IMMOBILIARE : LE BUONE INTENZIONI DEL CONTE BIS ( 2 ottobre 2019)

di Paolo Crisafi, fondatore Re Mind

Il primo Governo Conte si è occupato puntualmente dei temi immobiliari e di altre misure di crescita per il settore erano attese.

Il programma di Governo del Conte bis e i punti dell’accordo tra 5Stelle e Pd fanno, comunque, sperare in una prospettiva di crescita sostenibile anche nei settori Immobiliare e costruzioni.

Per verificare gli impegni del nuovo Esecutivo occorre riferirsi ai punti programmatici sottoscritti dalle due formazioni politiche fautrici dell’accordo di governo.

Tutto si fonda sulla dichiarazione generale di politica economica che offre una chiave di lettura dell’intero programma: perseguire una logica espansiva in modo da indirizzare il Paese verso una prospettiva di crescita e sviluppo sostenibile senza mettere a rischio i conti pubblici.
In questo contesto, tra gli obiettivi prioritari, troviamo il perseguimento di politiche finalizzate a fronteggiare l’emergenza abitativa.

Questo significativo riferimento alla “fame” di case vuol dire prendere atto che uno dei volani della crescita restano, per il Governo, l’immobiliare e le costruzioni.Ma non solo.
Il riferimento al “Green New Deal” inteso come adesione convinta ai principi del nuovo sviluppo sostenibile, in linea con i punti dell’Agenda 2030, intende promuovere un’altra materia a noi cara, la rigenerazione urbana che, insieme al sempre più esteso ricorso alle fonti rinnovabili, s’inserisce nel più generale contesto della sostenibilità ambientale.
Non è un caso che il Presidente del Consiglio, da giurista, promette di inserire queste tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale, colmando così una lacuna che molti osservatori avevano chiesto di superare. A questo deve aggiungersi una costante attenzione alla difesa dell’assetto del territorio e all’impegno per la ricostruzione nelle aree terremotate con la promulgazione, tra l’altro, di una normativa che snellisca definitivamente e totalmente le procedure: un impegno prioritario per il nuovo Esecutivo. E sarebbe quantomai auspicabile l’introduzione di interventi mirati come ad esempio andrebbe verificato l’impatto di un obbligo di adozione, perlomeno in alcune aree, di protocollo ESG e di assicurazione in caso di eventi catastrofali per tutti edifici ad uso pubblico che copra il 100% del valore di ricostruzione. In questa ottica di messa in sicurezza della popolazione, degli immobili e degli investimenti andrebbero valutate le migliori soluzioni anche per i privati. Da sottolineare il progetto di una Banca Pubblica per gli Investimenti che dovrà aiutare le imprese e dare impulso a maggiori risorse per il Mezzogiorno. Ne sono un esempio i contratti istituzionali di sviluppo già sperimentati come azione politica concreta ed efficace.
Il riferimento all’innovazione tecnologica è un altro obiettivo del Governo che ha voluto un Ministero ad hoc per trasformare il Paese in una vera “smart Nation” con investimenti, tra l’altro, nella banda larga.
Questa politica dell’innovazione non potrà realizzarsi senza una rete di infrastrutture tradizionali dei trasporti, dei servizi pubblici, una politica incisiva di difesa del territorio.
Il programma ha come obiettivo anche la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi, di valorizzazione dei territori, utilizzando al meglio i Fondi europei di sviluppo e coesione. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutturazione, di sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, in materia di turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, di ambiente, occupazione e inclusione sociale.Il Governo vede il turismo come un settore strategico per il Paese, anche perché contribuisce per più del 10 per cento al PIL.Per questo contempla misure a sostegno delle imprese che realizzano ospitalità, con particolare attenzione all’accessibilità. Il Governo si impegna inoltre a promuovere i multiformi percorsi del turismo, valorizzando la ricchezza del nostro patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, anche attraverso il recupero delle più antiche identità e delle tradizioni locali. In generale, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese.
Queste misure sono un impulso all’ economia e un passo avanti nella cultura immobiliare del Paese. Ci sono quindi ampi margini di lavoro: non resta che auspicare che dalle buone intenzioni si passi presto … ai fatti.

(tratto da MF, 2 ottobre 2019)