Filiera Piscine: gli scenari alla luce di Covid-19 in una Tavola Rotonda online organizzata da Fluidra

Organizzata da Fluidra, si è svolta una Tavola Rotonda virtuale

dedicata al settore della piscina pubblica, sportiva, residenziale e alberghiera,

nata con l’obiettivo di analizzare opportunità e problematiche relative alla

costruzione e manutenzione di piscine in seguito alla diffusione del virus Covid-19

e alla chiusura delle attività.

Un panel di rilievo quello che si è rivolto a una platea attenta davanti al monitor

del proprio computer.

Relatori:

On. Paolo Barelli, Deputato, Presidente LEN e FIN

Fabio Carosso, Vice Presidente Regione Piemonte, Amministratore L’Isola

Blu S.r.l.

Ferruccio Alessandria, Presidente Assopiscine, Amministratore Alessandria

Consulting S.r.l.

Jean Pierre Pelliccia, General Manager Fluidra Commerciale Italia S.p.A.

Moderatore:

Fabrizio Rampazzo, ex azzurro olimpico di nuoto, Amministratore Monterey

S.r.l.

L’aspetto principale emerso nel corso dell’incontro è stata la necessità di creare

una rete a tutti i livelli della filiera. La capacità di fare network è infatti, a detta di

tutti i relatori, l’unica carta vincente non solo per facilitare i rapporti tra i vari attori,

ma anche per creare un’entità in grado di sedere ai maggiori tavoli decisionali.

Quello che viene auspicato più volte nel corso dell’assemblea è la capacità di

seguire i modelli delle vicine Francia e Germania, le cui associazioni, forti

dell’adesione di migliaia di soci a tutti i livelli della filiera, sono da anni presenti al

tavolo legislativo e possono così anticipare necessità e modelli per il mercato.

In un periodo ancora determinato dall’indecisione le realtà si stanno muovendo

per garantire un rientro il più fluido possibile alle normali attività.

“Questa settimana i nostri store in Francia hanno riaperto – afferma Jean Pierre

Pelliccia, General Manager Fluidra – e subito si è formata una coda all’ingresso,

distanziata per la sicurezza ma índice della voglia delle persone di tornare a

“fare”. Ci stiamo già organizzando al fine di garantire ai nostri clienti la miglior

assistenza possibile: orari di apertura più ampi, ordini online, disponibilità di

ritirare il materiale senza dover sostare nei nostri store e con la consegna express

arriveremo direttamente anche sul cantiere del cliente: queste sono alcune misure

primarie che adotteremo anche in Italia”.

Anche per Fabio Carosso, Vice Presidente della Regione Piemonte e

Amministratore L’Isola Blu S.r.l., l’utilizzo dei mezzi di vendita online si è reso più

indispensabile che mai: “Come azienda abbiamo potenziato la visibilità del nostro

sito e adottato un approccio più aggressivo – passatemi il termine – nei confronti

dei nostri clienti, tramite azioni propositive. Come politico invece auspico

un’immediata sburocratizzazione del Sistema Italia: una sorta di “bolla” di un anno

che consenta un accesso più semplice alle procedure, ferme restando

naturalmente le norme vigenti. Si tratta di un’azione che non si deve fermare al

solo mondo piscina ma deve anzi coinvolgere le maggiori aziende sul territorio

nazionale. Sicuramente saremo in grado di adattarci alle nuove regole di

protezione individuale, l’abbiamo già fatto ad esempio al momento

dell’introduzione delle scarpe infortunistiche, ma dobbiamo portare avanti

un’azione multisettore, capace di coinvolgere anche il mercato del turismo,

dell’edilizia e dell’agricoltura”.

Anche il Deputato Paolo Barelli, Presidente LEN e FIN è dell’opinione che sia

necessario un intervento político, possibile però solo se sollecitato da une rete di

attori connessi tra loro. “Il mondo sportivo italiano vive in maggior parte

grazie all’associazionismo, caratterizzato dalla passione che anima i suoi

volontari. In Italia non si pratica purtroppo sport nelle scuole o all’università e

spesso ci si dimentica che il successo dei nostri atleti è dovuto all’impegno degli

stessi ragazzi, dei loro allenatori e alla disponibilità dell’impianto sportivo (spesso

privato). Sono successi capaci di dare lustro alla nazione e sono frutto di una

filiera che oggi più che mai ha necessità di avere un accesso al credito nel lungo

periodo. E’ questo il caso soprattutto per l’attività di sport acquatico che sta

perdendo l’intera stagione a causa del contagio ma che può contare su una rete

composta da 1500 società, 5 milioni di praticanti e oltre un milioni tesserati,

un vero esercito che potrà cambiare le proprie sorti”

E se è vero che Coronavirus non sopravvive in piscina per merito dell’effetto

disinfettante del cloro, è altresì vero che le situazioni di contatto al di fuori della

vasca dovranno far ripensare l’architettura degli impianti sportivi italiani, strutture

per lo più vetuste che necessiteranno ristrutturazioni pensate alla luce delle nuove

esigenze sanitarie.

Interviene Ferruccio Alessandria, Presidente Assopiscine e Amministratore

Alessandria Consulting S.r.l.: “La realtà si è rivelata diversa da quella che ci

aspettavamo, più complicata che nelle crisi precedenti, e così “perfida” da imporci

una radicale rottura di schema anche interpretativo (prima ancora che decisionale

e operativo). Ci siamo infatti trovati dentro fenomeni e processi non

padroneggiabili e in parte neppure comprensibili. Che cos’abbiamo messo subito

in moto come associazione?

1. task force di filiera per emergenza che si è trasformata in macchina da

guerra (per la prima volta tutti i produttori-distributori uniti per il sostegno) ed ha

già attivato le prime azioni:

• garantire reperimento merci ed informazioni anche nelle fasi più critiche

• gestione economico-finanziaria che ha visto gli operatori lavorare con

grande senso di responsabilità, ottemperando gli impegni di fine mese

• Supporto formativo ad ampio spettro

2. Il rapporto con Assolegno (Confindustria) ci ha consentito di:

• aggiornare e informare i nostri associati (via web e social) rispetto a

comunicati e Dpcm

• interloquire con le Istituzioni utilizzando canali autorevoli

• erogare servizi e convenzioni sottoscritte a livello nazionale

Abbiamo quindi già iniziato un grosso lavoro sulla filiera con l’obiettivo di creare

un ente forte di gestori, costruttori e progettisti in grado di dialogare con il

legislatore e avere una maggiore facilità di accesso al credito. Abbiamo

inoltre già portato il comitato tecnico-scientifico a 10 elementi e il comitato

interno a 7 specialisti in grado di lavorare sulla normativa Uni, fornendo allo

stesso tempo all’imprenditore un desk di sostegno all’attività”.

Insomma, se l’anno 2020 è complicato, il mondo dell’imprenditoria piscine si deve

preparare ad un altrettanto poco roseo 2021, ma potrebbe riuscire a limitare i

danni grazie a un lavoro di squadra e a una maggiore sburocratizzazione,

raggiungibile tramite un maggiore rapporto con le istituzioni politiche.

“Del resto – conclude Pelliccia – a volte le difficoltà possono diventare

un’opportunità. Se è vero che il segmento turistico e l’hotellerie soffriranno molto,

è anche vero che l’Italiano sta riscoprendo la bellezza della propria casa e la

voglia di investire su tutta l’area outdoor (giardino, piscina, arredi ecc.). E’ quindi

possibile che il mercato della piscina residenziale possa avere una crescita

proprio in questo anno di crisi.

Fonte : Company