Rapporti e Analisi

 
JLL: dimezzati gli investimenti immobiliari in Europa nel 2008

17 dicembre 2008

"Il volume totale degli investimenti immobiliari in Europa nel 2008 si attesterà su una cifra che oscilla tra i 105 ed i 110 miliardi di €, secondo le ultime stime del Dipartimento Ricerca di Jones Lang LaSalle, dato che segna un ribasso di circa il 55% rispetto al volume registrato nel 2007.
L’attività d’investimento aveva già subito una battuta d’arresto nella prima metà del 2008, ma si è ulteriormente ridotta dal collasso di Lehman Brothers avvenuto a settembre. Si stima che in questo quarto trimestre del 2008, tradizionalmente il più dinamico dell’anno, si registreranno in Europa transazioni immobiliari dirette per un valore complessivo di 16 miliardi di €, dato che segna una flessione del 30% rispetto al trimestre precedente.
Tony Horrell, Responsabile Capital Markets di Jones Lang LaSalle, ha detto: “I numeri che stiamo registrando in questo 2008 non rappresentano una sorpresa per gli operatori del settore immobiliare considerando le condizioni al contorno dei mercati finanziari globali, il generale rallentamento dell’economia ed il livello di fiducia degli investitori. Siamo convinti che quella attuale sia la fase peggiore, tuttavia l’attività d’investimento si confermerà debole anche per tutta la prima parte del prossimo anno”.
I cambiamenti che sta attraversando il mercato globale del debito hanno profondamente alterato le dinamiche degli investimenti diretti nel mercato immobiliare. Nel 2008 abbiamo assistito ad una riduzione dell’attività da parte di tutte le tipologie d’investitori, inclusi gli investitori istituzionali, le Property Company quotate, i fondi aperti tedeschi, e ad un atteggiamento generalizzato di maggiore cautela da parte sia di quegli investitori che operano con ricco capitale internazionale, sia di quelli che dispongono di capitale proprio.
L’onda d’urto generata dalla caduta del volume degli investimenti ha interessato l’intera Europa, ma si è avvertita in particolare nel Regno Unito, in Germania ed in Francia, dove i volumi si sono ridotti del 60% attestandosi sulla cifra di circa 60 miliardi di €. E’ importante sottolineare come mercati diversi reagiscano con tempi differenti. Ad oggi il rallentamento dell’attività si è manifestato maggiormente nei paesi dell’Europa occidentale che presentano mercati più maturi, mentre alcuni mercati minori, sempre in Europa occidentale, hanno mantenuto livelli relativamente stabili grazie ad un paio di transazioni completate nella prima parte dell’anno e che hanno interessato importanti portafogli immobiliari. In Europa centrale e orientale la scarsità di stock e la sospensione dell’attività da parte d’alcuni fondi aperti tedeschi hanno portato ad un rallentamento dell’attività d’investimento, in particolare nella seconda parte dell’anno. Ciò malgrado, nel complesso il volume totale generato dagli investimenti immobiliari in questa regione nel corso del 2008 ha registrato un incremento dal 4% all’8% rispetto all’anno precedente.
La percentuale riferita al volume complessivo degli investimenti cross border, che per otto anni consecutivi ha registrato uno share in continua crescita rispetto agli investimenti domestici, si è leggermente ridotta per la prima volta nel 2008, scendendo dal 63% al 60%.
Ha aggiunto Tony Horrell: “Nel mercato attuale stiamo assistendo ad una vera fuga verso il prodotto di qualità, e ad una maggiore attenzione ai fondamentali del mercato ed alla futura domanda degli utilizzatori di spazi. La recente correzione dei prezzi sta già spingendo all’azione alcuni investitori e ricchi operatori che possono disporre di forte liquidità. In ogni caso, accrescere significativamente nei prossimi mesi il volume degli investimenti richiederà un aumento del livello di liquidità nei mercati del debito.”
Ed infine: “Dovendo le banche rimettere in sesto i propri bilanci, ci aspettiamo che nel 2009 si manifesteranno nel mercato alcune importanti opportunità d’investimento. Come risultato del crollo del capital value i mercati stanno attraversando una fase di transizione verso una condizione di maggiore equità, generando così ottime opportunità d’acquisto nel corso del 2009. La possibilità reale di acquisire prodotto di qualità ad un prezzo ragionevolmente accettabile sta già agendo da catalizzatore in alcuni mercati”. (CS della Società)