Il patrimonio immobiliare delle famiglie, un asset del Paese da valorizzare , in un Convegno a Milano

 
“Rappresento la proprieta’ immobiliare, cioe’ le famiglie che hanno investito i loro risparmi negli immobili e nei giovani : due asset fondamentali del nostro Paese.” Ha così esordito Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, invitato all’incontro pubblico “Dalla forza del talento il coraggio di cambiare” organizzato da Forza Italia, Civitas, Laboratorio politico dell’innovazione in collaborazione con il Partito Popolare Europeo all’Ambrosianeum di Milano, via delle Ore, Sala Falck, un nome emblema del talento milanese.

Colombo Clerici ha proseguito: « Ebbene, se consideriamo gli investimenti immobiliari, dobbiamo rilevare che il mercato immobiliare italiano e’ l’unico in Europa a non essersi ancora ripreso dopo la grande recessione del 2008.

Gli indicatori danno ancora segnali negativi, anche se contraddittori, perchè una cosa e’ il mercato degli immobili ordinari 96 % ( civile abitazione, e usi diversi non d’ élite ) e altra cosa e’ il mercato degli immobili “griffati”, 4 %.

Per la prima categoria, volume delle transazioni, durata delle trattative, valori di mercato calanti ci dicono che la crisi perdura.

Orbene, lo Stato ha tra i suoi compiti istituzionali quello di varare politiche atte ad affrontare situazioni economico-sociali problematiche (per citare: disoccupazione, povertà, sicurezza, dissesto idrogeologico) oppure ad incentivare settori per lo sviluppo del Paese (esportazioni, industria 4.0, istruzione e ricerca, infrastrutture).

Ma, nel campo degli investimenti immobiliari privati, – a parte le ipotesi di intervento da parte della Cassa Depositi e Prestiti a sostegno di operazioni mirate di riqualificazione urbana ed alcune misure di limitatissima portata, a favore di situazioni di disagio abitativo, quali i fondi di  garanzia per facilitare l’acquisto casa (mutui); le misure di sostegno affitti e per morosita’ incolpevoli; i finanziamenti per i piani di recupero di edilizia residenziale pubblica –
lo Stato nulla ha fatto per anni in modo propositivo per sostenere quel ” mercato”, che e’ strettamente connesso al risparmio di milioni di famiglie, investitrici nella casa.

Lo strumento e’ costituito dalla leva fiscale.

Consideriamo che il regime fiscale vigente e’ quello introdotto da un governo ostile alla proprieta’ della casa da parte delle famiglie.

Un primo passo potrebbe esser rappresentato dalla introduzione della cedolare secca per tutte le locazioni ad uso diverso dall’abitativo. Il timido tentativo di introdurre tale misura da parte del nuovo governo e’ un segnale che apprezziamo. Cosi’ pure per la non tassabilita’ degli immobili che non producono reddito.

L’andamento del mercato immobiliare ( come d’altronde avviene per ogni mercato ) dipende dalla fiducia degli investitori, la quale poggia, a sua volta, sulla ragionevolezza e sulla  certezza del regime fiscale.  Quindi, se non si riescono ad abbassare le tasse, almeno non le si aumentino.

Ogni discorso riguardante, non diciamo patrimoniali o revisioni catastali, ma semplici restyling, o razionalizzazioni di imposte ( che storicamente abbiamo sempre visto risolversi in riforme peggiorative, della situazione precedente) quali il ventilato accorpamento di Imu-Tasi con l’ innalzamento del tetto dell’aliquota all’11,4 per mille, e’ fattore di grave squilibrio del mercato.

Sul piano economico generale ( al di la’ della flat tax ) un fattore propulsivo determinante ai fini, non solo di una crescita della produttivita’, ma anche del recupero dell’evasione, potrebbe esser rappresentato dalla riduzione delle aliquote marginali dell’Irpef, che oggi risultano elevatissime e penalizzanti, tenuto conto del fenomeno del fiscal drag intervenuto in tutti questi anni ( perdita della capacita’ di acquisto della moneta che genera un aumento di fatto della tassazione; perche’, per mantenere la stessa capacita’ di acquisto, devo spendere nominalmento maggior quantita’ di moneta ).

Considerazione finale: il patrimonio immobiliare posseduto e mantenuto, a costo di sacrifici, dalle famiglie italiane e’ un asset del Paese che vale quasi diecimila miliardi.

Per rimanere tale e non ridursi ad un ammasso di pietre decrepite, non solo deve esser inserito in un contesto economicamente vitale ( economia generale in buona salute), ma dev’esser anch’esso economicamente vitale. Per esser tale non dev’esser ammazzato dalle tasse.»

Tra i partecipanti all’incontro – società civile e politici –  Mariastella Gelmini, capogruppo Fi alla Camera dei deputati e coordinatore regionale, Massimiliano Salini eurodeputato Fi, Cristina Rossello deputato Fi e Gianluca Comazzi capogruppo Fi al Consiglio regionale della Lombardia, Emilio Fossali direttore del Pronto soccorso pediatrico e presidente della Fondazione De Marchi,  Enrico Moscoloni vicepresidente Ordine degli avvocati, Leonardo Salvemini presidente dell’Iacupef, Diego Montrone presidente di Galdus, Carmelo Ferraro presidente del Comitato Mimpegno, Raffaele Pugliese, presidente della Fondazione Mias e di Aims Academy, Patrizia Almisano di Famiglie per l’accoglienza, Angelo De Riso coordinatore del Laboratorio politico dell’innovazione, Giorgio Di Mauro di Cisl Fp, Bruno Calchera presidente della Coop. Martinengo .

Fonte : Istituto Europa Asia