Assogestioni-IPD: i Fondi immobiliari italiani rallentano ma il patrimonio e' stabile

Il Rapporto semestrale sui Fondi Immobiliari realizzato in collaborazione con IPD evidenzia un generale rallentamento dell’industria dei Fondi Immobiliari italiani. La raccolta nel primo semestre dell’anno è stata pari a oltre 1,4 miliardi di euro e il volume delle attività si è attestato sopra la soglia dei 42 miliardi, con un incremento del 4,2% rispetto al semestre precedente. Il patrimonio dei 185 Fondi Immobiliari censiti è stabile intorno alla quota dei 26 miliardi di euro.
L’offerta del settore è costituita per l’88% da Fondi riservati, che detengono un patrimonio di circa 21 miliardi di euro (20,8). Ai Fondi Retail, il 12% dell’offerta, spetta la gestione di un patrimonio superiore a 5 miliardi.
La composizione delle attività è ripartita per il 90% in immobili e diritti reali immobiliari.
Restano invariate le percentuali sul fronte delle destinazioni d’uso, dove il 54% degli investimenti è concentrato nelsettore degli immobili adibiti a uffici. Gli edifici adibiti ad attività commerciale pesano per il 16%. È pari al 9% la categoria residenziale, mentre gli investimenti in caserme, centraline telefoniche e terreni (categoria “altro”) sono pari al 8%.
A livello geografico Nord Ovest (45%) e Centro (33%) sono le aree in cui si registrano i principali investimenti. Cresce nel corso del semestre la percentuale investita nel Nord Est e all’estero.
Nel corso del semestre sono stati istituiti quattro nuovi prodotti, non speculativi, costituiti mediante apporto e destinati a investitori qualificati.
Al 30 giugno 2012 più del 77% dei Fondi analizzati ha fatto ricorso alla leva, effettuando operazioni di finanziamento per incrementare le attività investite. Il grado di utilizzo della leva, rapporto tra quanto ciascun Fondo si è indebitato e quanto si sarebbe potuto indebitare, è oggi pari al 72%.
Fonte: CS di Assogestioni