Lo scorso 11 Novembre al Centro Svizzero di Via Palestro a Milano, NOMISMA e SOLO AFFITTI (agenzia di franchising immobiliare che conta 300 punti vendita sul territorio italiano, nata nel 1997) hanno presentato alla stampa e agli addetti ai lavori il “Rapporto sul mercato delle locazioni in Italia”, settore che negli ultimi anni ha visto crescere la percentuale dei potenziali clienti.
<<Le congiunture economiche e sociali incidono sulle prestazioni del mercato immobiliare, determinando una situazione in cui si registra un’oggettiva difficoltà di accesso al credito che ha portato il mercato delle locazioni ad essere al centro dell’interesse. Mentre sono sempre più numerosi i sostenitori della teoria americana dell’ “Rethinking Homeownership”, che mette in discussione l’idea basilare del mercato immobiliare (fondata sulla ciclicità dei valori immobiliari) e si interroga sulla convenienza dell’esser proprietari del proprio immobile; si afferma parallelamente una vera e propria cultura dell’affitto, come stile di vita, sposato particolarmente e felicemente da chi ama la mobilità, il vivere nomade, il cambiamento e le sfide>>, spiega Silvia Spronelli, Presidente di Solo Affitti S.p.A.
Indipendentemente dalle teorie economiche made in USA e oltre al single nomade e rampante, è certo che oggi l’affitto è l’unica possibilità per poter avere una casa per tanti soggetti sociali: studenti, famiglie che non riescono ad avere un mutuo, e soprattutto gli immigrati extracomunitari che secondo i dati presentati nel rapporto fanno il 26,7% del mercato delle locazioni italiane.
Questa sacca di utenti , costituita di soggetti molteplici e differenti, è una vera e propria novità per il sistema immobiliare italiano, basta pensare alla media europea di famiglie in affitto, che è del 35% e alla nostra che malapena sfiora il 20%.
Offrire la possibilità a questi soggetti, a questo mercato nuovo, la possibilità di trovar soddisfazione significa trasformare la cultura immobiliare del nostro Paese e agire sul piano politico in maniera ferma e decisa.
Aprendo i lavori del convegno moderato da Jole Saggese di Class CNBC, Gualtiero Tamburini, Presidente di Assoimmobiliare, ha messo sul tavolo tutti i temi caldi del momento, per primi l’approvazione della cedolare secca e i contratti a canone concordato. I numeri del Rapporto illustrati da Daniela Percoco di Nomisma e Isabella Tulipano di Solo Affitti raccontano un Paese fatto di 36 milioni di immobili di cui l’89% son case (32 milioni), il 7% negozi, l’1,7% uffici e studi e l’1,8% è il resto: scuole, teatri ed altri edifici a uso produttivo. Di tutte queste unità immobiliari solo il 9,3% è di proprietà di società immobiliari, quello italiano è un mercato di piccoli proprietari almeno quanto l’industria del made in italy è fatta di piccole e medie imprese e non di giganti.
L’italiano sogna una casa di proprietà, per questo la nostra media di affittuari è così bassa rispetto al resto dell’Europa. E’ la solita storia del “mercato immobiliare italiano ingessato” che mal si adegua ai cambiamenti sociali ed economici. I dati di Nomisma parlano di una lieve ripresa delle compravendite (+4,4%) ma nonostante tutto, i dati restano ai livelli del 2000, la crescita è lenta, gli stipendi diminuiscono e i proprietari di immobili del nostro frammentatissimo mercato continuano a sperare di vendere a prezzi impossibili. <<La propensione al risparmio degli italiani è sempre stata forte, e ci ha salvato da un tonfo economico come quello che attraversano oggi gli indebitatissimi americani, ma ad oggi, i dati statistici raccontano un paese in cui il 60% dei risparmiatori ècostretto ad intaccare il proprio risparmio>> ha detto Roberto Pinza, Ex Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, denotando il punto chiave di cui comincia l’impossibilità di perdurare in un “sistema all’italiana” che l’economia e la società non rendono più possibile.
Anche Lionella Maggi, Vicepresidente di OSMI Borsa Immobiliare di Milano e agente immobiliare da decenni, ha ammesso che <<per troppo tempo il sistema immobiliare si è lasciato “drogare” dalla finanza più spinta che ha trasformato l’investimento nel mattone in un gioco speculativo di breve periodo, snaturandone l’identità che aveva sempre avuto e che dovrebbe avere, di investimento sul lungo periodo>>.
Spiega Daniele Mancini, Amministratore delegato di CASA.IT, sito internet di offerte immobiliari che conta tre milioni di utenti al mese e un database di 700 mila annunci immobiliari, che il “visitatore tipo” del suo portale comincia cercando case in vendita e nella stragrande maggioranza dei casi finisce per inviare richieste sulle offerte in affitto.
In questa stagnazione, i dati e i comportamenti degli utenti lo confermano, si aprono le nuove possibilità del mercato delle locazioni, della cedolare secca e dei contratti a canone concordato.
<<L’interesse intorno al mondo degli affitti è oggi ravvivato dalla possibile introduzione della cedolare secca. Un provvedimento a lungo annunciato e invocato come panacea del male degli affitti in nero. L’introduzione di una cedolare secca sui redditi da locazione favorirà certamente l’emersione dell’evasione fiscale, incentiverà i proprietari di immobili sfitti a metterli a reddito aumentando l’offerta e agevolando l’incontro tra proprietari e inquilini. Ulteriore vantaggio da tenere in considerazione è l’aumento di appeal che potrebbe derivarne per il nostro paese che risulterebbe così il paese europeo più conveniente, sorpassando Ungheria, Finlandia e Olanda dove si pagano già delle imposte con aliquota fissa ma rispettivamente del 25%, 28% e 30%>> (Silvia Spronelli).
Secondo Daniele Mancini <<la cedolare secca porterà nel mercato quella trasparenza che in altri paesi europei rende più facile per chi cerca casa orientarsi tra i prezzi e le offerte>>.
Giovanni Verga, Assessore alla Casa del Comune di Milano è convinto che il primo <<effetto della nuova norma, combinata al rinnovo degli accordi tra il Comune di Milano e le associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari immobiliari sui contratti a canone concordato, porterà ad una calmierazione automatica dei prezzi di mercato>>.
Rinnovo auspicato da tutti i presenti e promesso da Verga indipendentemente da quando e se, la cedolare diverrà mai realtà. Auspicati perché i contratti concordati consentirebbero affitti più bassi per i locatori e detrazioni fiscali per i padroni di casa.
Sempre l’Assessore Verga ha sottolineato- chiudendo l’incontro e il dibattito- quanto sia necessario che ai proprietari di immobili sia garantito il diritto perché si riesca a smuovere davvero il mercato immobiliare del Paese. <<Finchè affittare significherà correre il rischio di non sapere quando e come si potrà tornare in possesso del proprio immobile, i cittadini italiani terranno sfitti i loro appartamenti>>.
Francesco Indovina, Docente di Analisi Territoriale e Pianificazione all’Università IUAV di Venezia auspica interventi politici più importanti della cedolare o del piano casa, che a suo dire <<non aiutano chi cerca casa, ma solo chi la casa già ce l’ha>>.(Lorenzo Taini)
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