Dall’esperienza del Politecnico di Milano in materia di immobiliare nasce REC – Real Estate Center

Con la costituzione del REC – Real Estate Center, il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano dà vita a un centro polivalente dedicato all’immobiliare destinato a diventare un importante driver di innovazione nel panorama nazionale e internazionale: un vero e proprio distretto per la valorizzazione del Real Estate e un incubatore di innovazione per il settore, grazie alla consolidata rete di stakeholder e alla lunga tradizione nella ricerca e nella formazione.

Il 22 novembre prossimo nell’Aula Magna del Politecnico di Milano il REC viene ufficialmente presentato alla comunità del Real Estate per voce degli ideatori e coordinatori del progetto scientifico, i professori Andrea Ciaramella, Marzia Morena e Angela Silvia Pavesi.

All’incontro sono stati chiamati a intervenire i principali esponenti del settore per un momento di confronto sul programma triennale finalizzato alla creazione di un percorso il più possibile condiviso e partecipato. DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI E AMBIENTE COSTRUITO

 

“Il REC rappresenta un punto di raccordo centrale sui temi dell’immobiliare – ha dichiarato Marzia Morena – ponendosi come soggetto aggregante rispetto alle diverse componenti del Paese e puntando alla costruzione di una rete capillare sul territorio in grado di convogliare le diverse competenze su progetti concreti. Il REC è inoltre proiettato a condividere con la comunità scientifica internazionale il patrimonio di studi ed esperienze maturate dal Dipartimento ABC del Politecnico di Milano promuovendo la formalizzazione della rete internazionale con gli enti di ricerca che operano secondo una missione analoga”.

Il curriculum del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano presenta un primato nel panorama accademico italiano sui temi dell’immobiliare sia per il profondo livello di specializzazione che per la molteplicità delle esperienze maturate.

“Il merito principale del Dipartimento ABC in questi anni – ha precisato Marzia Morena – è stato quello di aver affrontato l’immobiliare nella sua multidisciplinarietà, nell’aver colto il nesso profondo fra formazione universitaria, alta specializzazione e mondo del lavoro, fra sviluppo economico e welfare, fra le partnership pubblico e privato, fra innovazione e nuovi modelli di sviluppo nel campo dei servizi, dando vita a una serie di strumenti concreti in grado di generare nuove opportunità”.

Il REC, che nasce nel solco del Laboratorio Gesti.Tec, giunto quest’anno alla XXII edizione del Master REM – Real Estate Management, incorpora i concetti di Academy e Lab ma è proiettato a diventare sempre più un grande incubatore di iniziative ad ampio spettro, riconosciuto a livello internazionale.

Il REC nasce, in sostanza, dalla volontà di istituzionalizzare una fucina permanente di attività orientandola sempre più al coinvolgimento di operatori, istituzioni, studenti, imprese e pubblica amministrazione e dotandola di ulteriori strumenti gestionali e operativi. Nasce per affermare e consolidare il ruolo trasversale di questa Research library del Politecnico, in cui si formano figure professionali in grado di inserirsi nei processi di valorizzazione dei patrimoni edilizi privati e pubblici e di affrontare le diverse problematiche connesse alla loro gestione. DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI E AMBIENTE COSTRUITO

 

“La lunga tradizione nell’offerta formativa di settore, accanto al Master, – ha dichiarato Andrea Ciaramella – ci ha permesso di sviluppare percorsi formativi executive in Real Estate, in Project Management o moduli formativi ad hoc sul facility, property, asset e fund management e di fidelizzare i nostri alunni, creando una community consolidata”.

“Nell’ultimo ventennio – ha continuato Ciaramella – il Politecnico di Milano ha dato vita, infatti, a innumerevoli iniziative che spaziano dall’attività di ricerca a tutti i livelli della formazione, dall’organizzazione di convegni e concorsi alla costituzione di osservatori permanenti, dalla presenza nelle commissioni di concorsi e gare pubbliche e private alle stime di pareri di congruità, dalla valorizzazione e promozione del Real Estate alla divulgazione per mezzo dell’editoria, dalla partecipazione a programmi di ricerca su fondi internazionali all’attività di guida e orientamento scientifico della community del Real Estate, dalla creazione di spin-off, sviluppo e impiego alla commercializzazione di brevetti”. “Lo stesso Proptech Monitor, osservatorio permanente dedicato all’innovazione dei prodotti, servizi e processi del mondo Real Estate, ha riscosso grande interesse anche da parte di operatori internazionali che guardano all’Italia con attenzione”.

“Attraverso iniziative come queste l’Università intende essere protagonista e promotrice di innovazione e cambiamento nel settore del Real Estate – ha aggiunto Andrea Ciaramella – favorendo le giuste sinergie fra operatori, istituzioni, mercato, domanda, privato e privato sociale”.

Secondo Angela Silvia Pavesi “il Real Estate è un ambito strategico per la creazione di valore nel nostro Paese, è l’infrastruttura attraverso cui generare innovazione, occupazione, valore reale, valore sociale ed economie di scala nei servizi di welfare”. “Uno degli obiettivi primari del REC – ha aggiunto Pavesi – è certamente quello di rispondere alla nuova domanda di servizi e di beni comuni espressi dalla popolazione, attraverso la valorizzazione della rete tra le amministrazioni locali e nazionali; le aziende pubbliche e private proprietarie di asset da destinare/efficientare/valorizzare; i soggetti che agiscono nel settore immobiliare con finalità mutualistiche, le imprese sociali, le cooperative di abitanti; le comunità locali e la finanza di impatto e/o i fondi europei.

“Siamo certi – ha spiegato – che lo sforzo di promuovere il dialogo non possa far altro che costruire una modalità più efficace per incidere nei processi di rigenerazione di asset materiali e immateriali per finalità «comuni», dove le comunità rappresentano il vero grande asset da mettere a sistema”. DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI E AMBIENTE COSTRUITO

 

“Oggi in Europa – ha concluso Angela Silvia Pavesi – 170 miliardi di euro all’anno sono attribuiti ai tre fondamentali capitoli di spesa sociale – formazione continua, salute e cura, alloggi con canoni accessibili – e mancano all’appello ben 150 miliardi per a soddisfare i bisogni dei cittadini. Questo è il new deal per l’infrastruttura sociale in Europa e sarà difficile raggiungere il target senza il coinvolgimento di capitali privati. Noi riteniamo che occorra impegnarsi alla creazione di un’infrastruttura immobiliare resiliente su cui sperimentare progetti a impatto sociale che colmi il mismatch tra domanda e offerta di beni e servizi. Per esempio, lo studio di modelli di sharing nel settore immobiliare e la promozione di prodotti immobiliari innovativi nel campo del co-living, del co-working e dei servizi alla persona rientra esattamente in questo solco concettuale”.

 

Fonti : Polimi