La crescita dell’economia italiana è stata molto bassa nell’ultimo decennio. In termini di prodotto interno lordo, i livelli di inizio 2008 sono ancora molto lontani. Dopo due anni di forte riduzione del PIL (nel 2008 era sceso dell’1,3% e nel 2009 del 5,2%), la crescita dell’economia ha registrato un timido +1,3% nel corso del 2010 e dovrebbe attestarsi intorno allo 0,6% nel 2011. Le prospettive di crescita per i prossimi due anni dovrebbero attestarsi al -0,8% nel 2012 e allo 0,2% nel 2013, con numerosi trimestri di crescita negativa.
Le misure appena adottate dal governo Monti avranno inevitabilmente un effetto negativo anche sulla ripresa economica in Italia e, quindi sul settore immobiliare, almeno nel breve periodo. L’unica nota interessante per il settore è forse rappresentata dalle dismissioni del patrimonio pubblico. Tuttavia, il momento non è forse dei migliori, tenendo anche conto dei fondi che arriveranno a scadenza nei prossimi anni e del fatto chegli operatori stranieri stanno investendo poco nel nostro Paese.
La dinamica dei tassi di rendimento immobiliare è al momento sotto pressione a causa del movimento rialzista dei tassi di rendimento delle obbligazioni statali. I rendimenti dei titoli di Stato Italiani a 10 anni è stato, infatti, in costante aumento dall’inizio dell’anno, e sembrano ora essersi stabilizzati intorno al 6%. Se i rendimenti dei titoli di Stato dovessero persistere su questi livelli, allora è probabile che anche i rendimenti immobiliari, inclusi quelli prime, tornino a crescere.
Per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione, le previsioni indicano un calo lieve del -0,4% nel 2012 e un aumento del 0,3% nel 2013, con un tasso di disoccupazione che resterà stabile al 8,5%. Questo non spingerà le società a occupare ulteriori spazi, ma a spostarsi soltanto per motivi di razionalizzazione.
Fonte: CS della Società
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