A man at his greatest

“Ritratto”, con intervista esclusiva , di Aldo Mazzocco,  AD di Beni Stabili SIIQ
di Paola G. Lunghini
 
Aldo Mazzocco , CEO of Beni Stabili SIIQ  : a portrait/ interview  by Paola G. Lunghini ( Portrait in Italian, Interview in English)
 
Some things are worth waiting  for, some things  improve with age, like a vintage vine, growing mellow and fine , as  you let it reach the proper  stage.
Well, wine is not alone in growing better with the years. A man is at his greatest  when he ‘s graying round the ears.
 
Ogni volta che vedo – o penso – ad Aldo Mazzocco, mi viene in mente questa canzone  ( titolo “An older man  is like an elegant wine”)  splendidamente cantata da quella fantastica signora  che è Josè Rallo  la quale , oltre a dirigere l’ azienda vitivinicola di famiglia ( la famosa  Donnafugata) , canta per diletto e per charity, e lo fa benissimo e da vocalist consumata ( la conosco da molti anni, e so cosa dico).  La canzone si può ascoltare anche sul web.
 
Perchè questa canzone, mi chiederete .
Semplice, perché Aldo Mazzocco è  uscito dal bozzolo  in cui per molto tempo era rimasto sigillato  proprio quando i suoi capelli hanno cominciato ad argentarsi intorno alle orecchie. Era il prototipo  dell’ “ uomo in grigio” quando lo conobbi ( allora proprio non lo “ vedevo”, faccio ammenda, anche perché lui proprio vedere non si faceva  ), circa  nella seconda metà degli anni  novanta.
A un certo punto – più o meno un lustro fa, già più che “ affermato”   –  cominciò ad  “esplodere” ( e in ciò lo vidi, eccome se lo vidi, e con buon antecipo anche ).  Sino a diventare in pochi anni  ciò che è oggi.
Evidentemente allora  – se nella community non compariva affatto o poco – però osservava, imparava, interiorizzava, metabolizzava. Piano piano, step by step.
Altro non racconto. Dico solo che He’s had the time to mellow and refine,  come continua la canzone sopra   ( “ ha avuto il tempo di maturare e affinarsi”)  e ora  Aldo è A man at his greatest.
 
Che io abbia per Aldo Mazzocco un “ debole” è un dato di fatto,  e lo sanno tutti .
Ma non sono la sola.
Hanno un debole per Aldo ( nella community, lui è per tutti sempre e solo Aldo)  tutti coloro che lo conoscono  , e di cui pensano di sapere tutto. Grandi personaggi , colleghi della Stampa e “ semplici” operatori del real estate .
Aldo è oggi  è una  persona stra-nota  ( per le cariche che ricopre e per ciò che rappresenta  ),  e anche parecchio sovra-esposta , nei pubblici Convegni e sulle pagine dei giornali.
Una Conference importante tale non è se lui al Tavolo dei Relatori non siede.
Dov’ è Aldo ?  Sta facendo un road-show  internazionale. Ahhh, ecco perché non c’è. Dove sarà la settimana prossima ? A Parigi, ovvio, ci va ogni momento. Ahhh. Forse  è a Roma. Ma Santo Iddio, a Roma  ci va tutte le settimane !
La “ sua “ Beni Stabili? La ha fatta e sempre più la fa conoscere  – a puro titolo di esempio si veda il grafico a fine pagina- bene , e sempre meglio . E lui  la  conosce  nei minimi dettagli ; e la gestisce come fosse appunto “ sua”.  (Ma lo sapete che la Beni Stabili è stata fondata nel 1904, e che da allora  e sino al 2001 ne ha passate di ogni ? Quando io ho cominciato a occuparmene, non era certo la Società  che oggi  tutti credono di conoscere …Ripercorretene sul sito www.benistabili.it  la storia, e capirete… ). Sempre, però  – anche nelle consuete presentazioni agli analisti, per le pesanti  incombenze  che deve affrontare come  AD di una quotata –   trova   parole  di grande apprezzamento per il lavoro del suo staff.  E ciò è nobile e bello.
 
