I miei "racconti" immobiliari

Scenari Immobiliari, 15a edizione

 

 

La Forza dell’ Immobiliare

 

Opera in un Prologo e quattro Atti

 

 Musica di Mario Breglia ( su arie di Gaetano Donizzetti, John Kander, Umberto Giordano, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Gioachino Rossini , Giuseppe Verdi, J.S.Bach, Anton Dvorak e  Felix  Mendelssohn – Bartholdy )

 

 

Personaggi :

 

Mario Deaglio (Centro Einaudi), Gregorio De Felice (Banca Intesa San Paolo), Mikhail Ourinson (Alur Investments and Development - Mosca), Valter Mainetti (Sorgente), Gianluca Muzzi (Rreef), Gianfranco Imperatori (Capitalia IM Asset Management), Saskia Sassen (Columbia University - New York), Claudio De Eccher (Gruppo Rizzani De Eccher), Stefano Boeri (Politecnico di Milano).

Elisabetta Spitz (Agenzia del Demanio), Giovanni Paviera (Generali Property Investments), Manfredi Catella (Hines Italia), Ugo Giordano (Gabetti Property Solutions), Mario Amoroso (Silvano Toti),Massimo De Meo (Beni Stabili Hotel), Aldo Mazzocco (Beni Stabili) , Carlo A. Puri Negri (Pirelli & C. Real Estate).

 

 

Primo ballerino étoile (Pas de Deux) : Paolo Cuccia (Abn Amro e EUR )

 

Scena : Grand Hotel Miramare , Santa Margherita Ligure ( GE)

 

Epoca : 14 e 15 settembre 2007

 

 

Concertatore e Direttore d’Orchestra : Mario Breglia

 

Regia, Scene e Costumi : Mario Breglia

 

Direttore dell’allestimento scenico : Mario Breglia

Movimenti coreografici : Mario Breglia

Luci : Mario Breglia

Direttore della produzione : Mario Breglia

 

 

Orchestra Filarmonica della Italian Real Estate Community

 

Coro Scenari Immobiliari

 

 

 

L’ Opera si rappresenta in cinque parti, con un intervallo dopo il Prologo, dopo il Primo Atto e dopo il Terzo Atto.

 

 

In scena a Santa Margherita  la quindicesima rappresentazione

 

Applausi per la “ Forza “ diretta dal Maestro Breglia 

 

Grande successo personale dell’americana Sassen alla sua prima prova nell’ opera

 

                                                            ( dal nostro inviato )

 

Santa Margherita Ligure. Interminabili  minuti di applausi per Saksia Sassen, alla sua prima prova nell’ Opera. E’ forse questa la nota di maggiore  e piacevole  novità alla quindicesima rappresentazione  della “ Forza dell’ Immobiliare ” , che è andata in scena  il 14 e 15 settembre  al Teatro Grand Hotel Miramare a Santa Margherita.

Per il Maestro Breglia, comunque, un successo annunciato; e l’ ormai  consueto pubblico delle grandi occasioni , pur se con qualche  vistosa assenza nei palchi, soprattutto del primo Ordine.

 

Breglia, si sa, è artista di grande talento e versatilità, e la sua “ Forza “  è anche testimonianza  di una ben raggiunta maturità , ma  certo non a discapito dell’ innovazione. Il Maestro infatti, forse cogliendo anche gli stimoli del suo  pubblico più affezionato e fedele, ha  introdotto in questa replica alcune  novità ( tra cui un movimento sinfonico , un’ esecuzione al clavicembalo,  un Pas de Deux e addirittura un inno, ne diremo più sotto ), incominciando con  un applaudito  Prologo, proposto nella cosiddetta “Sala Piccola” del Teatro Miramare.

