Direttiva Case Green,  il commento di Davide Albertini Petroni ( Presidente  Confindustria Assoimmobiliare): «Transizione green ineludibile. Necessaria politica industriale di lungo periodo per raggiungere gli obiettivi della direttiva»

Il Presidente Davide Albertini Petroni, a margine della Fiera  MIPIM di Cannes, ha commentato l’approvazione della Direttiva europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) che ieri ha chiuso il suo percorso al Parlamento europeo

La transizione green del patrimonio immobiliare è un percorso ineludibile che va affrontato con soluzioni di lungo periodo e una politica industriale organica per tutta la filiera. La Energy Performance of Buildings Directive (Direttiva EPBD), anche se in modo meno stringente rispetto la prima versione, prevede un calendario sfidante per la riqualificazione del parco immobiliare residenziale. E, se non adeguati ai nuovi standard energetici, gli edifici rischiano di perdere valore.

Non si tratta di un percorso semplice e per questo è necessaria una strategia di lungo periodo che non si limiti alla sola ristrutturazione dell’esistente ma che miri anche a una progressiva sostituzione del patrimonio immobiliare, con investimenti che non ricadano solo sulle spalle delle famiglie o sulle casse dello Stato”.

Per centrare gli obiettivi della decarbonizzazione del patrimonio immobiliare, che non dovrà limitarsi solo al patrimonio residenziale ma abbracciare tutte le categorie di edifici, Confindustria Assoimmobiliare ritiene necessario che il ridisegno delle politiche pubbliche per il settore tenga conto di tre principi guida:

  • garantire una stabilità temporale degli incentivi coerente con le tempistiche e la magnitudo degli investimenti da porre in essere sino al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • definire una strategia che non si limiti alla sola ristrutturazione dell’esistente ma che miri a una progressiva sostituzione del patrimonio immobiliare, con investimenti che non ricadano solo sulle spalle delle famiglie o sulle casse dello Stato;
  • accrescere il ruolo degli investitori istituzionali privati (quelli degli Organismi di investimento collettivo del risparmio immobiliari, delle società d’investimento immobiliari quotate e non quotate, delle società immobiliari a capitale fisso o variabile, dei veicoli di cartolarizzazione, delle Casse di Previdenza, dei Fondi Pensioni, delle Fondazioni e dei Fondi sovrani), a partire da quelli nazionali e coinvolgendo anche quelli internazionali.

Nel concreto, le proposte che Confindustria Assoimmobiliare avanza in questa direzione, nel rispetto del principio di capacità contributiva, sono:

1.    Una ridefinizione del sistema dei bonus edilizi e delle detrazioni di imposta che (i) includa nella platea dei beneficiari – e quindi anche dei soggetti che possono trasmettere tali detrazioni agli acquirenti – anche gli investitori istituzionali e che (ii) tenga conto del livello di efficienza e consumo energetico raggiunto dall’intervento agevolato, attraverso bonus e detrazioni differenziati in ragione del numero di classi di energetiche conseguite e/o del minor consumo energetico raggiunto.

2.    Sostegno al mercato di sostituzione, con strumenti normativi, fiscali e di semplificazione, fra i quali, ad esempio, la riduzione dell’imposta di registro (attualmente al 9%) per gli operatori immobiliari (inclusi gli investitori istituzionali) che, a fronte della vendita di un appartamento in classe A o B, ricevono in permuta un appartamento da riqualificare con obbligo di raggiungimento, almeno, della classe energetica D al termine della riqualificazione.

3.    Previsione, per le unità immobiliari con maggiore efficienza energetica o minor consumo energetico di norme incentivanti in relazione alle imposte legate alla loro detenzione, in primis l’IMU, mediante attribuzione di un valore patrimoniale premiale. Allo stesso modo dovranno essere previste delle riduzioni/esenzioni dell’IMU durante tutto il periodo di ristrutturazione di un immobile che consenta l’ottenimento di una riqualificazione energetica qualificata. Tale previsione dovrà necessariamente essere accompagnata con un sistema di supporti da parte dello Stato in tutte quelle situazioni dove il proprietario non sia in grado di sostenere i costi dell’adeguamento.

4.    Previsione per le unità immobiliari con maggiore efficienza energetica di aliquote di imposizione ridotte in relazione al loro trasferimento (imposte di registro, ipotecarie e catastali) che tengano conto dei maggiori investimenti e dei minori costi sociali connessi alla gestione e al mantenimento degli immobili stessi.

Queste misure, già condivise con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica On. Gilberto Pichetto Fratin, hanno quali obiettivi non solo il raggiungimento della neutralità carbonica ma anche la tutela del risparmio degli italiani, investito in ampia misura nel possesso diretto di immobili” – così il Presidente Albertini Petroni sulla Direttiva EPBD.

Fonte : Confindustria Assoimmobiliare