10 dicembre 2008
«Le intenzioni
degli investitori che operano in area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa)
si orientano verso l’opzione ‘tenere’ oppure ‘vendere’ al peggiorare della
crisi creditizia. Secondo l’ultimo sondaggio di Jones Lang LaSalle Hotels -
Hotel Investor Sentiment Survey (HISS), l’impatto sull’industria alberghiera
s’inizia a sentire attraverso il calo dei fatturati. I risultati del
sondaggio indicano come gli effetti della turbolenza finanziaria, uniti ad
un peggioramento delle condizioni economiche mondiali, hanno iniziato a
condizionare concretamente le aspettative di redditività degli albergatori.
Secondo Roberto Galano, responsabile di Jones Lang LaSalle Hotels in Italia,
“sia le aspettative a breve che quelle a medio termine sono diventate
negative in tutta l’area EMEA, e gli investitori hanno aspettative tendenti
ad un marcato ribasso per i prossimi sei mesi, mentre nel medio termine sono
solo moderatamente negative. In ogni caso il crollo è stato il
più significativo che abbiamo mai registrato da quando abbiamo cominciato il
nostro sondaggio .” Le aspettative peggiori sono state registrate nel Regno
Unito, specialmente per le città di Manchester e Birmingham. Queste città
dipendono fortemente dalla domanda nazionale, che è prevista in forte calo
nel 2009. Le aspettative di medio periodo si sono rivelate un po’ più
ottimistiche, con le migliori registrate per Mosca, Parigi, Roma e Londra.
Mosca sembra avere il maggior potenziale di crescita dei ricavi nel lungo
periodo in conseguenza di un incremento consistente degli arrivi negli
ultimi anni, in particolare del turismo d’affari. Questa crescita, combinata
con un’offerta limitata di alberghi di qualità, ha comportato un notevole
incremento del ricavo per camera. “In linea con il calo previsto per i
profitti, anche i rendimenti attesi sono influenzati dall’attuale
turbolenza”, ha aggiunto Roberto Galano. “I rendimenti attesi sono cresciuti
in tutte le città, anche se l’aumento maggiore si è avuto nell’Europa
Centrale ed Orientale. Il differenziale in questi mercati rispetto
all’Europa Occidentale stava riducendosi alla fine del 2007, ma gli eventi
recenti hanno velocemente invertito il trend. Ci aspettiamo che il
differenziale aumenti ulteriormente nell’Est Europa nei prossimi mesi a
fronte di rendimenti sempre più alti richiesti dagli investitori. Anche la
differenza tra il miglior rendimento ed il peggiore è aumentato
enormemente”. Per quanto riguarda le strategie d’investimento, il sondaggio
rivela cambiamenti notevoli nelle intenzioni degli investitori. Nonostante
in Europa l’intenzione di ‘comprare’ rimanga la più comune, aumentano le
intenzioni di ‘tenere’ o ‘vendere’. L’attuale incertezza dell’economia ha
colpito in particolare le intenzioni di ‘costruire’; i nuovi sviluppi sono,
infatti, calati del 7%. L’intenzione di investire rimane tuttavia la più
forte nell’Europa Occidentale mostrando addirittura un incremento nel Regno
Unito. Conclude Roberto Galano: “Questo dato potrebbe derivare dalle
aspettative degli investitori di trovare in questo paese opportunità a dei
prezzi più abbordabili dato l’avanzare della recessione e la debolezza del
mercato immobiliare. I primi segnali di sofferenze cominciano ad apparire
per immobili di minor pregio e questo fenomeno aumenterà verso l’estate del
2009». (CS della Sopcietà).
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