Il 16 settembre si è tenuta al Circolo della Stampa di Milano la consueta conferenza del Gruppo Tecnocasa , in cui si è fatto il punto - analizzando quotazioni e tendenze del mercato immobiliare e creditizio - sull’attuale stato delle cose numeri alla mano.
I numeri del Gruppo Tecnocasa sono un parametro importante per chiunque operi all’interno del mercato immobiliare perché , come ha ricordato Paolo Pennacchio, Responsabile nazionale della Scuola di Formazione Tecnocasa, il Gruppo ha costruito in 25 anni d’esistenza una rete di 3.700 aziende sparse in 10 Paesi del mondo; un vero e proprio esercito di 12 mila operatori specializzati che raccolgono e smistano dati preziosi per qualunque analisi. Per la ricerca 2010 curata e presentata dalla Responsabile dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ,Fabiana Megliola, sono state monitorate ad esempio 5.459 zone per un totale di 54.237 dati.
Tecnocasa - lo ha ben sottolineato Vittoriana Signorini, Responsabile Ufficio Stampa, introducendo gli argomenti della conferenza - registra un +50% di visitatori potenziali clienti rispetto al 2009; di questi clienti il 65% sta tra i 18 anni e i 44 anni. E’ dunque una clientela molto giovane che si rivolge ad un marchio strutturato ed affidabile e che rende ancor più interessante ogni calcolo di previsione rivolto al futuro.
Venendo ai numeri, la ricerca di Tecnocasa conferma la fase discendente dei prezzi degli immobili in tutto il Paese con medie dello 0,5% nelle grandi città, dello 0,9% nelle aree periferiche dell’hinterland e dell’1,4% nei capoluoghi di provincia.
Il dato migliore viene quindi dalle grandi città, Milano perde lo 0,7% (con una punta del -2% nei quartieri del Sempione e della Bovisa), Roma perde lo 0,1%, altre accennano timidamente segni positivi: Genova fa +1,7%, Torino +0,6%, Verona +0,7%.
Cresce la domanda abitativa seguendo un trend che dura ormai da un anno e cresce soprattuttola richiesta di una prima casa o abitazione principale (il 73% delle compravendite).
Il 35% dei clienti cerca un trilocale, il 29% un bilocale e il 21% un quadrilocale. Dati che corrispondono quasi perfettamente all’offerta del mercato (32% di trilocali, 25% di bilocali e 22% di quadrilocali).
Nella lenta uscita dallo stagno dell’immobilità e della crisi il cliente di oggi premia l’offerta di qualità, ottiene in genere sconti più consistenti concessi da venditori più consapevoli dei cambiamenti avvenuti sul mercato e spende in media tra i 170 e i 249 mila Euro.
Resta difficile se non proibitivo investire nel mattone per chi non ha un capitale iniziale e deve rivolgersi al credito bancario.
Secondo le previsioni del Gruppo Tecnocasa i prezzi diminuiranno nelle grandi città ancora del 2/0% e le compravendite si stabilizzeranno attorno alle 615 mila unità.
La chiave del cambiamento restano i potenziali acquirenti con sufficiente capacità di indebitamento, è da loro che dipenderanno i prossimi movimenti del mercato, da loro e dall’andamento del mercato del lavoro di cui dipenderà la determinazione delle decisioni di acquisto.
Per questo anche il mercato creditizio dovrà far la propria parte se davvero si vuol sperare di poter ripartire. Far la propria parte non significherà solamente concedere maggiori crediti o inventare nuovi prodotti bancari ad hoc, lo ha spiegato chiudendo la giornata di lavori il Presidente di Kiron Partner Spa Renato Landoni, ma significherà soprattutto investire sulla consulenza e nella mediazioni creditizia, lavorare cioè su quelle che sono e saranno le variabili non solo economiche ma anche umorali del cliente potenziale. La fiducia del cliente dipenderà infatti dalla chiarezza e dall’onestà degli operatori del settore almeno nella stessa percentuale del fattore puramente economico.
Lorenzo Taini
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