04 settembre
2008
«Secondo la nuova ricerca di DTZ “European Leasing Markets”, mentre
importanti centri finanziari dell’Europa occidentale hanno sofferto
l’impatto della crisi finanziaria, la crescita della Germania e di alcuni
mercati dell’Europa centrale e orientale, in particolare di Mosca, non
mostrano segni di rallentamento. “Mentre alcuni mercati di locazione sono
stati fortemente colpiti, altri non hanno ancora registrato alcun impatto
degno di nota da parte della crisi internazionale del credito, mentre i
conduttori continuano a espandere le loro operazioni”, ha detto Paul
Sanderson, Direttore del settore di ricerca DTZ area EMEA.
La maggiore entità economica europea, la Germania, ha iniziato il 2008
registrando un livello di assorbimento nei cinque mercati principali –
Berlino, Düsseldorf, Francoforte, Amburgo e Monaco – che ha raggiunto circa
1.3 milioni di mq di uffici nei primi sei mesi dell’anno – il più alto
totale semestrale registrato negli ultimi sei anni.
I mercati locativi della comunità europea sono rimasti fino ad oggi immuni
dalla ricaduta della crisi sub-prime con un’attività locativa che continua a
tenere il passo, particolarmente a Mosca, dove nella prima metà dell’anno
sono stati affittati 800.000 mq. La diffusione di una forte domanda e un
limitato tasso di sfitto hanno portato a una rapida crescita degli affitti
che sono cresciuti di ben il 106% nell’anno che termina a marzo 2008. Ora
Mosca registra il secondo più alto livello di affitti in Europa dopo quello
del West End di Londra, a circa 111 € per mq per mese.
Il panorama dei mercati locativi europei rimane sensibile a potenziali
ripercussioni del rallentamento americano. Tuttavia l’economia europea resta
ampiamente refrattaria rispetto al rallentamento mondiale con alcune
eccezioni, come l’Inghilterra, l’Irlanda e la Spagna.
Come mostra la ricerca DTZ, i conduttori devono fronteggiare una serie di
sfide – dalla scarsa disponibilità di spazi di qualità per gli uffici nei
centri finanziari e commerciali occidentali alla necessità di ridurre i
costi, e molti di loro dovranno rivedere le proprie necessità locative e di
spazio, sia a livello cittadino sia extra-cittadino. Le rilocazioni,
infatti, sono risultate essere la principale tendenza in molti mercati
europei, in quanto i conduttori cercano di ridurre i costi ottimizzando
l’uso dello spazio. Essendo scarsa la disponibilità e alti gli affitti in
molti centri finanziari e commerciali, i conduttori guardano sempre più
verso sedi alternative come ad esempio La Défense e Western Crescent a
Parigi oppure la City a Londra, vista come alternativa al West End, alla
ricerca di più ampi spazi e di affitti minori.
Nel settore retail, i centri commerciali fanno la parte del leone, dominando
nei progetti di espansione dei commercianti. Lo sviluppo quindi continua a
crescere, specialmente nei mercati meno maturi della comunità europea. In
alcuni dei principali mercati europei si vede emergere una terza generazione
di centri commerciali che mettono in forte rilievo il design sofisticato e
la sostenibilità, come ad esempio il progetto MIRA a Monaco. La competizione
guarda avanti, con grandi quantità di nuove offerte e con una costante
accelerazione dell’attività cross-border, e continuerà a essere feroce,
costringendo i conduttori a essere particolarmente assennati
nell’elaborazione di progetti di espansione.
Per quanto concerne le tendenze del mercato logistico europeo, la ricerca ha
individuato importanti opportunità che scaturiscono dal costante spostamento
verso est delle attività produttive e dal crescere del traffico marittimo
con l’aumentare dei flussi commerciali. Il crescente scambio commerciale è
un catalizzatore molto importante dello sviluppo dei mercati logistici, le
merci hanno bisogno di essere trasportate e gli operatori logistici avveduti
con ottime strategie di posizionamento sono in buona posizione per
raccogliere buoni risultati. In particolare vi sono buone opportunità per
quegli operatori logistici che cercano di affittare depositi e centri
logistici vicino a porti emergenti e lungo nuovi e importanti corridoi di
trasporto. Nei paesi dove il livello di crescita dei consumi è elevato, come
la comunità europea, questo accresce nei principali centri urbani la domanda
di nuovi spazi per la distribuzione da parte del settore della grande
distribuzione.
Infine, negli ultimi sei mesi vi è stato un netto cambiamento
nell’atteggiamento delle imprese verso la questione ambientale – la
sostenibilità è ora considerata fra le azioni da intraprendere e non più
soltanto una questione da discutere. I conduttori hanno bisogno di sapere
che cos’è, come si misura e, cosa più importante, come ci si adegua. Dato
che cresce la coscienza dei consumatori riguardo all’etica della questione
ambientale, vorranno essere meglio informati circa le strategie che
riguardano la “responsabilità sociale dell’impresa”, e le imprese che non
dovessero dare risposte esaurienti su questi argomenti potrebbero
sperimentare un calo di clienti.
Gran parte dei paesi hanno introdotto delle normative per la classifica
degli immobili “ecocompatibili”, ma esse sono tutte diverse fra loro. Mentre
alcune si focalizzano su caratteristiche specifiche come ad esempio il
consumo di acqua e le emissioni di anidride carbonica, altre guardano alla
qualità complessiva dell’edificio. Le normative più diffuse sono la BREEAM
(Building Research Establishment Environmental Assessment Method), ideata in
Inghilterra, e la LEED che è il suo equivalente negli Stati Uniti
(Leadership in Energy and Environmental Design). In alcuni paesi si sta
diffondendo la tendenza a promulgare molteplici sistemi di certificazione, e
i conduttori e gli sviluppatori preferiscono ottenere una certificazione
nazionale di conformità agli standard come ad esempio in Francia la HQE
(Haute Qualité Environnementale),in aggiunta alle menzionate BREEAM oppure
LEED. In Francia, Le Mermoz (22,000 mq) a Parigi, è il primo edificio
francese ad avere una doppia certificazione HQE/BREEAM.
Inoltre, gran parte degli immobili nuovi proposti come appartenenti al
"Progetto di rinnovamento La Défense" verranno forniti con la certificazione
statunitense LEED oltre a quelle HQE e BREEAM, questo perchè investitori
statunitensi come ad esempio Calpers puntano molto sulla sostenibilità come
parte della loro strategia d’investimento globale» (CS della Società).
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