Chapeau, Orpea! RSA, inaugurata a Torino la “Residenza Richelmy”

di Paola G. Lunghini
Inaugurazione in grande stile, il 15 gennaio 2014 a Torino, della nuova RSA “Residenza Richelmy”  del Gruppo francese Orpea, uno dei leader europei del settore : la cerimonia si è svolta infatti con la partecipazione del Sindaco di Torino, Piero Fassino e del Governatore del Piemonte, Roberto Cota (sereno, a dispetto della tempesta che su di lui si sta  da qualche giorno abbattendo, ndr)  accompagnati – nel corso della approfondita visita alla struttura – dal Presidente ( e fondatore ) del Gruppo, Jean Claude Marian, e dall’AD di Orpea Italia, Roberto Tribuno.
Un investimento di oltre 27,5  milioni di euro, per 180 posti letto.
Circa 200 gli invitati ( provenienti dal mondo istituzionale in particolare socio-sanitario, da quello degli Enti di previdenza,  e dall’ eco-fin ). Innumerevoli i rappresentanti dei media.
La “ protagonista “ della giornata, cioè la Residenza stessa, inizierà l’operatività nella prima parte di febbraio.
Ma andiamo con ordine ( come si dice nel linguaggio giornalistico più bieco).
Cielo azzurro , aria tersa, sole pieno e montagne tutto attorno innevate.  Così Torino ha accolto Jean Claude Marian, Presidente del Gruppo Orpea al suo arrivo in città per la cerimonia di inaugurazione della Residenza Richelmy  : che segna la conclusione di una vicenda  incominciata diversi anni orsono ( gli ultimi due dedicati tambur battente alla ristrutturazione del building  esistente  e all’ edificazione dell’ ala nuova), e marca l’inizio di una nuova bella storia nel nostro Belpaese.
Jean Claude , 75 anni ma ne dimostra dieci di meno, è un medico neuropsichiatra che – esattamente 25 anni orsono, si “inventò” Orpea : una società, cioè, che  doveva radicalmente ribaltare il concetto di “casa di riposo” per anziani, per giunta con problemi di salute anche gravi o gravissimi, trasformandola in un esempio  di  «eccellenza nell’accoglienza e ospitalità, assistenza sanitaria e riabilitazione».
Raro, vero, che un medico si trasformi in imprenditore ? Beh, lui c’è riuscito, usando anche “ cuore e calore “ ; e oggi Orpea è leader  in Francia con 340 “nurising homes”, opera in Benelux, Spagna, Svizzera  e Italia, e la rete complessiva è  di 431 strutture , con oltre 40 mila posti letto ( dell’ Italia parliamo a parte, nell’ Intervista a Roberto Tribuno, qui sempre sul mio online, ndr ). I collaboratori sono circa 30 mila, di cui sette mila assunti nei soli ultimi cinque anni. Nel 2002, la quotazione alla Borsa di Parigi ( “Euronext”) e, nel 2007, l’ inserimento nell’ indice “SBF120” .Il fatturato 2013  è di circa 1.6 miliardi di euro.
Le strutture  ( la media si colloca tra i 120 e i 150 posti letto)  sono per circa la metà in proprietà, e il resto in  gestione ( sempre con il brand  Orpea), acquistati da lungimiranti investitori. Il valore del patrimonio immobiliare della Società  è così oggi  di circa 2,3 miliardi di euro, ma è forte l’ attenzione all’ asset  rotation.
Eh, si, perché le RSA  sono – nel real estate internazionale e ora, piano piano anche da noi – un “ alternative asset “.
Ma al di là dei numeri, positivissimi  e in crescita double digit  ( ancora, vedi infra) ciò che conta è che Orpea agisce con una missione che rispetta, e con legittimo orgoglio  : quella della ricerca della più assoluta qualità  in un settore, quello della salute  e del benessere dei più anziani, per sua natura  e per dirlo con Jean Claude, pieno di  margini di ”imperfection”.
Torniamo alla Residenza.
