Nei primi tre mesi del 2011gli investimenti diretti di immobili retail in Europa hanno raggiunto gli €8.04 miliardi, +48% rispetto allo stesso periodo nel 2010 (€5.4 miliardi). Il volume degli investimenti nel corso del primo trimestre dell’anno ha superato anche il valore registrato nel Q4 2010 (+21%), grazie alla conclusione di alcune transazioni di rilievo, come l’acquisto del Trafford Centre a Manchester (Regno Unito) da parte di Capital Shopping Centres per più di €1.8 miliardi. Complessivamente nel corso del trimestre si sono chiuse in Europa 12 operazioni con valori superiori ai €100 milioni.
L’attività di investimento si è concentrata principalmente nel Regno Unito e in Germania, dove si è registrato il 77% (€6.2 miliardi) del volume totale transato nel Q1. Quello tedesco continua ad essere uno dei mercati più ricercati dagli investitori, con oltre 20 operazioni concluse, inclusa l’acquisizione della catena all’ingrosso 42Metro Cash &Carry da parte dell’investitore privato americano Cerberus per €700 milioni.
La Svezia ha osservato una ripresa dell’attività, con la domanda che ha finalmente trovato un punto di incontro con il prodotto immesso sul mercato. Quattro importanti centri commerciali sono stati oggetto di investimento: i più grandi sono il Gallerian e il PunktgalleriesaVästerås, di proprietà di Boultbee, acquistati da The Carlyle Group per circa €96 milioni.
Shelley Matthews, Director of EMEA Retail Capital Marketsdi Jones Lang LaSalle commenta: “Quello svedese è un mercato che ormai da qualche tempo si trova in cima alle preferenze degli investitori, attratti dagli ottimi fondamentali di mercato e dalle performance rilevanti delle vendite nel settore retail. L’incontro di questa domanda con una buona disponibilità di prodotto ha portato ad un ottimo volume di transazioni nel Q1, trend che ci aspettiamo continui per il resto dell’anno”. L’asset più ricercato nei primi tre mesi di quest’anno è stato indiscutibilmente il centro commerciale classico, che ha fatto registrare il 60% dei volumi totali transati nel settore. Questa tendenza è stata meno evidente nel Regno Unito, dove è stato concluso un significativo numero di transazioni che ha riguardato i supermercati, tra i quali l’acquisto di un portafoglio ditre negozi Sainsbury’s da parte del M&G SecuredPropertyIncome Fund di Prupim e l’operazione di sale & leaseback di 21 supermercati Tesco, per una cifra prossima agli €800 milioni. Allo stesso modo, in Germania si è registrato un Gli investimenti retail in europa raggiungono gli €8 miliardi nel Q1 2011 aumento nell’attività nel settore del retailwarehousing, con circa €950 milioni transati nel trimestre, rispetto ai €993 milioni dell’intero 2010.
Jeremy Eddy, Head of EMEA Retail Capital Marketsdi Jones Lang LaSalle aggiunge: “Guardando al Q2 e al Q3, ci aspettiamo di osservare molte transazioni nella maggior parte dei mercati, particolarmente in Germania e nell’area CEE (Europa Centrale e dell’Est), dove c’è una buona corrispondenza tra le operazioni attualmente in corso e la domanda degli investitori. Ci aspettiamo inoltre di osservare, prima della fine dell’anno, un ritorno dell’attività nei mercati in crescita di Turchia e Russia. Nonostante questa vitalità del mercato, la compressione dei rendimenti che abbiamo registrato in tutta Europa è attualmente ferma, in attesa di un miglioramento delle prospettive di crescita per le locazioni e i fatturati”.
Davide Dalmiglio, Head of Retail Capital Markets di Jones Lang LaSalle Italia commenta la situazione del nostro paese: “Vi è un rinnovato interesse, rispetto al 2009 e 2010, da parte di Investitori e Fondi internazionali per asset retail in Italia ed in special modo centri commerciali consolidati con dimensioni tra i 30 ed i 70 milioni di euro. Il volume, escludendo le transazioni high street, ha toccato circa i 200 milioni di euro e gli attori sono stati prevalentemente internazionali. Queste operazioni hanno testimoniato questa vitalità anche se a condizioni notevolmente differenti rispetto al passato specialmente in termini di prezzi e quindi di redditività. Nel settore retail più che negli altri settori, forse a causa della maggiore permeabilità con i mercati internazionali, vi è stato un significativo riaggiustamento dei prezzi che ha sbloccato alcune transazioni che altrimenti difficilmente si sarebbero potute completare. Il secondo e terzo trimestre vedranno altre possibili vendite che daranno in maniera incontestabile le linee guida e le tendenze del mercato per il futuro”.
Fonte: CS della Società
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