Convegno su “ Tall Buildings “ a Milano : ragioni e criticità della verticalizzazione delle città, nella visione di Aldo Mazzocco , CEO worldwide di Generali Real Estate

di Paola G. Lunghini.

Nell’ immagine  (  rendering ),  panoramica  di  CityLife  (   courtesy  Generali Real Estate )

Intervenuto  il 25  giugno  scorso  al  Convegno sui “  Tall  Buildings”   (  si veda    qui ai  link  https://www.internews.biz/convegno-tall-buildings-a-milano-un-successo-annunciato/  e  https://www.internews.biz/il-nono-convegno-italiano-internazionale-tall-buildings-a-milano-nelle-parole-della-societa-organizzatrice-guamari/ ), Aldo  Mazzocco – CEO  worldwide  e General Manager di  Generali  Real Estate , nonché  Presidente  di  CityLife – ha  affrontato  il  tema “CityLife … moving   in a  Tower, living  in a  Tower …“. evidenziando  quelle  che  egli  ritiene   le  ragioni  , e  le  criticità , )  della  verticalizzazione  delle  città.   Lo ha  svolto  da  par  suo,  con l’ assertività  che  gli è universalmente  riconosciuta , e  con la  consapevolezza  che  il suo  ruolo consente  :  Generali Real Estate  possiede  infatti  due Torri appena ultimate (“Fenchurch” nel centro  di  Londra e  “Generali- Hadid” a CityLife, la  quale è da  luglio dello  scorso  anno  HQ  del  Gruppo  Generali  in Italia )  e due in costruzione ( “M2 Tower” a Parigi e “ PwC- Libeskind” a CityLife ).  Ed  ha  da  poco  dismesso  una  Torre   ( costruita negli anni 80)  a Bruxelles e  un’altra (  sempre  degli anni 80)  a Praga.

«Una prima “dimensione ”  è  quella della  simbologia  : le torri  hanno sempre  significato l’ anelito   dell’  uomo  “verso  il cielo”  . E’  questo un aspetto  non secondario,  e  la  storia  dell’  architettura  (  e  della  civiltà ) sono lì a   dimostrarlo . Ma ciò  costituisce   anche una  dimensione ”pericolosa”,  perché  significa   abbandonare   la  razionalità  a  favore  dell’ emotività »  ha  esordito  Aldo Mazzocco,  che  così  ha  proseguito : « Il secondo “ livello”  è  quello della  trasformazione  urbana,  che  sempre  più vuole  “  liberare  molto  verde “ alla  base  delle  Tower (  certo, non è  questo  il  caso  della  densità  di  New  York..),  cambiando  così  la  “ percezione  della  città”.  Ma  va  attentamente  valutato  l’ impatto “  a  terra” , il  cosiddetto “livello  zero”,  che  spesso  conduce  a  situazioni ambientali  che  possono  divenire  poco  sicure  e  quindi  preoccupanti  per   gli stessi  abitanti  delle  Tower ».

Terza  “dimensione ”  :  le  Tower  sono  infrastrutture  immobiliari  che   DEVONO  conservare  il proprio valore  e  possibilmente  aumentarlo. Ciò  si scontra  con il concetto  di  “ obsolescenza”,  che  nelle  Tower  è  molto  più  rapida che  nei  “ compound” ( in italiano il termine si può rendere in vari modi, ad es. come complesso inteso come “insieme di edifici destinati a una determinata funzione”, ndr ) . E’ questo,  dunque,  per  i Tall  Buildings,  un elemento  di  debolezza  su  cui  il  top  manager  di  Generali Real Estate   per  ora  «vede  poca  attenzione».

Aldo Mazzocco  ha  poi  espresso alcune   valutazioni  economiche :  in termini  di  rigenerazione/  riqualificazione  , i   compound  sono  più “  flessibili”, mentre  quando « si va  verso  l’ alto » occorre  tener  molto  ben  presente  che  un Tall  Building  «è una  macchina» , e  come  tale  va  gestita .  Anche  un minimo episodio meccanico (  pensiamo  a  un piccolissimo  guasto  agli ascensori !!! ) può  significare  «tenere  migliaia  di persone  fuori  dalle  porte  per  ore ..».  L’ attenzione  alla  “  sorveglianza “  e  alla  manutenzione  devono  essere  quindi  non solo costanti,  ma  maniacali  (  con  relativi  costi…).

Costruire  una  Tower , ha  affermato  Aldo  Mazzocco,  costa  mediamente  tre  volte  tanto  rispetto a  un edificio “  normale” , e la  decisione di costruire  in tal senso è  quasi  sempre  dovuta  a voler  dimostrare la  potenza  e  il prestigio  che  il Board  della  società promotrice  VUOLE  comunicare  ai propri  stakeholder  e  al  mondo.

Ma  non dobbiamo  mai  dimenticare  che sono le  persone,  e  non la  pianificazione,  che  richiedono  un certo  tipo  di  infrastrutture  immobiliari : « I  grattacieli  DEVONO  PIACERCI  , se rappresentano   la  modernità»  ha  concluso  il CEO  di Generali  Real Estate.  «In ogni caso  la  tecnologia  ci  aiuta ! E  Milano  sta  facendo  architettura  di  altissimo  livello ! »