Arriva in Gabetti il “Soft Skills Consultant”: attraverso questa figura la Società punta all’arricchimento personale e professionale dei dipendenti

Il Gruppo Gabetti mette a disposizione dei suoi dipendenti la figura del Soft Skills Consultant, punto di riferimento per coloro che vogliono migliorare la comunicazione, la gestione dell’ansia e dello stress, delle relazioni interpersonali e la capacità di concentrazione.

Il primo progetto prevede che il Soft Skills Consultant dedichi, a tutti coloro che ne fanno richiesta, un’ora di consulenza personale. Gli incontri si terranno nelle sedi di Milano e Roma e inizieranno dalla fine di settembre 2019, proseguendo nel 2020 secondo un calendario preciso a cadenza mensile. Gli incontri si svolgeranno regolarmente, così da accompagnare i dipendenti verso il potenziamento continuo delle capacità personali e il superamento degli ostacoli al proprio sviluppo.

Per ricoprire il ruolo di Soft Skills Consultant è stato scelto Matteo Rizzato, consulente e formatore specializzato nella ricerca dell’eccellenza relazionale e nell’accelerazione di competenze delle Risorse Umane. Rizzato è anche ricercatore nel campo della comunicazione empatica, dell’intelligenza emotiva e del comportamento umano. Con lui Gabetti intraprenderà altri progetti, che prevedono corsi totalmente dedicati alle figure Junior, Middle e Senior. L’obiettivo è quello di fare in modo che i dipendenti abbiano tutti gli strumenti per migliorare le performance personali e aziendali, oltre che la qualità delle relazioni umane nell’ambiente lavorativo.

In un mondo del lavoro sempre più competitivo e complesso, per noi il benessere psicologico dei dipendenti è una priorità assolutaafferma Sonia Guiducci, Responsabile Risorse Umane e Procedure Organizzative di Gabetti e la figura del Soft Skills Consultant ci darà sostegno. Con questo servizio puntiamo anche a migliorare ulteriormente l’ambiente lavorativo, supportando i dipendenti nel costruire delle relazioni efficaci, nel prendere le giuste decisioni e nel gestire i cambiamenti”.

Secondo una recente ricerca di ADP (società internazionale leader nell’human capital management) un italiano su tre (il 32,5%) ha affermato che non vi è il minimo interesse da parte dell’azienda per cui lavora in merito al proprio benessere e stato psicologico/emotivo. Il 36,9% afferma invece che vi è un interesse, ma molto superficiale. Solo 1 su 5 (il 22%) crede vi sia abbastanza attenzione, ma è solo l’8,2% che afferma che l’interesse è forte e reale.  Il 15% degli italiani ha poi dichiarato di subire stress tutti i giorni, il 20% di subire una pressione eccessiva almeno due-tre volte a settimana, l’8,7% arriva a 4-6 volte a settimana. Solo il 13% dice di stare bene e di non subire ansia o stress.

Fonte : Company