Il suo stile di direzione, anche dal punto di vista associativo ( Aldo è Presidente di Assoimmobiliare)? Beh, tale da meritargli il soprannome di “ Generale Mazzocco” …
 
Dalle sue labbra ogni volta che compare in pubblico tutti si aspettano parole nuove e soluzioni ai problemi . Come  se inventare ogni volta argomenti originali fosse la cosa più semplice del  mondo…per non parlar delle soluzioni ai problemi che vieppiù affliggono il settore…
Lui ci prova; e “ fa”.
Assertivo ma “apparentemente “  semplice ;  esplicito ma prudente; potente ma accessibile; franco e “diretto” ma anche “politico”.
Tecnicamente ferrato su ogni tema ( «gli ingegneri italiani sono i migliori del mondo»  mi disse moltissimi anni fa un conoscente inglese. E Aldo- anche se non “ fa”  l’ ingegnere” ,   lo è sino al midollo : si laureò a Padova, ingegneria civile, ovviamente ).  « Peccato debbano fare sempre un po’ di pratica all’ estero» aggiunse l’ inglese.  E Aldo la pratica all’ estero l’ ha fatta , non da ingegnere  ma da uomo di finanza : nel Board di Foncière des Régions (azionista di riferimento di Beni Stabili) , da anni, é dal 2011 Directeur General Delegue della Società.  Base di partenza,  un MBA  conquistato molti anni fa alla SDA-Bocconi.
 
Simpatico, è pazzescamente  simpatico ( chi lo ha incontrato a un tavolo di business non è della mia stessa idea, me lo raccontano come un negoziatore “ tremendo”) .
Battuta pronta. Linguaggio accurato che a volte diventa “ colorito “.  Inglese fluente ( imparato a tappe forzate  e con non pochi sacrifici),  parlato con una morbida cadenza veneta. Quella cadenza che, quando si esprime in italiano Aldo ha quasi completamente perso ( a favore persino  di qualche leggero strascico di milanesità). Ma sono quasi certa che quando torna a casa sua, a Padova – tutti i week end –  con gli amici di sempre si esprime nel suo dialetto.
Eh, sì, perché lui è  “molto veneto”, anche se è nato in Rodhesia ( nel 1961, il Paese ancora non si chiamava Zimbawe ), dove il padre- come tanti italiani già allora- operava in una impresa di costruzioni.  Rientrato bimbo in Italia  è ridiventato subito feltrino,  e molto montanaro ( e infatti il servizio militare l’ ha fatto negli Alpini).
Del montanaro, dell’ Alpino, gli è rimasto – e per fortuna,  dico io – il passo. Un passo alla  volta. Ma instancabile e  inflessibile.
Ho la sensazione che sia anche parecchio testardo.  Ops, scusate, volevo dire che è molto determinato.
 
Ciò che soprattutto mi piace di lui , al di là del suo mestiere ( per il quale è splendidamente  pagato, ma sai che vita,  e che responsabilità …)  ?
Molte cose .
Innanzitutto , la sua difesa  a oltranza della privacy : ha una  famiglia che adora,  e con la quale passa tutto il poco tempo libero che ha. Una moglie ingegnere pure lei – che tutti ci auguriamo comunque di conoscere sooner or later  , ma che qui a Milano – almeno pubblicamente- mai si è vista. Due figlie gemelle adolescenti  ( bellissime,  ho visto le foto) e in gambissima , a scuola e negli sport. Un bambino piccolo: Aldo aveva 48 anni allorchè arrivò questo inaspettato maschietto. La nuova paternità, mi disse, se dapprima lo preoccupò, poi  « lo fece ringiovanire di colpo».
Felicità, dunque. E ben meritata !
Della famiglia – e qui entra in ballo,  complice,   la mia “ felinità” – fa parte anche un gatto.
 
