Ance: fermare le infrastrutture e’ una condanna per l’Italia

E’ l’appello lanciato dai vertici Ance riuniti a Torino per il Consiglio di Presidenza nazionale allargato al Comitato di Ance Torino e ai Presidenti territoriali di Ance Piemonte in vista degli Stati Generali delle Associazioni di impresa che si tiene oggi nel capoluogo piemontese.

 

Mettere in discussione cantieri già avviati è dannoso sia per lo Stato che per i cittadini: un paradosso in un Paese che negli ultimi dieci anni ha dimezzato gli investimenti in opere pubbliche, determinando un gap infrastrutturale pari a 84 miliardi di euro.”  Commenta il presidente Ance, Gabriele Buia, impegnato con i vertici dell’Associazione nella grande manifestazione di sistema a Torino per dire sì alla Tav e a tutte  le infrastrutture necessarie per la crescita e la competitività.

 

E’ lecito che la politica faccia le proprie scelte strategiche definendo le priorità infrastrutturali future, ma senza rimettere ogni volta in discussione i cantieri già in corso: “negli ultimi 8 anni la programmazione è stata rivista 5 volte, causando numerosi stop agli iter realizzativi. E’ così che nascono le incompiute, è così che condanniamo il Paese all’immobilismo!”, denuncia Buia.

 

“La cronaca ci mette sotto gli occhi una realtà fatta di infrastrutture fatiscenti e insicure. Per questo la messa in sicurezza del sistema infrastrutturale è una priorità assoluta che non può essere messa  in contraddizione con la realizzazione di nuove reti. Due esigenze che devono camminare di pari passo”, aggiunge il presidente Ance.

 

I quasi 25 miliardi di grandi cantieri bloccati sul territorio, segnalati dall’iniziativa Ance Sbloccacantieri, “sono uno scandalo a cui dovremmo porre al più presto rimedio e un valido motivo per non perdere altro tempo mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e la crescita economica”, chiarisce Buia.

 

Fonte : Ance