«Dal fascino di un edificio ricco di storia nasce nel cuore di Torino una “casa” per continuare a vivere al meglio la propria età» recita la nota di stampa della Società.
Sorta nell’ex istituto salesiano di via San Donato 97 ( fondato nella seconda metà dell’ ottocento dal  canonico poi Arcivescovo di Torino Agostino Richelmy- e dismesso alla  fine del secolo scorso), la Richelmy è molto più di una residenza per anziani. Qui le cure mediche e sanitarie si integrano con le relazioni sociali, le attività culturali e i laboratori terapeutici, indispensabili per far mantenere alla persona l’autonomia e il piacere della socialità. L’obiettivo prioritario è far sentire i residenti come a casa propria, offrendo servizi di qualità,  più la sicurezza di un’assistenza da parte di personale competente e qualificato sette giorni su sette, ventiquattr’ore su ventiquattro: nessun orario di visita vincolante, cucina interna con possibilità di pranzare e cenare con menù tradizionali e raffinati nella luminosa sala ristorante affacciata sul giardino oppure nella propria camera, servizio lavanderia, parrucchiere, computer e ipad Apple a disposizione con corsi di informatica, ortotherapy, fino all’assistente personale che accompagna gli ospiti nelle loro uscite per lo shopping, al cinema e a teatro».
La struttura sorge in una posizione centrale e strategica della città, ben servita dai mezzi pubblici, con ampio parcheggio. E’ possibile scegliere soggiorni a breve o lungo termine e anche solo periodi temporanei per poi ritornare in famiglia. La richiesta di convenzione con l’ASL è in corso, e tutte le Autorità presenti oggi hanno assicurato che  è ormai questione di pochissimo tempo.
(I numeri della Residenza Richelmy . I posti letto sono 180, e 133 persone collaborano e lavorano per la nuova struttura torinese: il direttore sanitario, la direttrice responsabile di struttura, la responsabile amministrativa, tre addette alla segreteria-reception, due medici consulenti: geriatra e fisiatra, la psicologa, due terapisti della riabilitazione, due fisioterapisti, lo psicomotricista, cinque educatori, due animatori, 78 operatori sanitari e un referente di nucleo, 16 infermieri e uncoordinatore infermieristico, lo chef, un cuoco, due ausiliari in cucina, due  coiffeur, un podologo, un referente lavanderia, un addetto manutenzione, sei addetti alle pulizie e un coordinatore. Dei 180 letti  ve ne sono anche molti dedicati agli anziani che soffrono di Alzheimer).
«L’eccellenza Orpea è infatti quella di mettere ogni ospite al centro delle cure e delle attenzioni, poiché egli è una persona con una storia personale, con carattere ed esigenze diverse da quelle di ogni altro ospite. Alla Residenza Richelmy si può decidere di abitare in una stanza singola o preferire la doppia, oppure la suite, tutte con bagno privato, telefono con linea diretta, televisore a schermo piatto e dispositivo di chiamata d’emergenza. Ogni ospite, se lo desidera, può portare con sé un oggetto del proprio arredamento e continuare ad avvalersi delle cure del proprio medico di fiducia. Un nuovo modo, insomma,  di vivere la Terza Età».
