“Digital health” , in Europa un mercato da 155 miliardi di euro , afferma Roland Berger

Al 2025 in Europa il mercato della “digital health – che comprende tutti i nuovi prodotti e servizi per la cura della persona completamente digitalizzati – raggiungerà un market share dell’8% con un valore economico stimato in 155 miliardi di euro. Questo il risultato della ricerca condotta dalla società di consulenza strategica Roland Berger su 400 esperti internazionali, per l’80% europei. Obiettivo: fare il punto sul ruolo della digitalizzazione nello sviluppo dell’industria dell’healthcare. Le interviste hanno coinvolto pazienti, medici e dirigenti ospedalieri, ma anche compagnie assicurative, industrie farmaceutiche ed esperti di ingegneria medica. Lo studio «Future of health. An industry goes digital – faster than expected» evidenzia i cambiamenti previsti per i prossimi sei anni: dal ruolo dell’IA agli investimenti dei colossi dell’hi-tech. E tutti ambiscono ad ottenere una fetta della nuova «digital health».
 
INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL CENTRO — Secondo la ricerca condotta da Roland Berger le aree sulle quali l’IA avrà un peso importante sono il monitoraggio digitale, la prevenzione e la diagnosi. Con un dato su tutti: il 20% delle prestazioni medico-sanitarie potrebbero essere sostituite dall’IA entro il 2025. Solo per questo segmento, Roland Berger prevede un valore di 16 miliardi di euro al 2025. Non solo. Per quanto riguarda l’applicazione dell’IA sui trattamenti somministrati ai pazienti, si prevede che il 30% sarà abbinato ad una terapia completamente tailor-made, mentre il 40% sarà supportato dai cosiddetti «digital twins», modelli virtuali prodotti sulla base del DNA del paziente stesso, utili a testare le terapie prima di applicarle direttamente sulla persona. Una vera rivoluzione.
 
Antonio Maresca, Principal di Roland Berger, commenta: «I cambiamenti previsti nel settore healthcare sono epocali. Da un lato, le aziende ospedaliere si trovano a volere / dovere intercettare quote sempre crescenti di ricavi realizzati grazie alle diagnosi e alle terapie digitali; dall’altro, le società farmaceutiche vedono un potenziale nel poter monitorare in tempo reale gli studi clinici e dare un riscontro massivo circa l’efficacia dei propri farmaci. Se è vero che alcune delle pratiche più innovative arriveranno a pieno regime solo tra qualche anno, è altrettanto vero che il cambiamento è già in essere. A testimoniarlo le tante recenti iniziative di digital health messe a segno a livello mondo».
 
I NUOVI PROTAGONISTI Il 61% degli intervistati nella ricerca condotta da Roland Berger sostiene che i tech-giants, a partire da Google e Apple, saranno parte integrante dell’intero sistema dell’healthcare. Tanto più che c’è già chi è in prima linea. Come dimostra l’Amazon Care Health Program, una vera e propria clinica virtuale dedicata ai dipendenti Amazon e alle loro famiglie in grado di effettuare diagnosi da remoto e programmare visite mediche direttamente a domicilio. L’80% dei partecipanti alla ricerca crede tuttavia che le compagnie assicurative saranno le vere protagoniste. Tutto grazie alle offerte di servizi di diagnosi digitale e supporto terapeutico offerto ai propri iscritti. Inoltre, per sette intervistati su dieci, la digitalizzazione creerà nuovi parametri di comunicazione tra assicurato e assicuratore. Per poter accedere a una riduzione del premio, i primi forniranno spontaneamente i dati sul proprio stato di salute alle compagnie assicurative tramite applicazioni e supporti studiati ad hoc. In questo gli USA sono pionieri: la compagnia Vitality Health offre premi agevolati agli assicurati che dimostrano, tramite i dati forniti dal cliente e analizzati dalla società, di vivere seguendo un «healthy lifestyle».
 
Andrea Bassanino, Partner di Roland Berger, interviene: «La distribuzione delle quote di mercato tra le diverse categorie di player attesa al 2025 è tutt’altro che scontata. In ogni caso si assisterà al superamento dei confini netti ad esempio tra assicurazioni, big dell’hi-tech, ospedali e aziende farmaceutiche. La competizione avrà sempre più la forma della “coo-petition”, dove le collaborazioni stabili, le partnership, le joint-venture e le piattaforme tecnologiche collaborative avranno un ruolo sempre più centrale. E permetteranno di razionalizzare gli investimenti e di creare offerte innovative. La ricerca stessa farà un salto quantico, grazie all’apporto e alla condivisione di una mole enorme di dati».
 
LA RICETTA ROLAND BERGER — Districarsi in un mercato mutevole come quello dell’healthcare può diventare complesso. Ecco perché Roland Berger fornisce una roadmap per i player che vogliono implementare la digital trasformation. Provider e compagnie assicurative del settore devono essere flessibili e veloci, ma soprattutto tenere sempre al centro le necessità del cliente, ed essere quindi user-centric. Proprio per permettere ai singoli operatori di adattarsi al meglio al contesto di riferimento è stata introdotta una normativa specifica in Germania, il Digital Healthcare Provision Act (DVG), che incentiva le compagnie assicurative a investire in start-up e a collaborare con società informatiche, per ottenere un vantaggio competitivo cruciale. I player, sia pubblici sia privati, che si muovono nel settore dell’assistenza sanitaria si trovano davanti a un bivio: cavalcare l’onda della digital revolution oppure essere spazzati via.
 
Andrea Bassanino, Partner di Roland Berger, conclude: «La reale capacità di mettere a terra l’attitudine al cambiamento e di creare le condizioni per innovare in maniera radicale, attraverso logiche di rete e di ecosistema, rappresenteranno elementi chiave per consentire agli operatori di cogliere pienamente e prima di altri le opportunità che una completa riconfigurazione del settore potrà garantire ad alcuni e negare a molti».
Fondata nel 1967 in Germania, Roland Berger è la società di consulenza strategica di origine europea leader nel mondo.  Con oltre 2.400 dipendenti in 35 Paesi opera in tutti i principali mercati internazionali attraverso 52 uffici. Il motto è: navigating complexity.  

Fonte  : Roland Berger