MAPIC, "Noterelle di una dei Mille"

Cari Lettori,
eccovi la prima puntata del mio raccontino dal MAPIC di Cannes, che ho intitolato “Noterelle di una dei Mille”.
Come tutti sapete, la 18° edizione del MAPIC ha avuto luogo dal 14 al 16 novembre us.
Circa 8.500 sono stati i partecipanti, + 6 % circa rispetto all’ anno passato, secondo la società organizzatrice, cioè la Reed Midem.
Ben 374 sono stati gli enti/ società italiani partecipanti. Il numero esatto dei nostri connazionali è troppo presto per saperlo, ma io credo siano stati un buon migliaio. Ecco dunque la ragione del titolo.
Pima puntata: Noi e Loro
Premessa
– Nel 1861 si celebrava l’ Unità d’ Italia. Nello stesso anno, in Russia, lo zar Alessandro II aboliva la servitù della gleba.
– Nel 1922 in Italia si determinavano – come dicono gli storici – le “condizioni propizie all’ avvento della dittatura fascista”. Nello stesso anno, la Russia – stante Lenin- entrava nella già proclamata Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
– Nel 1992, in Italia, si sgretolava la prima repubblica e iniziava l’ era berlusconiana. Nello stesso anno iniziava in Russia l’ era post comunista ( l’ URSS fu sciolta nel dicembre 1991, ndr).
Morale:
Da venti anni, il potere d’ acquisto del cittadino medio italiano non cresce, e i consumi decrescono a ritmi vieppiù preoccupanti . In Russia il potere d’ acquisto continua ad aumentare e nel 2012 i consumi sono aumentati di circa il 7,5% rispetto all’ anno precedente.
Noi siamo diventati la periferia dell’ Europa. In Russia si è formata una nuova oligarchia di magnati; e milioni di nuovi ricchi e decine di milioni di abbienti vanno ogni dove, rispondendo – con un fantastico spirito di “ servitù volontaria” – al nuovo padrone: la “ fame arretrata di cose belle, anzi bellissime, e di cose saporite, anzi , buonissime”.
Noi, che siamo sempre stati orgogliosi della nostra storia, abbiamo perso l’ orgoglio di essere italiani. I Russi “ sbattono” in faccia al mondo il loro nuovo orgoglio di essere russi : non più nel senso di essere i primi nella corsa agli armamenti o nella conquista dello spazio, ma nel senso di essere i primi nell’ acquistare le residenze più belle nel mondo, e il lusso più Dior che più Dior di così non si può.
Noi facciamo fatica ad arrivare a fine mese, e la popolazione non cresce . Loro, dai tempi degli zar – a parità di perimetro geografico – sono in termine di popolazione raddoppiati ( da 70 a circa 150 milioni di unità ) e – memori di quando affamati dovevano fare la fila per acquistare un sacco di patate – arrivano oggi a fine mese senza problemi , accovacciati come sono su immense e inesauribili risorse naturali che a caro prezzo vendono a un mondo di tali risorse affamato.
Noi siamo ancora qui a discutere su come valorizzare il nostro “ oro” ( no, non parlo delle dismissioni degli immobili pubblici, ma di quelle cose che si chiamano cultura, turismo, enogastronomia, etc) .
Loro non hanno ancora scoperto il potenziale vero della loro ricchezza – ma davvero credete che il gas & company che sin qui è stato trovato non abbia perlomeno identico potenziale negli infiniti e sconfinati territori della Federazione non ancora esplorati? Penso ovviamente alla Siberia, ma non solo. La Russia si estende sino quasi al Giappone…
Oggi
Ed è da quelle parti lì che McDonald’s si appresta ad aprire a brevissimo una decina di ristoranti (la cosa è resa possibile dal fatto che la Società ha sviluppato una “ logistic chain” che congiungerà le “ basi” della Russia europea con Novosibirks & C, con “ stop-over In Kazan ed Ekaterinburg) .
Immense riserve naturali, nell’ estrema Siberia, non possono non esserci.
Mi spiace dirlo, ma credo che – con la Russia- siamo solo agli inizi.
