Uffici: nuova compressione degli yield nel 2018, secondo BNP Paribas RE

La domanda di uffici in Europa è stata robusta con una crescita media annua del 7% negli ultimi tre anni. Secondo le stime di BNP Paribas Real Estate, anche per il 2017 il tasso di crescita del comparto uffici si attesterà sugli stessi livelli che hanno caratterizzato l’ultimo triennio. A livello locale, i mercati presentano tuttavia volatilità differenti a causa del diverso posizionamento all’interno del ciclo immobiliare.

 

I valori di mercato riflettono le dinamiche del vacancy rate e della crescita economica. Le grandi città (come Londra e Parigi) rimarranno di certo le più care in termini di prime rent. Le città tedesche registreranno l’aumento maggiore dei prezzi a causa della diminuzione del vacancy rate e delle buone performance della congiuntura economica del Paese: Berlino (+7%), Francoforte (+4,2%), Amburgo (+2,2%) e Monaco (+2%). Altre città come Milano, Roma, Amsterdam e Bruxelles stanno mostrando un buon trend della domanda grazie al generale miglioramento dell’economia europea.

 

Cristiana Zanzottera, Head of Research di BNP Paribas Real Estate Italia ha commentato: “Milano negli ultimi anni sta registrando performance eccezionali non solo nel segmento degli investimenti. Nel 2017 gli spazi assorbiti si apprestano a superare del 20% circa la media di lungo periodo. Si tratta di transazioni leasing relative soprattutto a immobili di qualità con conseguente innalzamento, anche in prospettiva, dei prime rent nei CBD della città vista la riduzione sostanziale dello stock di grado A disponibile in queste zone”.

 

Secondo l’analisi di BNP Paribas Real Estate, dal 2013 i rendimenti da locazione hanno registrato una diminuzione costante in Europa mentre i rendimenti in conto capitale sono aumentati in maniera considerevole, supportati da un volume record di transazioni. Con l’approssimarsi del 2018, il ciclo economico in Europa dovrebbe avvicinarci a un punto di flessione. Analogamente a quanto registrato nel mercato degli utilizzatori, anche in questo caso la velocità e l’ampiezza dell’aumento saranno diverse a seconda del Paese. Nel Regno Unito, indipendentemente dall’esito della Brexit, i mercati dovrebbero subire un calo dei rendimenti in conto capitale e una crescita iniziale dei tassi a medio termine. Per la maggior parte dei mercati europei, dovrebbe continuare il processo di compressione dei tassi medi. In questo contesto, redditi da locazione stabili saranno sufficienti a garantire un rendimento complessivo positivo.

 

Nel 2018, diversi fattori economici contribuiranno a determinare le dinamiche del mercato immobiliare. In primo luogo, la politica monetaria che nel 2017 ha raggiunto un punto di svolta a seguito dell’intenzione mostrata dalle banche centrali di normalizzare le proprie azioni. Gli istituti centrali continueranno, tuttavia, a sostenere la crescita economica con il risultato che l’aumento dei tassi di interesse dovrebbe risultare moderato e graduale. Infine, le tensioni politiche tra la Catalogna e il governo spagnolo stanno creando incertezza per gli investitori, specialmente a Barcellona. Le azioni intraprese dalla Spagna e sostenute da gran parte della popolazione suggeriscono, tuttavia, che il momento di incertezza potrebbe avere una breve durata.

 

Fonte : Company