Nei mercati più importanti i canoni di locazione degli uffici hanno avuto un’improvvisa crescita, come risulta dal report “Office Space Across The World” di Cushman & Wakefield. Dopo aver assistito nel 2009 alla contrazione più significativa degli ultimi anni, nel 2010 l’Asia ha registrato un rapido ritorno a valori forti con una crescita del 51%. Anche in Brasile c’è stata un’importante impennata dei canoni, a testimonianza della rapida ripresa dell’economia interna. Rio de Janeiro ha superato New York, che perde la sua posizione di città più costosa delle Americhe, la prima volta che accade per una città del Sud America. A Londra i canoni di locazione sono aumentati del 27% nel West End e del 25% nella City, l’incremento annuale più alto in Europa nel 2010.
Lo scorso anno il Sud America ha mostrato la crescita regionale più alta, registrando un aumento dei canoni del 12%, in netto contrasto con il Nord America dove i canoni nel migliore dei casi sono rimasti stabili. Il Brasile ha avuto un aumento di oltre il 25% e due delle città più costose del sud America – Rio De Janeiro, con un aumento del 47% e San Paolo con il 4%. Sia il Cile sia il Venezuela hanno avuto un incremento positivo, rispettivamente dell’8% e del 13%. L’Argentina è stata l’unica nazione del Sud America a sperimentare una diminuzione dei canoni nel 2010, anche se mantiene livelli storicamente alti.
Mariana Mokayad Hanania, Manager - Research Services, Cushman & Wakefield South America, afferma: “L’aumento dei canoni di locazione degli uffici a Rio de Janeiro deriva da una domanda molto forte e dalla mancanza di offerta in città. La qualità dei nuovi uffici consegnati al mercato, ha accelerato la crescita dei canoni.”
Nel complesso gli Stati Uniti nel corso dell’anno hanno registrato una contrazione del 2%, determinata da un atteggiamento difensivo dei conduttori. In ogni caso, i canoni nelle aree primarie dei sottomercati nel centro di New York sono aumentati del 10%, incremento legato al fatto che la città sta uscendo dalla recessione più rapidamente rispetto al resto della nazione.
A Hong Kong nel 2010i canoni sono aumentati del 51% grazie a una domanda forte, dettata dalle strategie di espansione delle corporate e dalla presenza di nuove società oltre alla limitata disponibilità di spazi a uso ufficio di grado A.
Una situazione simile si è registrata nel mercato degli uffici di Pechino dove un’impennata dei canoni è stata sostenuta dalla più bassa disponibilità di spazi registrata negli ultimi dieci anni. In contrasto con la tendenza prevalente nella regione, a Tokyo i canoni sono diminuiti dell’11% ma ciononostante la città ha mantenuto la sua posizione di terza location più costosa al mondo.
Barrie David di Cushman & Wakefield Research Group commenta: “Stiamo assistendo ad una forte presenza delle città asiatiche nelle posizioni più alte della nostra classifica. Tokyo e Hong Kong hanno
consolidato la loro posizione come due delle città più costose a livello globale, e tra le sei top location della classifica tre sono asiatiche. Una situazione in netto contrasto con quanto avveniva 10-15 anni fa, quando le città più costose si trovavano generalmente nell’Europa occidentale e nel nord America, e che sottolinea la recente crescita e sviluppo nel corso degli ultimi anni di numerosi mercati asiatici.”
In Europa la situazione è generalmente stabile con una lieve crescita dell’1%, anche se in alcune città si è registrata una forte crescita; tra queste segnaliamo Londra, dove c’è stato un aumento dei canoni del 25% nell’area della City e del 27% nel West End – Milano (+10%) e Parigi (+9%).
James Meikle, Head of Office Space di Cushman & Wakefield Italia, afferma: “ Il centro storico di Milano ha registrato un incremento dei canoni di locazione del 10% nel corso degli ultimo 12 mesi, ritornando al picco a cui abbiamo assistito nel 2008. La crescita è stata determinata da un aumento della domanda – principalmente da parte delle banche, che hanno l’esigenza di ottimizzare gli spazi di front office, e degli studi legali – e dalla scarsa disponibilità di spazi nuovi o ristrutturati di grado A.”
(Fonte: Nota di Stampa della Società)
|