I nostri real estate professional e i nostri retailer da un po’ lo hanno capito e – inghiottendo un po’ amaro (i russi non sempre sono “ simpatici” anche se trovano molto simpatici gli italiani) – da loro si dirigono .
Insomma, oggi loro hanno tutto.
Ma c’è una cosa che i russi non hanno e noi invece sì ( anche se non so fino a quando, perché le giovani generazioni a ciò hanno abdicato e sempre più- da come la vedo io – abdicheranno ) , ed è il “ buon gusto”.
Noi lo abbiamo da millenni.
Loro no ( non scordiamoci che , nel passato , solo i grandi patrizi latifondisti avevano l’ elegante Parigi come riferimento. E sui 70 anni di comunismo è meglio sorvolare )..
Ma ora loro, il “ buon gusto” che non hanno lo vogliono comprare e possono comprarlo.
In pochi anni sono sorti in Russia circa 500 shopping centres di moderna generazione ( con il massimo possibile del “ lusso”) e altri cento sono in pipeline, per un totale di quasi tre milioni di metri quadrati.
Noi abbiamo in Italia – vuoto per pieno – una pipeline che non arriva a 300 mila metri quadrati.
Il “ Paese d’ Onore”
Nessuna meraviglia, dunque, che la Reed Midem abbia deciso di assegnare alla Russia il graditissimo ruolo di “ Paese d’ Onore “ del MAPIC 2012.
La Russia, questo ruolo se lo è preso alla grande: ha prodotto a Cannes un paio di guest speaker, un grande numero di seminar /workshop sponsorizzati, ha pagato il welcome party la sera del 13 novembre ( a dir la verità, le tartine erano immangiabili e alle nove di sera lo champagne era già finito…) , ha organizzato un imprecisato numero di cene di gala ( ufficiali e private ).
Ha portato a Cannes circa 250 enti/ società, facendo della Russia il terzo Paese rappresentato al Salone, dopo Francia e Italia ( eterna seconda), con – forse – un migliaio di persone che , a differenza di noi, angosciati come siamo dalla spending review, hanno trascorso sulla Costa Azzurra molte notti (noi, se va bene, di pernottamenti ne facciamo due) e se la sono spassata ovunque, beati loro.
In compenso, hanno avuto dalla Reed Midem un trattamento di prim’ ordine, le tre edizioni del MAPIC News per oltre la metà a loro dedicate, il Premio di “ Uomo dell’ Anno “ al Presidente della società Tashir – mega sponsor del Salone, e via via cantando.
Tutto molto comprensibile, anche nella logica di “fare il budget” del prossimo MIPIM a marzo 2013.
Cari amici russi
Cari amici russi, sarei felice se solo qualche dollaro/rublo di codesto vostro ricchissimo budget venisse da voi dirottato anche verso la nostra cara Fiera EIRE, che avrà luogo a giugno 2013 a Milano.
Cari amici russi, io non vi conosco molto bene ( sono stata solo due volte a Mosca, molti anni orsono, ma vi ritrovo ovunque): ma amo molto – quando non litigate tra di voi – la vostra lingua, che è in assoluto tra le più musicali del mondo.
Amo la vostra letteratura ( durante il liceo e l’ Università avevo letto tutti o quasi i vostri “ classici”, e ogni tanto ne prendo ancora in mano qualcuno per rileggerlo).
Amo infinitamente , straordinariamente, appassionatamente , la vostra musica, e il vostro modo di insegnarla nelle scuole e nei Conservatori ( noi, che della musica siamo stati protagonisti mondiali, continuiamo a trascurare- sia dal punto di vista dell’ educazione che del business – questa nostra risorsa immensa e meravigliosa).
Torniamo al MAPIC.
Detto della Russa, ci sentiamo alla seconda puntata.
Però,a me, al ritorno da Cannes e come diceva il mio adorato Giorgio Gaber , per tutto quanto ut supra “mi fa male il mondo” ( andate sul web , e troverete questo testo straordinario). .
Cordialità vivissime
Paola G. Lunghini
Nell’immagine, la “Russian Street” al MAPIC