Un ritratto di Alexei Dal Pastro, CEO di Covivio Italy 

DA  STUDENTE LAVORATORE A TOP MANAGER,  CON IL VENETO SEMPRE NEL CUORE

Un ritratto di Alexei Dal Pastro, CEO di Covivio Italy 

di Paola  G. Lunghini

Premessa

Conosco Alexei Dal Pastro da circa sei anni, cioè  da  quando egli  venne assunto  quale General  Manager  nell’ allora  Beni Stabili SIIQ .
Tenuto conto  della  mia lunghissima  attività  professionale , potrei  definire  “sei  anni”  una  conoscenza  recente.
In questi sei anni, e lockdown a parte , ho avuto  modo  di conversare con lui diverse  volte . Mai però mi era  passato per  la  mente  di  ” fargli  il ritratto” ( e  di ritratti, nella  mia  attività  ,  a top player  immobiliari   e non soltanto ne  ho scritti  un’  infinità ).
Ma a  un certo  punto ”  scatta”  qualcosa… e  così, alcune settimane  orsono   l’  ho invitato a  venire  da  me , per  ritrarlo  – con la  penna – appunto.
La  cosa evidentemente lo solleticò , perché  fissò immediatamente   l’  appuntamento  nella  sua  densa  agenda .
E  così, alcuni  giorni orsono in un tardo pomeriggio da me, abbiamo parlato  a lungo :  non della  Società  di  cui  è dal gennaio  2019  CEO (  le  performance  di  Covivio Italy  nella  real estate  community  sono stra -note )  ma di  lui,  inteso come persona.
Giunge , Alexei, spaccando  il  minuto; e si trattiene per tutto  il tempo  prefissato  con il cellulare spento.  Cosa , questa , che io ho  molto apprezzato.
Ha un ottimo aspetto e subito glielo dico :  e dimostra oggettivamente  molto meno degli anni che ha , sembra  quasi un ragazzo  (  giuro che  io – compiendo  gesti apotropaici –  ci vedo benissimo  e anche senza  occhiali ) .
Inizialmente  appare un po’ ” rigido” :  per  carità, come  giornalista  mi conosce e  quindi  perplessità non ne  ha  ;  e ormai a  rilasciare  interviste  ci  si è abbastanza  abituato . Ma  è la  prima  volta  che qualcuno   gli ” fa il  ritratto” !!!
Qualche  convenevolo  ancora  e arriva  l’ ispirazione :  ci mettiamo a parlare  di  MUSICA  !!!
E allora Alexei  si sblocca;  anzi, tra  le confidenze si apre come una  rosa.
Questo  sotto  è  il risultato  :  Alexei  Dal Pastro  come  da ora  lo conosco  io.

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Anche se è nato  ( 49 anni fa ) nella  “Capitale degli Alpini”,  nelle  Penne  Nere però Alexei il servizio militare non l’ ha  svolto.  Quando arrivò  il momento,  prestò infatti  il servizio civile  presso  una  casa di accoglienza  per  immigrati , lo storico  Istituto Scalabrini  , che si trovava  – e si trova –  in prossimità dell’ abitazione della  famiglia  Dal Pastro .  Anche in quel  periodo  lui  potè  così continuare a coltivare  la  grande passione  per  la  musica  facendo addirittura  il DJ.
Ma andiamo con ordine.
Nella  bella  e gloriosa  Bassano del Grappa  ( circa  43 mila  abitanti, in provincia di  Vicenza)   Alexei passa l’ infanzia e  la prima  adolescenza  come tutti  i  bambini  e i ragazzini  della  zona , la  scuola , i giochi e  lo sport praticato con gioia  :   lo appassionano  il tennis,  il calcio e le camminate  sui percorsi  delle splendide  montagne –  le Prealpi –  che  incorniciano  la sua  città. ( Attività che tuttora pratica appena può , nel poco tempo  libero che l’ intensa  vita professionale  gli concede).
Adora  la  musica, ma per comprare  i dischi  che ama  la  “paghetta”  proprio non c’è :  e  se un poco   c’è ,   proprio non basta  per acquistare  i dischi  che  lui ama , ricercate   etichette  straniere…
Appena  inizia  le superiori , ragioneria, Alexei incomincia  allora  a  lavorare – durante  le  vacanze  estive  – per l’ intera  estate  ,  nella  conceria  dove  suo padre  è artigiano .  Nella  ditta, “ fa un po’ di tutto”  e impara a  “fare un po’  di tutto” . E, anche se non tanto, lo retribuiscono  !!!   E così il ragazzo Alexei risparmia, risparmia, risparmia  per concedersi  lo sfizio della musica, e  anche per  pagarsi   gli studi… per non gravare sulla  famiglia. I  libri, alle  superiori,  costano cari.
Va  avanti così sino al diploma  ( “Credimi , Paola,  di vacanze in quegli anni  non ne  ho quasi  fatte, solo qualche  giorno quando la ditta chiudeva  per  le ferie d’ agosto ” ).