«L’attenzione non si rivolge soltanto alle cure fisiche, attraverso i programmi di riabilitazione, fisioterapia o ginnastica dolce personalizzati. E’ garantita anche un’assistenza di tipo psicologico » sottolinea José Parrella, Direttore Generale Gruppo Orpea Italia «in un centro che non trascura la socializzazione né le altre opportunità di mantenere sempre attiva la mente”. Biblioteca, maxischermo, sala di ricreazione con zone giochi per i piccoli nipoti, area Internet e computer, spazi per laboratori creativi manuali e un ampio giardino… nulla è tralasciato, neppure la spiritualità con la presenza di un sacerdote per la Messa settimanale. In calendario vi sono poi appuntamenti “a porte aperte”, giornate a tema e spettacoli a cui possono partecipare amici e familiari. Salute, ma anche benessere. Nella Residenza Richelmy è a disposizione una SPA con balneoterapia e massaggi professionali, sale di kinesiterapia che consentono di lavorare sulla rieducazione, mentre lo “Spazio Snoezelen” permette agli ospiti di godere di un’esperienza multisensoriale: musicoterapia, espressione corporale, ginnastica dolce, esercizi di respirazione per il relax». ( E‘ questo un sistema particolarmente utile per i pazienti affetti da  Alzheimer , ndr)
Piero Fassino – simpaticamente presente anche al lunch che ha informalmente concluso la parte ufficiale della cerimonia di inaugurazione – ha dichiarato che  «La città si arricchisce di una struttura di qualità, importante per arricchire l’offerta destinata  alle persone più anziane; una scelta che va di pari passo con l’attenzione che Torino dedica alla fascia dei cittadini meno giovani, insieme alle persone in condizione di fragilità o solitudine. Un nuovo concept di casa di riposo che prevede servizi di terapia, assistenza e benessere per gli ospiti». ( Fassino mi ha poi confidato che sarà anche quest’ anno presente al prossimo MIPIM di Cannes , ndr)
Roberto Cota ha osservato che «La sanità negli ultimi anni è radicalmente cambiata rispetto al passato. L’ospedale generico di un tempo è ormai un modello superato: oggi abbiamo da un lato strutture ospedaliere messe in rete tra loro  secondo intensità e appropriatezza di cura; dall’altro la sanità di territorio, fatta da poliambulatori distribuiti capillarmente sulla regione e centri post acuzie e di assistenza per anziani o persone non autosufficienti. In questo contesto l’eccellenza della Residenza Richelmy costituisce un importante contributo per l’offerta di servizi di assistenza sanitaria e riabilitazione in  Piemonte. Bellezza  e funzionalità : la struttura parla da sola».
Il saluto benedicente l’ hanno dato Don Marco Brunetti, Direttore dell’ Ufficio Pastorale della Salute dell’ Arcivescovado, e da Mons. Guido Fiandino, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Torino. E’ stato un momento molto bello  : perché tutta la numerosa  platea ha risposto senza esitazioni all’ invito del Monsignore ad alzarsi in piedi per una preghiera insieme, richiamandosi allo stile semplice e diretto di Papa Francesco.
E tutti , Sindaco laico compreso – pensando agli ospiti che troveranno “ casa “ nella Residenza- abbiamo sussurrato un commosso“ Padre Nostro .
«Grazie, Grazie davvero » ha detto ancora Fassino, nel salutare i top manager di Orpea dopo il Brindisi di prammatica.« Lavoreremo insieme per un percorso comune».
Residenza Richelmy è per Torino «non solo un nuovo modo di essere anziani guardando ancora pienamente al futuro, ma anche un importante investimento e un’opportunità di lavoro aperta a profili professionali formati e altamente specializzati». (Ogni altra info si può trovare su www.residenzarichelmy.it).
Il progetto della ristrutturazione ( e la nuova edificazione ) è stato messo a punto dagli architetti francesi di Orpea, che hanno lavorato il team con lo Studio  di architettura torinese Trucco. L’ esecuzione è stata affidata  alla Italiana Costruzioni, che – attraverso la Na.Gest Global Service – ha gestito e gestisce tutta la sofisticatissima attività di  facility management  che una struttura così complessa richiede.
Dopo il lunch, la giornata  di inaugurazione è proseguita con un intenso Seminario a porte chiuse sul tema “Immobiliare e Sanità”, presenti  – oltre ai vertici  di Orpea –  Presidenti e alti dirigenti di Fondi Sanitari, Fondi Pensione ed esperti del real estate.
NOTA : se passate per  Torino, la Residenza andate a vederla . Dimenticherete così – credetemi –  quella triste  e  brutta parola che è RSA ; e capirete che si può fare di una RSA  un vero e proprio hotel a quattro stelle almeno, e davvero bellissimo. Chapeau, Orpea!

Il giardino all' ingresso, con la " storica Torre"
Il giardino all’ ingresso, con la ” storica Torre”