 

Il mercato immobiliare europeo sta reggendo bene la crisi innescata dai mutui americani, ha preludiato  Breglia. Anche se nell'ultima parte dell'anno è previsto un calo generalizzato nel mercato della casa, il fatturato complessivo sarà di 900 miliardi di euro con un aumento del 5,9 sul 2006 Per l'anno prossimo si attende una crescita del 4,8 per cento, trainata dal non residenziale.Il mercato italiano soffre più degli altri Paesi, ma chiude il 2007 con un incremento del fatturato del 3,9 per cento e una previsione del più 2 per cento nel 2008. Saranno negative le conseguenze dalla crisi Usa per le famiglie a basso reddito, gli immigrati e i precari. Migliorano il mercato degli uffici e degli immobili per l'impresa.

Il denaro disponibile sara’ in futuro  in quantita’ inferiore, i Fondi  , che hanno molto equity, chiederanno rendimenti piu elevati .

Il vero nodo è la carenza di prodotto di qualità  . Real Estate di qualità oggi  significa infatti soprattutto qualità urbanistica ,  e manca anche – pur in un mercato che va bene come quello turistico – l’ offerta turistica integrata.

Breglia è anche, si sa, persona massimamente discreta.  Questa prima parte della complessa “ Forza “ è quindi scivolata via con pacatezza ed equilibrio (Si può?… si può ? …..Signore,Signori,……scusatemi se da sol mi presento. Io sono il Prologo) , concludendosi  presto con un riuscito Coro  prima dell’ intervallo (Viva il vino spumeggiante Nel bicchiere scintillante, Come il riso dell’ amante Mite infonde il giubilo ! Viva il vino ch’è sincero Che ci allieta ogni pensiero, E che annega l’umor nero Nell’ebbrezza tenera) .

 

 

Trasferendosi nella Sala principale del Teatro , il primo Atto della “ Forza” ha visto come sempre  protagonista  Mario Deaglio, e grazie al famosissimo interprete  il tema  SubPrime  è entrato subito in scena con violenza. Dopo una  coreografia   semplice  e chiara  del complesso fenomeno  (1° tempo con prezzi in crescita , 2° con prezzi  in diminuzione , 3° diffusione internazionale  del virus  oltre l’ economia  finanziaria )    Deaglio ha affrontato le conseguenze sulla Borsa americana , il mutamento delle prospettive mondiali - con variazione delle previsioni di crescita  del prodotto lordo -, gli esiti possibili e i relativi dubbi , anche per l’ Italia  , concludendo  il suo assolo  con l’ immagine di un ipotetico  testo  di storia del 2107. Se oggi “hanno ragione” gli ottimisti, il libro reciterà così : la crisi finanziaria del 2007/ 08  fece subito molta paura…ma le Banche  centrali si dimostrarono  coscienti dei rischi e agirono  appropriatamente e tempestivamente. La crisi fu occasione per nuove regole e maggiore trasparenza, e il mercato ne trasse gran beneficio. Se invece hanno ragione i pessimisti , il libro  - per  Deaglio-  concluderà  che la crisi  rappresentò l’ inizio dello sfaldamento  del sistema  finanziario mondiale, il rallentamento della crescita divenne permanente , si  cercò di introdurre  nuove regole ma i tentativi fallirono di fronte agli egoismi  nazionali.  ( Di quella pira l’ orrendo foco ).

 

Nel prendere la scena Gregorio De Felice  non ha potuto non accennare  che le stime per il 2008  sono molto incerte. Un rallentamento della crescita non significa però recessione, e le pressioni inflazionistiche rimangono complessivamente contenute. Il ciclo europeo è meno dipendente che in passato da quello americano, i nostri consumatori sono meno indebitati, il processo di generazione del reddito è ancora equilibrato. Anche se crescono incertezze e rischi la posizione delle famiglie è solida, e il risparmio anche. Insomma, il quadro non è tutto negativo. (Che gelida manina, se la lasci riscaldar..)