Decide di iscriversi all’ Università,  Economia & Commercio  nell’ Ateneo di Trento.  La  trasferta , in senso  finanziario, pesa  parecchio ma,  per  un colpo  di fortuna,  Alexei arriva una  sera  in un noto  locale  “ giovane“  di quella città  piena di  giovani , dove –  visto che il mestiere un po’ già  lo sa – gli propongono  di fare lì  il  DJ.  (   “Avevo un amico, conosciuto circa all’età di 17 anni  :  già allora andavo a comprare i dischi nel negozio in cui lui lavorava”, mi precisa  Alexei. “Il  negozio  era  nel centro di  Bassano  proprio accanto al famoso ponte,  Dischi Ponte si chiamava ,  e per inciso  esiste ancora. Già a quell’epoca l’amico venditore di dischi , che già  faceva  anche il DJ, mi chiamò a suonare – così si dice in gergo- con lui nella famosa discoteca  Le Roi  a Bassano. In realtà io mettevo i dischi all’inizio della serata , quando il locale era praticamente vuoto;  quando  poi si riempiva iniziava  lui,  e per me, data l’età, era ora di andare a nanna…   il giorno dopo , c’ era la  scuola !!! “).

Alexei adora  e conosce una  musica trendy  ,  composta di sonorità particolari,  di vibrazioni e di percussioni.   Le  sue scelte  di  musiche  “Hip Hop e House ”  piacciono assai ai frequentatori della discoteca  favorita dagli universitari  di  Trento  e lui  – tre/quattro sera alla settimana – mentre gli altri tanti giovani sin scatenano a ballare ,  mixa,  mixa , mixa …
Conquista  vieppiù popolarità e …anche  quattrini, perché per mixare lo retribuiscono !!! !
Cominciano a  chiamarlo pure in altri locali della zona ;  e le sue  quotazioni  “professionali” salgono .
Alexei si paga  così gli studi, e risparmia,  risparmia, risparmia.  Riesce anche comprarsi  la macchina  perchè  gli serve :  durante  l’ estate infatti ,  quando  l’ Università  chiude ,  Alexei  si trasferisce nelle  discoteche  dell’ Adriatico,  Jesolo  etc. Di giorno studia e alla  sera,  mentre  gli altri  tanti  giovani ballano,  lui  mixa,  mixa, mixa .  Si diverte, e  guadagna.
Va  avanti così sino alla  laurea  (  ” Credimi , Paola,  di vacanze  in quegli anni  non ne  ho quasi  fatte, solo qualche  giorno , ma  con quel  lavoro  mi divertivo  moltissimo !!!” ) .  Non stento a  crederlo , penso  io.  E  chissà le  ragazze … capellone carino com’è…
Arriva il momento del servizio militare,  che trascorre  come  detto  ut  supra.  Continuando a  coltivare  la  passione  per la musica.

Arriva  però anche  il  momento di cercarsi un lavoro… ma  un amico, appena  rientrato da un Master  negli Stati Uniti,  lo convince alla  stessa  scelta.  Il Master in USA  costa  carissimo, ma  Alexei  un po’  di soldi da  parte  li ha messi …E così vola all’ Università del  Kansas, dove  frequenta con merito un  Corso intensivo  di  12  mesi ,  Business Administration, of  course  .
Ora  però non si  può più attendere : occorre  tornare  a  Bassano , e  cercarsi un lavoro…
Ma, anche  qui, un colpo di  fortuna.  Uno dei docenti/ testimoni  della  Scuola  lavora presso una Società sponsor della Scuola stessa, la mitica Deloitte, e gli  propone  di  entrare  – alla  conclusione del  Master-  nella Società  in Italia.   
Alexei ritorna a Bassano e , dopo una  brevissima  esperienza in Geox dove si occupa di supply chain, ha la sua bella scrivania negli uffici della Deloitte Consulting :  a Padova. che non è lontana  da  Bassano e dalla  famiglia.

