Le mie Interviste

  • INTERVISTA a Enrico Montesano, attore (pubblicata il 4 agosto 2003 su www.quotidianoimmobiliare.info)

"Un geometra davvero brillante"
Tutti conoscono Enrico Montesano, dalla fine degli anni sessanta protagonista dello spettacolo (teatro, cinema, radio e televisione) e sempre amatissimo dal pubblico.

Ho incontrato il famoso attore durante la mie appena trascorse vacanze, e l'ho coinvolto in una conversazione immobiliare. La sua disponibilità sull'argomento è stata immediata: pochi sanno che Montesano è "anche" geometra, diplomato nel 1964 a Roma, città dove è nato e dove tuttora vive con la famiglia.
Montesano mi ha raccontato che, da ragazzo, desiderava frequentare il liceo artistico e dedicarsi professionalmente al bello ma dovette "ripiegare" su studi più tecnici. E' diventato poi un attore famoso, ma l'interesse per il bello coniugato alle costruzioni gli è rimasto dentro, insieme alla simpatia per il quartiere della Garbatella, dove abitava un tempo e che ricorda come esempio - per allora - di "buona edilizia": già dotata di servizi tra cui il verde, gli spazi per i bambini, le lavanderie, la scuola, e il mercato coperto.

La partenza dell'intervista - come è logico , dato il mestiere che Montesano fa - è subito racchiusa in una "battuta": «Nel nostro Paese bisognerebbe riportare in vita l'IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, trasformandolo però in IDI, Istituto per la Demolizione Immobiliare» (ho obiettato che si poterva benissimo lasciare immutato l'acronimo, inteso come Istituto per la Rottamazione Immobiliare, teoria che sta raccogliendo sempre più numerosi sostenitori e simpatizzanti). «Un esempio di brutture esistenti? Il "serpentone" di almeno 12 chilometri che deturpa il litorale laziale, e che ha distrutto la costa meravigliosa da Torvajanica a Fiumicino». Chapeau, invece, agli architetti del ventennio: di cose egrege ne hanno fatte parecchie, sostiene Montesano, consapevole che la loro visione sta ritornando in auge non solo nelle esposizioni di architettura, e che anche molti non addetti ai lavori stanno stanno scoprendo, in quella visione, nuove e positive valenze .
«Sono per una "buona" architettura, sia sotto il profilo estetico che ecologico» continua Montesano «fatta di materiali e di fonti energetiche naturali: per la bioarchitettura, cioè. In questa ottica ho ristrutturato la mia casa di campagna, sita in una località della "bassa Sabina". E' un casolare che ho acquistato negli anni settanta e che ho ristrutturato con passione», e dove l'indimenticabile protagonista di "Rugantino" e di tanti altri spettacoli di successo ha abbinato il rosso dei mattoni al grigio del peperino (pietra vulcanica formata di lava, cenere e lapilli, di colore grigio scuro con miche nere come granelli di pepe, ndr).
Dopo anni di "borghesia rurale", però, ora Montesano questa casa amatissima (dove ha costruito anche la piscina e il frutteto) si trova a volerla vendere. Non per il poco tempo cha ha da trascorrervi, quanto perchè sua moglie non vi può proprio abitare, soffrendo di una grave allergia alle piante e al verde («sta veramente bene solo nel deserto», scherza l'attore, che si sta guardando attorno sul mercato («l'acquirente, però, questa casa deve trattarla bene»). Si interromperà così, con una separazione consensuale, un lungo "rapporto immobiliare di tipo monogamico" («è la mia unica proprietà. A Roma - una città sempre più invivibile - sono in affitto») sospira Montesano. Che però torna subito all'ironia scherzosa che gli appartiene sul palcoscenico, per sostenere che «la proprietà immobiliare più bella è sempre quella degli altri... come per le barche».
Mi regala anche, in conclusione, una battuta sulle cartolarizzazioni («che brutta parola, mi fa venire in mente "pennini&c"») e la finanza («troppo esposta a venti e correnti»). Poi si gira ad ammirare il profilo incomparabile della costa che ci ospita: «Ma le pare possibile che quella brutta costruzione la dovevano fare proprio in cima a quella bellissima collina?...»