“Secondo l’ultima ricerca di Jones Lang LaSalle, gli investimenti diretti in immobili commerciali nella prima metà del 2009 ammontano a €24mld. I livelli registrati nel secondo trimestre sono simili ai volumi riscontrati nel primo trimestre dell’anno. I €24mld transati negli investimenti diretti di immobili commerciali nella prima metà di quest’anno mostrano una diminuzione del 42% rispetto alla seconda metà del 2008 (€41.5mld).
Tony Horrell, a capo del Dipartimento European Capital Markets di Jones Lang LaSalle ha commentato: “Crediamo che il mercato europeo abbia ora raggiunto il livello minimo nei volumi delle transazioni e, sulla base dell’interesse degli investitori, ci aspettiamo un incremento del volume d’affari nella seconda metà di quest’anno. Per la prima volta dalla metà del 2007, nel Q2 2009 i rendimenti prime per gli uffici sono rimasti in gran parte stabili. I volumi sono ancora bassi in quanto, in alcuni mercati, la differenza tra domanda e offerta è rimasta ampia, a causa delle aspettative di prezzo e dei bisogni dei proprietari. Allo stesso tempo, la diminuzione del valore del capitale ha reso il pricing attraente per gli investitori dotati di equity o per i compratori che non operano con molta leva finanziaria e hanno solide relazioni con le banche”.
Continua Horrell: “In questo momento, sono i privati dotati di grandi patrimoni e gli equity player a fare il mercato, mentre il mercato del credito rimane in gran parte limitato; i nuovi crediti sono ancora strettamente vincolati e dispendiosi e la maggior parte delle grandi operazioni avvengono con finanziamento da parte del venditore o con stapled debt. Non si registra mancanza di capitale per le opportunità che garantiscono reddito. A Londra stiamo osservando un grande interesse da parte degli investitori, con offerte multiple da parte di investitori internazionali, alcuni dei quali continuano a beneficiare dei vantaggi offerti dalla valuta”.
Nigel Roberts, Presidente del Dipartimento European Research di Jones Lang LaSalle aggiunge: “Quello inglese resta il più grande mercato d’Europa, registrando il 35% (circa €8mld) del volume complessivo europeo, contro i circa €3.4mld di quello tedesco. Rispetto al primo trimestre, i principali mercati dell’Europa Occidentale, tra i quali Francia, Spagna e Italia, sono marginalmente risaliti, anche se da una base di partenza bassa, mentre sono apparse sul mercato opportunità d’investimento attraenti, spesso rappresentate da asset che raramente vengono immessi sul mercato”.
Nonostante la stretta creditizia, nel secondo trimestre sono state registrate numerose transazioni superiori ai €100mln, sebbene la maggior parte abbia riguardato cifre comprese tra €20mln - €50 mln.
Per molti investitori, i driver principali che guidano le decisioni d’investimento sono la redditività a lungo termine e la solidità dei tenant.
Tony Horrell conclude: “Stiamo osservando una certa tensione sui prezzi nelle transazioni di limitata entità, soprattutto perché sono guidate dall’equity. In generale, ci aspettiamo una graduale ripresa dei volumi in Europa nella seconda metà dell’anno, subordinata alla disponibilità di prodotto di qualità. Gli investitori saranno particolarmente attenti nel verificare se stia prendendo piede la percezione che il mercato stia cambiando in alcune aree geografiche. Sebbene ciò sia discordante con una prospettiva occupazionale sempre più debole, chi ha l’abilità di acquistare non si lascerà sfuggire l’opportunità che si intravede prima che il mercato raggiunga il suo punto più basso”. (CS della Società)
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