno di case in Italia è evidente: le richieste di abitazioni ERP sono circa 600mila, di cui 20mila solo a Milano"
26 marzo 2009
Intervento di Gianni Verga

( tratto dal Comunicato Stampa del Comune di Milano )
“Nel momento di crisi economica in cui si trova anche il nostro Paese e con la costante riduzione dei contributi pubblici, è fondamentale reperire risorse da impiegare nell’edilizia sociale. Il bisogno di case è evidente: in Italia le richieste di edilizia residenziale pubblica sono circa 600mila, di cui 20mila solo a Milano”. Lo ha affermato oggi l’assessore alla Casa Gianni Verga, intervenendo a Roma alla Tavola Rotonda Patrimonio pubblico: recupero, valorizzazione e ‘rottamazione’?.

“Trovare le risorse – ha spiegato Verga – è possibile mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare non solo dei Comuni ma di tutti gli enti pubblici proprietari di immobili residenziali. Questo patrimonio può diventare una risorsa per il risanamento dei quartieri in cui il degrado incrementa il disagio sociale”.

“Con operazioni strategiche di valorizzazione di aree e immobili pubblici – ha aggiunto – si può intervenire per la trasformazione dei quartieri di edilizia sociale investendo i proventi delle alienazioni, integrando funzioni e servizi (residenza, commercio, artigianato, servizi sociali, culturali, spazi aperti comuni) e diversificando le popolazioni che abitano in questi contesti (mix sociale). La cosiddetta ‘Finanziaria d’estate’ (legge 133/08) incentiva proprio la costituzione di fondi immobiliari e la valorizzazione del patrimonio pubblico”.

“Nella realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale – ha detto l’assessore riferendosi alla bozza del Piano Casa presentata dal Governo - uno degli elementi critici è rappresentato dalle procedure per arrivare alla realizzazione delle opere. Il decreto legge che lo Stato sta predisponendo con le nuove normative urbanistiche è caratterizzato proprio da procedure snelle e da tempi di esecuzione rapidi per l’edilizia privata. E’ necessario che questa accelerazione valga ancora di più nel pubblico. La lunghezza e la laboriosità delle procedure, infatti, non consentono il rispetto delle tempistiche di intervento pianificate, risultando un danno per la Pubblica amministrazione. Se i soggetti competenti fossero chiamati a un tavolo in cui fossero concessi, in un’unica soluzione, tutti i permessi necessari, i tempi sarebbero di gran lunga ridotti”.

In Italia oltre l’80% delle famiglie è proprietario dell’abitazione in cui vive. Anche se solo il 17,2% vive in un’abitazione in affitto (si tratta di un valore in costante calo, nel 2005 era pari al 18,8%), nel decennio 1997-2007 i canoni di affitto a prezzi di mercato sono aumentati, nelle aree urbane, del 66,7% a fronte di una crescita delle disponibilità delle famiglie del 20,8%.
Per le famiglie meno abbienti, un affitto a prezzo di mercato può pesare fino a oltre il 30% del reddito. In un contesto del genere, non stupisce l’aumento degli sfratti per morosità.

“Per superare l’emergenza abitativa – ha concluso Verga - che in questi anni si è riversata sul settore pubblico e che si presenta come l’unica strada percorribile per quelle famiglie che non possono permettersi l’acquisto di una casa, occorrono iniziative che incrementino l’offerta abitativa in locazione a canone sostenibile anche sul mercato privato. Bisognerebbe procedere alla revisione della legge 431/1998 per adeguarla alla situazione attuale, ampliando l’offerta della casa in affitto riattivando il mercato privato, compatibilmente con le possibilità reddituali dell’utenza. E’ necessario introdurre anche la cosiddetta ‘cedolare secca’, per semplificare la fiscalità e contrastare gli affitti in nero".