Solo uno studente universitario ogni dieci, in Italia, trova posto in una residenza specializzata.
Gli altri si devono “arrangiare”, comprando una casa o più spesso abitando in alloggi cari e sovraffollati, presi in locazione da privati.
E' il quadro che emerge dal primo censimento nazionale delle residenze universitarie, realizzato dall'Istituto di studi e ricerche Scenari Immobiliari con la collaborazione di Fabrica Immobiliare Sgr e presentato oggi a Roma a una platea di operatori e di investitori istituzionali.
In Italia ci sono 1,7 milioni di studenti universitari. Di questi circa 600mila hanno bisogno di una residenza, perchè vengono da fuori regione o da province lontane. Altri 60mila circa vengono dall'estero.
I posti letto in residenze universitarie pubbliche o private sono 64.500 e coprono il 9,8 per cento della domanda.
Le città con le esigenze maggiori sono Roma, Milano, Bologna e Pisa.
La Ricerca presentata oggi analizza anche la situazione dei principali Paesi europei. La domanda soddisfatta in Europa è del 21,1 per cento. Per arrivare a questa media in Italia sarebbero necessari altri 75mila posti letto, per un investimento di oltre 4 miliardi di euro. E per raggiungere il Paese più attento alle esigenze degli studenti (la Germania) servirebbero oltre 155mila posti letto per una spesa di otto miliardi di euro.
"Il sistema pubblico potrà fare poco ha detto Mario Breglia,presidente di Scenari Immobiliari, presentando la Ricerca mentre si aprono importanti opportunità per Fondi Immobiliari specializzati, investitori istituzionali e fondazioni bancarie. Infatti la residenza universitaria è un tipo di investimento con forte domanda, buona capacità di spesa e un ritorno sull'investimento che va dal 4 al 6 per cento annuo".
Secondo Marco Doglio, AD di Fabrica Immobiliare Sgr, “La nostra Sgr può vantare, unica in Italia, una concreta esperienza nel settore, con circa 3.000 posti letto in strutture di eccellenza realizzati attraverso il fondo immobiliare Aristotele, che dal 2005 sta investendo oltre 600 milioni di euro sottoscritti dall’Inpdap in immobili per università ed istituti di ricerca. Un contributo determinante all’ingresso di nuovi operatori ed allo sviluppo di nuovi progetti potrà senza dubbio derivare dall’iniziativa dello Stato mediante il coinvolgimento del Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Investimenti Sgr e auspicabili di incentivi di carattere fiscale ovvero degli Enti locali, con l’attivazione di leve di tipo urbanistico, amministrativo, sociale.”
La Ricerca è stata commentata da un panel composto da Andrea Camporese (Adepp), Sergio Corbello (Assoprevidenza), Matteo Del Fante (Cassa Depositi e Prestiti), Ettore Gotti Tedeschi (Istituto per le Opere di Religione), Giuseppe Guzzetti (Acri).
Fonte: Cs congiunto
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