 

Proseguendo nell’ innovazione, il Maestro Breglia ha ceduto la bacchetta a Mikhail Ourinson , che ha sviluppato con toni vibranti  la situazione del mercato della Russia e a Mosca in particolare ( dove egli  opera con la  società di development  di famiglia ), mercato in cui ciò  che succede oltre Atlantico impatta abbastanza poco. La Russia è un’ oasi piena di opportunità. ( Sinfonia dal Nuovo Mondo )

 

Dell’ ex- nuovo Mondo , ma non ancora vecchio, ha cantato , e  con ottimismo relativo, Valter Mainetti : il quale  ha sfumato le battute su di un  nuovo Fondo, dedicato  ai “ trophy building “ , concludendo però poi con in un vero e proprio  inno alla “ Grande Mela” (I want to be a part of it New York, New York. I wanna wake up in that city that doesn’t sleep, to find I’m king of the hill ,top of the heap… I’ll make a brand new start of it - in old New York. If I can make it there, I’d make it anywhere, it’s up to you - New York, New York ).

 

(Questa aria  è normalmente nota nelle versioni dei cantanti  Liza Minnelli e Frank Sinatra, ma l’ autore  è  il musicista  John  Kander, ndr)

 

Cambio di stile, e ritorno al tema dei SubPrime con Gianluca Muzzi  e Paolo Cuccia.

Difficile aggiungere novità , dopo la performance di Deaglio , ma si può sempre proporre  una nota di ottimismo  tra tanti  dubbi e incertezze. ( Pas de Deux  dal “ Sogno di  una notte di fine estate”)

 

(Nella versione normalmente eseguita, il titolo è “ mezza estate “.  L’ étoile poi  si è ancora esibito  nel Secondo Atto della “ Forza “ e  , accompagnato da una  ottima coreografia, ha  volteggiato sulla ormai famosa Nuvola dell’ EUR, ndr ).

 

Lo scollamento tra finanza  ed economia  reale è ormai  evidente. La finanza faccia  il suo mestiere, per lo sviluppo, e la città ( ormai divenuta “ fabbrica”, ci si vive, lavora e consuma ), sìa vero motore di sviluppo, in un’ economia della conoscenza. Anche i Fondi si propongano anche con politiche industriali , su un territorio dove occorrebbe avere  nella PA  un alleato forte  . Altrimenti, è la finanza “ a panna montata “ .Ha tenuto  ancora bene la scena, pur con qualche  cedimento nell’ acuto finale e  nel costume ,Gianfranco Imperatori . ( Largo  al Factotum. …Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono…. Che bel piacere….Bravo, bravissimo , fortunatissimo per  verità. ..Uno alla volta, per carità..)

 

Una cerniera, con  Imperatori, al cambio di scena : ci troviamo ora nella città come “motore di sviluppo” e l’ atmosfera , che era  molto sfumata, direi  quasi grigia,  si tinge di colpo di  mille e mille colori allorchè a varcare il palcoscenico è Saskia Sassen, grandissima e appassionata studiosa del tema “ The Cities in a World Economy”:  La recita si sposta rapidamente sulla competitività, che non è forse il modo più utile per capire.

Per indagare sul futuro la storia  economica di un luogo è importantissima,  ci sono gruppi di città che fanno davvero innovazione, altre  con elevato livello di routine. Occorre catturare le variabilità.

Applausi lunghissimi , alla fine ,  per l’ artista americana che a  Roma  ha vissuto da giovanissima, e  che tuttora conserva un fluente e musicalissimo  ( e anche spiritoso ) italiano. ( Vissi d’ arte, vissi d’ amore )

 

Applaudita  anche l’ interpretazione di Claudio De Eccher  il quale, sorretto da una scenografia di grandi numeri, ha confrontato  due realtà che oggi ben  rappresentano il cambiamento e  lo sviluppo : Mosca e Dubai , a lui note da oltre venti anni. Figlio d’ arte, De Eccher  continua con  caparbia friulanità  nella ricerca di nuovi mercati, apparentemente indipendente dagli altrui giudizi e analisi. (Questa o quella per me pari sono, a quant'altre d'intorno, d'intorno mi vedo; del mio core l'impero non cedo meglio a una che ad altra beltà. La costoro avvenenza è qual dono di che il fato ne infiora la vita; s'oggi questa mi torna gradita, forse un'altra, forse un'altra doman lo sarà).

