Appalti pubblici, dal notariato il primo atto pubblico informatico

Il Notariato mette in pratica, per quanto di sua competenza, l’agenda
digitale voluta dal Governo con il D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221 del 17 dicembre 2012,
facendosi trovare pronto per la stipula dei contratti pubblici di appalto di lavori, servizi e forniture,
che, a partire dal primo gennaio di quest’anno, possono essere redatti dai notai solo con atto
pubblico notarile informatico.
Martedì 22 gennaio sono stati infatti stipulati i primi atti pubblici informatici, subito messi “al sicuro”
nel sistema di conservazione a norma del Notariato. Il primo atto è stato stipulato in Puglia, in
provincia di Brindisi, tra un Comune ed una società che si era aggiudicata l’appalto per la gestione
del servizio integrato di igiene urbana. Secondo le nuove norme che sanciscono dunque il
tramonto della carta per questa rilevante categoria di contratti della Pubblica Amministrazione, il
notaio, per la conservazione degli atti notarili informatici, si avvale di una struttura tecnologica –
messa a punto dalla società informatica del Notariato, Notartel, con il coordinamento della
Commissione Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato – idonea a custodire ma anche a
preservare la validità giuridica nel tempo del documento informatico, senza nessun aggravio di
costi a carico del cliente.
Struttura tecnologica e suo funzionamento:
Il nuovo sistema di conservazione è operativo per accogliere gli atti notarili e i relativi allegati,
formati sin dall’origine su supporto informatico nei formati abitualmente utilizzati dalla Pubblica
Amministrazione e firmati digitalmente. Ogni notaio ha a disposizione uno spazio dove
memorizzare i propri originali. Il notaio opera esclusivamente all’interno del suo spazio e invia al
sistema di conservazione un insieme di documenti (“plico”) costituenti un originale notarile
informatico, che potrà in qualunque momento essere visualizzato dal notaio stesso, il quale ne
potrà estrarre copia. Il sistema verifica che i documenti presenti nel plico siano conformi ai formati
previsti ed appone ai file le evidenze informatiche secondo quanto disposto dalla normativa
vigente in materia di conservazione di documenti digitali
 
Fonte : Consiglio Nazionale del Notariato