Siamo nel 2000. Alexei  però non è più  quel ragazzo  veneto  forse  un poco provinciale, nonostante  l’ Università a  Trento,  una  delle culle  del  ’68 .  L’ esperienza  americana  lo ha  profondamente  cambiato.  Là il clima  era davvero  internazionale  (  “Nella  mia  classe”  mi racconta ” eravamo  27  studenti di 17  diverse nazionalità” ),  il resto  lo hanno fatto  la  vita  del Campus , la  socializzazione e  lo sport. E la  pratica  obbligatoria della  lingua  inglese.
Alexei  entra  così -in Deloitte  Consulting-  nel  team “practice strategy & finance”,  con focus sul settore real estate. Da Padova rapidamente lo spostano su Milano , e inizia il pendolarismo : nel capoluogo lombardo ci passa  la settimana lavorativa, rientrando  nel week end alla sempre amata Bassano. Che è  “ la casa “ .

A Milano  si trova un appartamentino adatto a  lui, in locazione : nella grande città si sente , come  dire,  “  in transito”  ( e  questa  sensazione , dopo  ben 22 anni  non gli  è ancora  passata…).

Passano in fretta cinque  anni  di lavoro  intenso : i clienti della  Società sono soprattutto strutture  internazionali di altissimo  standing,  e in ufficio non ci sono orari . Il lavoro è  duro e di tempo libero ne  rimane  poco ;  ma l’ energia  non gli fa difetto, e quindi  va  bene così.
A Milano,  uno dei  clienti  di cui Alexei  volentieri si occupa è la Pirelli Real Estate capitanata da Carlo Alessandro Puri Negri , all’ epoca all’ apice del successo. E’ così quasi un destino che la  Società chiami a  sé l’  intraprendente  giovanotto  che, da  allora, di  real estate  si occuperà a  tempo  pieno : in Pirelli Real Estate SGR, dove ricopre ruoli di crescente responsabilità, anche se  il suo  nome ,  nella  real estate communty che si  sta  formando  rimane di fatto sconosciuto  .Lui è un operativo, sta “ sul business” e non nei Convegni. E tra le sue Prealpi venete , appena  può,  ci torna  sempre.
Nel 2009  Puri Negri  “salta”, lasciando la  Pirelli  Real Estate  in una crisi profonda. Da player protagonista  del  primo decennio del  secolo  la  Società sembra  liquefarsi,  molti  manager abbandonano  quella  che  era  stata  a  suo  modo  anche  una  sorta di “ nave  scuola” ,  dirigendosi in molti  verso altri  – si spera – più  tranquilli  lidi.
Di alcuni  nomi si perderà  definitivamente traccia.
Alexei, forse proprio perché è  solo  un operativo, attraversa  tutta  la  fase di turbolenza  sino a  che la  Società si  ricompone con il  nuovo  nome  di Prelios SGR.
Ora  che va  verso  i  40,  diventa Direttore Fondi e Asset Management.  E’ un compito che  assai  gli piace, perché  – dice – gli  consente  di  conoscere il mercato e tutta  la  linea  della  “produzione”  del manufatto  e della nascente  nuova  industria immobiliare.
A luglio  2016, quando  dopo  11  anni lascia  il Gruppo Prelios per un’ altra  destinazione,  fa  due  conti  :  aveva  gestito – sempre da  operativo – un portafoglio immobiliare di circa  €3,5 miliardi ripartito in 28 Fondi immobiliari nei settori uffici, retail e residenziale.

Un passo  indietro, ora.
Proprio quando è quasi sui 40,  da poco ha perso prematuramente  il padre  che  molto amava , ed  è ancora scapolo, Alexei  conosce per motivi di  business  una  graziosa e simpatica  architetto veneziana, che a  Venezia  abita  e felicemente  lavora.  Scoppia   l’ amore,  e Alexei decide  di sposarla. In fretta  anche, perché è proprio “  quella  giusta”. Convincerla ad abbandonare la Serenissima  per  Milano, dove  lui ormai  stabilmente  risiede, si rivela una fatica improba, ma  lui  ci  riesce. E la coppia  si  trasferisce  stabilmente nella nuova  casa  ( in zona  P.ta Venezia !!!)  dove – no  prole, no pets, almeno per  ora –  tuttora vive, insieme ai circa sette  mila  tra dischi e  CD  che  Alexei  possiede…
La  musica ricercata e  trendy   è sempre lì, dunque. E  a  proposito di  musica  il  quarantanovenne  Alexei  ha  un  unico grande  rimpianto :  non ha  mai  imparato a  suonare  uno  strumento. Ma  never  say  never, gli osservo io.