 

Un ultimo interprete per  la conclusione del Secondo Atto , famoso tra gli addetti ai lavori , ma nuovo sulla scena di Breglia :  Stefano Boeri. Molto complesso il suo passaggio sullo “ sviluppo che non sia solo espansione “, e sulla “ debolezza della politica nelle grandi  politiche di riuso”:  gran parte del territorio obsoleto rischia di essere abbandonato.   Una città che possa  costruire da sé il proprio profilo ?  Possibile ? E come non richiamare, solfeggiando sulla qualità, la nota  sinora non troppo trattenuta  del verde ? ( Chi son? chi son!... e che faccio... come vivo?... Vuole? Chi son? Sono un poeta. Chi cosa faccio?Scrivo. E come vivo? Vivo)

 

Ancora, a conclusione della prima giornata dell’ Opera, un coro, eseguito  nel giardino del Teatro. (Libiam ne' lieti calici Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora S'inebri a voluttà.Libiamo, amor fra i calici Più caldi baci avrà. Godiam la tazza e il cantico .La notte abbella e il riso;In questo paradiso Ne scopra il nuovo dì )

               

 

La “ Forza “ è  ripresa il mattino successivo con l’ interpretazione di  Elisabetta Spitz. La conoscenza del patrimonio immobiliare dello Stato  è il suo  tema prediletto e, con autonomia e decisione, sempre più il presupposto per la crescita di valore  del Paese. Nonostante mille  costrizioni e altrettanti ostacoli la famosa  artista ( tutta di bianco abbigliata ) è riuscita a  far suoi alcuni nuovi tecnicismi  ( PUV: Programmi unitari di valorizzazione ) che  - uniti alla nota  estensione   -   2500 immobili ad alto potenziale ,sempre di valorizzazione , localizzati in 153 Comuni – le consentiranno di certo  di esibirsi anche in altri importanti  e persin  più rilevanti  Palcoscenici   (Io sono docile, son rispettosa, sono obbediente, dolce, amorosa; mi lascio reggere, mi fo guidar. Ma se mi toccano dov'è il mio debole sarò una vipera e cento trappole  prima di cedere farò giocar)

 

E’ stato poi il turno di Giovanni Paviera. Lucido il canto sul futuro dell’ industria, sempre alla luce della crisi SubPrime,  ma nessun accenno, ahimè, sulle non dico  strategie  ma almeno operazioni della  grandissima figura  che sullo sfondo campeggiava ( la scenografia  triestina a ciò ben si presta , ndr ) anche se l’ esordio lasciava ben sperare : “ After the Party, Trattato sui postumi della sbornia “. 

Ci sarà un mutamento nello stile di gestione anche per la società?

Ai posteri l’ ardua sentenza.

Per ora, pare che la regola sia quella del powerful  stand alone ( Vivo sola soletta  là in una bianca cameretta: guardo sui tetti e in cielo; ma quando vien lo sgelo  il primo sole è mio)

 

 ( In realtà questa è aria da soprano, ma per le Generali si segue normalmente  il genere femminile , ndr )

 

Sintetica e combattiva l’ apparizione di Manfredi Catella. Ci vuole un’ economia più forte. Punto.

L’ era delle sole analisi finanziarie  è finita. Basta. 

O vi è visione strategica politica, o non andiamo da nessuna parte. Punto.

Sostenibilità urbana : chi l’ ha detto che  più è grande il parco e meglio è? Basta.

Occorre governance maggiore :non credo nelle partnership. Finito.

Attenzione al management. Punto.

Traspariva, dalla voce di Catella, l’ impegno visionario  che da sempre lo  distingue, ma con la fermezza , diversa, di andare sino in  fondo. ( Rataplan, rataplan, la vittoria al guerriero conquista ogni cor  )

 

( So benissimo che la famosa aria è in realtà eseguita da un mezzosoprano. E che trattatasi  della  zingara  Preziosilla nella “ Forza del destino”. Ma scusate, se no, che razza di “ Forza dell’ Immobiliare”  sarebbe senza neppure la citazione di un’ aria dall’ opera verdiana ? ndr )

 

 

