Cushman & Wakefield lancia un Indice del Coworking in Europa

Cushman & Wakefield presenta il report European Coworking Hotspot Index che approfondisce il tema del coworking e degli spazi flessibili nel settore degli uffici dal punto di vista della domanda, suggerendo in quali città europee i fondamentali sono più o meno forti.

I fattori chiave alla base della crescita degli spazi flessibili e/o coworking sono strettamente legati alla crescita dell’economia digitale, all’attività imprenditoriale e ai requisiti di flessibilità: l’indice realizzato da Cushman & Wakefield misura i fattori che possono favorire la domanda per spazi flessibili.

La rapida espansione degli spazi di coworking o in generale di spazi “flessibili” negli ultimi anni ha creato effetti dirompenti nel settore globale degli uffici tradizionali. Il report fornisce una fotografia del settore oggi e illustra quelli che potrebbero essere i driver della crescita futura.

Cushman & Wakefield stima che oggi lo stock globale di spazi per coworking, serviced office e spazi uffici flessibili sia pari a 11 milioni di mq. Londra è la città più attiva con il maggiore stock di spazi flessibili (1,1 milioni mq) in Europa, pari al 4,6% dello stock uffici totale della città. Inoltre, Londra e New York insieme rappresentano il 22% dello stock globale di spazi flessibili.

In Italia lo stock di uffici “flessibili” è ancora una piccola percentuale del totale: 1,1% a Milano e 0,4% a Roma, ma l’assorbimento è in rapida crescita in entrambe le città. La quota per questo tipo di spazi sul totale dello stock è inferiore rispetto alle altre grandi città Europee ma l’assorbimento di spazi “flessibili” negli ultimi 2 anni è cresciuto esponenzialmente, passando dal rappresentare il 2% del take-up totale nel 2016 a circa il 10% del 2018 a Milano.

Il team di Research & Insight di Cushman & Wakefield EMEA, per la prima volta ha costruito un indice per i principali mercati in Europa. L’analisi iniziale ha considerato oltre 40 città ed il punteggio finale è il risultato di un’analisi di fattori economici ed immobiliari che sono alla base della domanda per spazi flessibili. I fattori analizzati ricadono in 4 aree: la dimensione del mercato, il contesto di business, le caratteristiche della popolazione, in termini di formazione accademica e settori di attività lavorativa e i catalizzatori per questo tipo di domanda.

In base alla combinazione dei fattori analizzati nell’indice, è possibile stimare in quali città in Europa sia maggiore la propensione a passare da spazi tradizionali a spazi flessibili, e dove questo trend sia più probabile accada velocemente. Questo indice è uno strumento utile per supportare gli operatori nell’individuare in quali mercati sarà necessario adeguare più velocemente l’offerta di spazi flessibili.

I mercati consolidati come Londra e Parigi sono in cima alla classifica, ma nella top 10 della graduatoria ci sono città come Stoccolma e Dublino che ugualmente hanno buone prospettive per l’evoluzione di spazi di coworking.

La città di Milano, pur non rientrando tra le prime 10 location, presenta interessanti prospettive in termini di sviluppo di spazi flessibili a destinazione uffici. I principali fattori che favoriscono questa crescita sono rappresentati dalla dimensione del mercato, il livello dei canoni di locazione, la durata dei contratti e l’elevata presenza di società che operano nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.

European Coworking Hotspot Index, Top 10 Cities

(Source: Cushman & Wakefield Research)