Le mie Interviste

  • Intervista a Giovanni Zavagli, Direttore Sviluppo per l’Italia del Gruppo ACCOR, 6 giugno 2005

Nato a Genova e residente a Milano da sempre, Giovanni Zavagli ha compiuto studi universitari presso la Università Statale di Milano , e lunghi soggiorni per lavoro a Roma,Napoli e Parigi. Ricopre l' attuale incarico dal 1984 ( Accor è leader mondiale nel settore dell’hotellerie, con oltre 4000 alberghi nel mondo). Notevole è l’esperienza acquisita da Zavagli nei settori : immobiliare, finanziario e marketing , avendo realizzato ad oggi circa 50 iniziative alberghiere su tutto il territorio nazionale, nei vari marchi internazionali del Gruppo :SOFITEL ,NOVOTEL, MERCURE, e IBIS. In precedenza , Zavagli aveva operato nel campo della ristorazione collettiva (GEMEAZ CUSIN)e della grande distribuzione (STANDA), con rilevante conoscenza nel settore gestionale e degli investimenti. Ricopre attualmente anche la carica di Vicepresidente dell’AICI (Associazione Italiana Consulenti e Gestori Immobiliari). E' stato Relatore anche in alcuni importanti convegni immobiliari.

D. L'Ufficio Italiano Cambi e il TCI hanno diffuso recentemente alcuni dati sull'industria turistica italiana, che confermerebbero la ripresa in atto. Cosa ne pensi ?
R. Vedo un possibile miglioramento nel turismo di vacanza, ma la situazione permane critica nel segmento affari legato all'economia in generale.

D. Ma ci sono motivi di ottimismo ?
R. Per l'Italia non direi, data la crisi strutturale esistente e la concorrenza estera molto più dinamica.

D. Ancora secondo il World Travel & Tourism Council il peso del turismo nel nostro Paese (oggi pari a circa il 12 % dell' economia italiana) è destinato a crescere: è davvero così?
R. Sicuramente il turismo insieme all'indotto muove una cifra considerevole dell'economia e della forza lavoro, e ritengo che esso rappresenti un notevole potenziale da sfruttare per favorire la riporesa economica del nostro Paese.

D. Quali sono i probabili futuri Paesi competitor "forti"?
R. Già oggi Francia e Spagna in Europa sono leader, all'"estero" il Marocco è aperto a investimenti nel turismo con ogni agevolazione fiscale e urbanistica, e diventerà una meta importante...

D. Perchè, numeri a parte, l'industria turistica è così importante?
R. L'indotto che muove il turismo tocca tutti i settori, servizi, commercio, trasporti,... ed è importante soprattutto in alternativa all'industria e in carenza di fonti energetiche. Rappresenta un serbatoio di valuta pregiata. per compensare la minore esportazione.

D. Oggi le Regioni legiferano in materia di turismo, e si promuovono in maniera indipendente. A cosa porterà questo atteggiamento?
R. A un minore valore nazionale, a un dispendio di risorse non proporzionato al ritorno economico, e a un declino dell'immagine Italia.

D. Si può pensare a qualche soluzione importata dall'estero?
R. Sono necessari una centralizzazione e un coordinamento a livello nazionale, tipo Francia e Spagna.

D. Quali sono, in Italia, le regioni più promettenti?
R. Liguria, Piemonte, Emilia e Lombardia.

D. Turismo non vuol dire solo alberghi, ma soprattutto infrastrutture...
R. Sicuramente strade, aeroporti, ferrovie, trasporti urbani... il turista deve arrivare, circolare e ripartire in tempi rapidi e a basso costo

D. E naturalmente altri servizi...
R. Il tempo libero deve essere organizzato. Arte, cultura, musica, shopping, eventi anche internazionali.

D. Al di là dell'ovvio pensiero delle vacanze, che tipo di offerta turistica andrebbe coltivata?
R. Un'offerta moderna, efficiente, anche a basso costo nel segmento congressuale e del turimo culturale (città d'arte, gastronomico, religioso, musicale...)

D. Ecco, parliamo del turismo legato all'attività convegnistica e al mondo del business in generale.
R. Punto dolente in Italia, non esistono possibilita di organizzare grandi convegni internazionali come Parigi o Londra, mancano Hotels e infrastrutture: la media degli alberghi è di 30 camere e le catene rappresentano il 7% dell'offerta generale !!!!!!!!!!!!!!!

D. Torniamo agli alberghi, che in Italia sono tanti: il coefficiente di occupazione è congruo?
R. No, non è congruo. La media è inferiore agli altri Paesi concorrenti esteri,siamo leader solo per numero di camere: 1.000.000!!!!!!!!!!!!!!!!

D. Perchè gli alberghi italiani sono così cari?
R. Costo dei terreni, iter urbanistici, poca flessibilita del lavoro

D. Perchè si parla quasi solo della categoria "lusso"?
R. Perchè rappresenta una nicchia esclusiva per una clientela particolare che pretende un prodotto e un serviziomolto personalizzato, con un ritorno di immagine in vetta alla piramide.

D. Che tipologia sarebbe necessaria per "catturare" i tour operator internazionali?
R. Alberghi di catene internazionali a basso costo e trasporti low cost

D. Quanto tempo ci vuole a costruire, o a ristrutturare, un albergo? E cosa costa?
R. Berlino è stata ricostruita in 15 anni, io ci ho messo 15 anni per un albergo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Normalmente ci vogliono dai 5 ai 10 anni. Iter urbanistici complessi e assenza di strumenti urbanistici sono le cause principali. Il costo immobiliare: da 150 mila a 500 mila euro a camera.

D. E' vero che c'è molta attività di compravendita, nella lodging industry?
R. All'estero sicuramente, in Italia meno, in assenza di realtà importanti

D. Per concludere. Che proposta strategica, se fossi "Ministro del Turismo"?
R. Coordinamento centralizzato del turismo in tutte le sue forme, e della promozione a livello nazionale. Coordinamento strategico con altre strutture centrali e periferiche per lo sviluppo delle infrastrutture indispensabili allo sviluppo del turismo su tutto il territorio nazionale. Incentivazioni fiscali e finanziarie agli investitori, e procedure urbanistiche facilitate.