Torniamo al luglio 2016 : Alexei  diventa General Manager di Beni Stabili SIIQ, la maggiore quotata  immobiliare  italiana.  Noi giornalisti che della  top community ci  occupiamo,  proprio  non lo conosciamo  e  ci  interroghiamo  : Dal Pastro, chi  è  costui ? Mah, un  ex Fund  Manager  di Prelios,  pare.
Superfluo ricordare  qui il terremoto  nella  real  estate  community ,  anche  a  livello  internazionale , allorchè nell’ ottobre  2015  Aldo Mazzocco –  AD  di Beni Stabili per  15   anni  e  indiscusso  carismatico  leader della  community  italiana   –   si era improvvisamente dimesso.
Superfluo ricordare  che  Beni Stabili  aveva “ in pancia”  importantissimi progetti  di   sviluppo :  per tutti, il business district  “Symbiosis” a Milano. 
Superfluo ricordare  che era  iniziato,  si diceva , un processo di fusione tra la quotata francese Foncière des Régions  (FdR, l’ azionista  di  riferimento  di Beni Stabili)  e  la struttura  Italiana, coinvolgendo  anche  la  parte  tedesca  di  FdR.
Superfluo ricordare che, sia  pure per  una  fase provvisoria,  il CEO  di FdR  assumeva  anche  la  delega  di CEO  di Beni Stabili  : la  maggiore  quotata  immobiliare  italiana stava  perdendo la  sua  identità ???
Occorreva  dunque un General Manager operativo,  e italiano  :  che si individuava  in  Alexei appunto, capace  di fund  management, capace di dare  execution  ai  progetti  di development in corso  e capace – si  sperava  – di traghettare  la  fusione  italiana . 

Dopo oltre un secolo  di vita  Beni Stabili si cancella, e  al  suo  posto appare  Covivio, il nuovo  strano nome  del grande  player  che  vanta  oggi circa  26  miliardi di euro di portafoglio  in Europa, e complessivamente  un migliaio di dipendenti.
A  integrazione  avvenuta,  gennaio 2019,  Alexei viene nominato  CEO  di  Covivio  Italy  ( sempre  quotata  a  Milano, 150  dipendenti ) , con  ulteriori  incarichi in essere nell’ambito del nuovo Gruppo. Siede, in primis , nell’ Executive Committee  di  Covivio  a Parigi.
Alexei fa sempre  più  spesso  regolare  spola  con la Capitale  francese , dove  Covivio è quotata,  ha la Sede e circa  350  dipendenti ( gli altri 500  della  Società sono in Germania,  dove il Gruppo  vanta  migliaia   di  unità residenziali  e  relativi inquilini :  un lavoro  assai  “labour intensive”).

Il resto è cronaca recente, spesso descritta  in molteplici interviste sui media  che l’ inizialmente imbarazzato ( o forse  intimidito )   CEO  Italy  è  costretto a  rilasciare .
Deve  anche  imparare a  diventare  il “ volto” della Società  in Italia,  in convegni, eventi ,  etc, un compito  non facile;  e  a febbraio 2020 arriva  pure  il  Covid !
Ma  il CEO di  Covivio   Italy  non si lascia  intimidire e va avanti  : e arriva  la partnership  con COIMA e Prada  Holding , per il maxi progetto di rigenerazione  dell’ ex  Scalo ferroviario  di Porta Romana, a  Milano… Già solo con questo  sviluppo ci sarà lavoro  per tutto il team  per  il prossimo quinquennio !
Parallelamente vanno avanti “ Symbiosis”  e  “The  Sign”  a  Milano.  E in agenda  ci sono molti asset singoli da  trasformare  e rigenerare,  tra  tutti  il gigantesco  complesso dell’ ex  Intendenza di Finanza  in via Zabarella a  Padova , dismesso  da  molti  anni e  che  firmato Covivio  diventerà  una  residenza di  pregio.  Il cantiere è  già  in corso,  per  chiudere  l’ operazione  ci  vorranno  almeno  tre  anni .
Alexei non appare  per nulla  preoccupato del futuro , anche  se  della  guerra, della situazione  geopolitica e della crisi energetica etc   non è  il caso  stasera  di  parlare  : i rapporti con i  colleghi  francesi   sono ottimi , la  squadra italiana  “ c’è “ e  i  numeri di  Covivio Italy  sono  solidi .
Il suo  obiettivo –  ora che  l’ inflazione  sta ahimè crescendo  – è  quello di ridurre  ancora , e  ancor più sensibilmente, il Loan to Value  che  – nel Gruppo-  è oggi  poco sopra  il  39 %.

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Il tempo del nostro colloquio sta scadendo, rimane solo il tempo per un’ ultima domanda:
-Dove ti vedi, Alexei, tra cinque  anni ?
-Spero di essere ancora  qui, in Covivio, a Milano … ciò che  faccio mi piace sempre di più. 

Si congeda con gentilezza  questo  “ragazzo di  49 anni ”  che fa il Top Manager  ;  e io penso che da Milano  per andare appena  si può  in Veneto ( tra  familiari , amici e  montagne),  è un attimo.