What else ?
E’ un buon conoscitore di musica, sia classica che leggera.  Lo appassiona la fotografia. Ama la vela, lo sci, e il trekking.
E la moto: che talora inforca, per un giro nei dolci Colli Euganei ( «Qualche minuto, e sei fuori  dal mondo». Serve anche per pensare) .
Vacanze escluse, trascorre in viaggio – mediamente – 80/90 giorni all’ anno. A bordo dell’ aereo, letture serie.
Tra  le tante operazioni che ha seguito nella sua vita professionale,  il suo “ francobollo” è  «l’’idea di comperare Beni Stabili e l’idea di far introdurre il regime SIIQ in Italia».
Tra tutte le città che conosce, e sono tante, la sua prediletta è Londra. Segue Roma.
 
Non ho mai capito se , pur vivendoci alcuni giorni alla settimana da anni , ad Aldo Milano  piaccia ;  o se solo la “ sopporti”.  Ma sono quasi certa che gli piace. Da milanese “ aggrappata “ alla Madonnina quale sono – anche se le mie radici sono ancora più venete di quelle di Aldo –  a piacerebbe fargliela conoscere un poco di più .  Non solo i building  che Beni Stabili possiede, non solo i centri della finanza  che lui abitualmente frequenta  ( io , no), non solo l’ Excelsior in corso Vittorio Emanuele , ma anche altro…la Milano che intendo io.
Chissà !
Chissà ! Dove ti vedi , Aldo, nel 2018? La risposta è netta : «Spero di essere ancora nei paraggi del cav. Del Vecchio».
 
 
NOTA, prima di procedere con l’ intervista.  
Ho scritto di Beni Stabili, nel corso della mia vita professionale, moltissime volte. Sia su testate italiane che estere.  Ma mai – pur essendo amica di Aldo Mazzocco da molto tempo – avevo scritto di lui.
A un certo punto, però, scatta qualcosa . Di strano.
E lo strano è che codesta intervista, preceduta da un “ Ritratto” in italiano, è svolta in inglese. Questo perchè codesto mio sito è  dall’ estero molto seguito, pensate, persino dal Qatar.
Ringrazio dunque Aldo doppiamente: primo, per avermela concessa, e poi per lo sforzo di trasferirmela  in inglese. Inviandomi le risposte alle domande – che in inglese  gli avevo posto  giorni orsono – esattamente   il giorno di Pasquetta.
 
 
Questions & Answers
 
 
Q: In a very difficult market, which are – as Beni Stabili SIIQ – your  winning factors?
A: The ones of a good reit:
–       Good and simple portfolio, focused on offices (90%) and retail (10%) only, located mainly in Milan and Rome
–       Regular and sustainable dividend flow
–       Reputed management
–       Stable financial structure (50% LTV along 6 years of crisis)
–       Listed and transparent
 
Q: What have been the major challenges in your business in 2012?
A: Refinancing and keeping paying regular dividends in a very tough environment
 
Q: And what  will be  in 2013 : trends and issues? 
A: Maybe the last year of war.. but still war!
 
Q: Still opportunities for growth, and where ( geographically speaking and in terms of asset allocation) ?
A: We invest only in Italy, mainly in Milan and Rome and we’ll remain focused in the office sector, with some good diversification in the retail segment
 
Q: Which are in your opinion the determinants of success of a market ?
A: Transparency, liquidity and a wide range of potential users
 
Q: You are one of the leading investors in Italy : what is the forecasted amount  for 2013 ?
A: No new investment apart from 35 mill € of refurbishment on the existing portfolio
 
Q: Given you are IRR-driven investors , it is all NOI  and cash flow , discount to replacement cost, value-enhancing opportunities and exit flexibility ? Or some other  “intangibles”  are emerging ?
A: Today, I think, cash flows and opportunities linked to some distressed situation are the two main drivers
 
Q: You are very committed in sustainable real estate investments: what is the trend ?
A: Sustainable Real Estate  at reasonable conditions.
 
Q: Discussions about the  European Monetary  Union  seem  to be never -ending. If EMU  is falling apart,  what could  the impact be on the real estate industry?
A: The impact would be dramatic on the economy as a whole. Real estate – at least – would preserve true value!
 
Q: Last but not least :  are you eyeing  any investments  abroad ?
A: Absolutely not: first of all because we are focused on Italy, like our international shareholders want, and probably the best opportunities are here at the end of the door!