Andare per FARI

di Luca Bergamin

Edizioni Il Mulino,  euro 13.00

Un volumetto , appena  pubblicato , semplice e  delizioso.

“Sentinelle  del  mare, sentinelle  dell’  anima” ,  recita  la  quarta  di  copertina.

 E questo  è  l’  incipit  del libro : “  Se i  154  fari,  i  752  tra fanali,  boe e  mede  fermassero  anche solo per pochi  istanti il proprio fascio di  luce nel punto esatto del cielo e  del mare in  cui  ciascuno  di  essi  incontra  i  due  che  gli  sono  dirimpettai, si formerebbe un’  indistinta figura  luminosa  che  avrebbe la  forma  dell’  Italia e  delle  sue  isole , senza  bisogno  di  terraferma “.

Ed è  proprio questa figura  che  l’ Autore  (  giornalista  e  scrittore )  percorre in 175  pagine.

Egli parte  dalla  Lanterna  di  Genova,  si reca  a  Livorno,  si sofferma  sull’  isola  del  Giglio e sulle  Formiche  di  fronte  a  Grosseto, e scende a Punta  Carena, a  Capri.

Calabria, Sicilia, Salento, Leuca…e si  risale  l’  Adriatico  sino a  Trieste,  con il  celeberrimo  Faro della  Vittoria.

Una  puntata  in Sardegna e  in Sicilia, e il  viaggio si  conclude.

Per  ogni  faro  che  l’  Autore  racconta   vi  sono  i  dati  tecnici,  la  storia ,  i riferimenti   letterari  e di  attualità. E  la  descrizione  dell’ ambiente marino   e  del  territorio  in cui  i fari  si  trovano.

Non manca  lo  stato  dell’  arte :  i  fari  sono  stati abbandonati  dai “  faristi”  ma continuano a  funzionare con comando  da  remoto.  Diversi  fari  sono  recentemente  stati  convertiti a  destinazione  ricettiva..  persino  in mini-hotel  di  charme : dove  si  può  soggiornare  insieme  alle  stelle.

I fari sono beni demaniali  gestiti  dalla  Marina  militare,  precisa  l’  Autore , che   li   elenca  tutti  in fondo  al  volumetto.

Peccato  davvero  che  il corredo  iconografico  sia  solo  in bianco  e  nero,  perché  molti  dei  fari  descritti  sono   dei  veri  capolavori   di  architettura… e  quindi  di  cultura.

(  recensione a  cura  di  Paola G. Lunghini)