E  passiamo a questo punto dell’ Opera al canto di  Ugo Giordano, non  pessimista perché il consolidamento è positivo. Ed egli è  certo che la qualità pagherà sempre di più , e la pagheremo di tasca nostra. Gli rendiamo atto, anche , di una bella frase:  siamo “ solo” in balia di eventi  internazionali, cosa che ci ha fatto vieppiù ricordare  l’ amor di patria ( T’ amo tu che mi baci, divinamente  bella, o patria mia )

 

Mario Amoroso. Poiché il tema affidatogli riguardava ancora le città, ha  presentato alla platea  una  suggestiva  interpretazione di alcune  delle grandi trasformazioni e  progetti, soprattutto in Roma, già presentati in altre sedi , ma proposte in versione  clavicembalistica  ( alcune delle 32  “ Variazioni Goldberg”) . Ci auguriamo di sentire presto le altre: perché Roma  ha opportunità in crescita.  

 

Nel descrivere la nuova società di cui ha la responsabilità, grande è stata la performance di Massimo De Meo. Visto che, nel Programma di Sala, dopo  di lui sarebbe stata la  volta dell’ ex partner in amministrazione delegata  Aldo Mazzocco,  va a merito  del Maestro Breglia  averli voluti ancora  quasi insieme, in un Pas de Deux  non del tutto immaginario, dato l’ intreccio del Gruppo  FDR- Beni Stabili. 

Pur in momenti in cui il mercato è strutturalmente sano, qualche valutazione andrebbe fatta sul ruolo dei valutatori. Inoltre  l’ aria  fredda dei SubPrime richiede  , se non proprio un cappotto, almeno un maglioncino .

Indecifrabile, ha gorgheggiato De Meo. l’ offerta degli hotel nel nostro Paese.. 

Si aprono però, per chi è pronto  con apposita  piattaforma e abbondante  liquidità ( un miliardo di euro  da investire, in tre anni, per non parlar delle RSA,  della logistica e parcheggi )  grandi prospettive.  ( Tu pure o Principessa, nella tua fredda stanza ……Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò! )

 

Ancora vento fresco a causa dei SubPrime  , ma che fa tanto bene  per fare sì che – grazie anche alle SIIQ - l’ Italia divenga un mercato come tutti gli altri. Questa la prosecuzione di Aldo Mazzocco il quale, nel ribadire le perplessità sulla questione “ periti “ ( e  qui  forse qualche mugugno dalla platea mi è sembrato di coglierlo ), si è  a lungo soffermato sul  ruolo e le forme del rapporto tra  FDR e Beni Stabili.   ( Recondita armonia di bellezze diverse).

Profondo  conoscitore della “ sua “  società italiana, va sottolineato  che Mazzocco è strettamente  impegnato, e da molti mesi, nel rapporto di felice e armoniosa conoscenza ai vertici  con la capogruppo francese.  (Oh dolci baci, o languide carezze, mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli).

 

Per nulla stanca, e si era alle  battute finali  dell’ Opera, la platea attendeva in religioso silenzio ( Coro Muto dalla Butterfly)  l’ arrivo dell’ artista sommo.  

Sorvolando sui SubPrime ( è un problema di  tracciabilità del debito ), Carlo Alessandro Puri Negri ha subito trasgressivamente ( di solito la cabaletta arriva alla fine dell’ Atto, ndr ) affrontato una cabaletta ( il trading della vecchia maniera è finito ). Ha poi percorso tutto il palcoscenico dei temi, dalla necessità di una politica locativa “seria” a quella della cultura e della formazione.

Passando alle  logiche della concorrenza  si inventino ( in mancanza dell’ appeal che non abbiamo ) almeno nuovi strumenti che consentano di competere.  E,  adagio ma non troppo,  ci si organizzi sul fronte associativo, per arrivare  alla federazione dell’ immobiliare ( Un bel dì vedremo, Levarsi un fil di fumo, Sull’ estremo confin del mar, E poi, la nave appar  ).

 

Ancora applausi.

 

Sipario.

 

Si replica , per la sedicesima volta, il 12 e 13 settembre 2008

 

Paola G. Lunghini