GNOCCHETTI DI BIETOLA DA COSTE

Ortaggio  di  carattere  “ povero”  (  anche  di calorie ) ,  in realtà  le  “ coste”  sono ricchissime  di  minerali  etc. e  dall’ ortolano  si trovano quasi sempre.

Sono  dunque sane  da  consumare. E sono  facili da  pulire , e di conseguenza  parecchio simpatiche.  Ottime per  farci  anche  gli  gnocchetti.  Provare  per  credere !!!

Ingredienti per  4  persone 

-due  kg  di  coste

-un cucchiaio  di  bicarbonato  a  uso  alimentare

-due etti  di  ricotta  preferibilmente  romana

-un cucchiaio di crema  di latte

-due etti  di  formaggio grana  grattuggiato

-una  spolverata  di  noce  moscata

-sale

– un paio d’  uova  (  per  “ legare” )

-farina  qb

-brodo  vegetale  qb

-per  condire  :   burro  fuso   qb

Preparazione

Lavate  accuratamente l’ ortaggio , separando  la   parte  bianca (  cioè le  coste vere  e  proprie , che  metterete  da  parte per  altro  uso  ) dalle  foglie  verdi.

Lessate  le  foglie  in una  bella  pentola  grossa, nella  quale  avrete  versato  il bicarbonato, così  rimangono  belle  verdi .  Quando cotte, una  decina  buona  di  minuti dall’ ebollizione, lasciatele  raffreddare  , strizzatele  ben   bene  (  non devono avere più  una  goccia  d’  acqua o  quasi )  e tagliuzzatele  fini  fini.

Mettete  la  ricotta  e  la  crema  di latte  in una  bacinella e,  con una  forchetta, pressate e  sbattete  ben bene  la  ricotta  sinchè   sarà  ridotta  a  una  crema  fluida  ma  non troppo.

Versate  le  foglie  delle  coste  e  la  ricotta  in un  recipiente   dai  bordi  alti , e  cominciate  ad  amalgamare. Aggiungete  metà  del  formaggio  grattuggiato,  il sale, la  noce  moscata  , e  seguitate  ad  amalgamare. Calateci sopra un uovo e  seguitate  ad  amalgamare .  L’ impasto deve  risultare  morbido  ma  “ fermo”.  Se  non basta,  aggiungete  il secondo  uovo. A   questo punto   l’ impasto potrebbe  essere  troppo  morbido  :  versateci  dunque, mescolando,   un po’  di farina  , e  sarà  fermo  qb.

A  questo punto  mettete  il recipiente  in frigo,  e  andate  a  leggere  un buon libro  per  almeno un’  oretta.

Togliete  il recipiente  dal  frigo,  date  una  girata,  assaggiate  (  se  mancasse  di sale,  aggiungetene  un pizzico ) , e  cospargetevi  le  mani  di farina.

Aiutandovi  con un cucchiaio  formate  tra  le  mani  infarinate  gli  gnocchi   (  l’ ideale  sarebbero  sferette  da 3   / 4  cm  , vedete  voi  come  calcolare  il pi greco  se  proprio  volete  fare  le  cose  in grande stile  ) e  deponeteli  su  un vassoio di cartoncino, infarinato  anche  lui, e  ricacciate  in frigo, mettendo  da  parte  uno gnocchetto :  che   farete  cuocere  in un pentolino  ad  hoc , è un test  di prova.  Se  il campioncino regge  bene  la  cottura,  OK.  Altrimenti   aggiungete  all’ impasto  ancora  un poco  di farina,  e  rifate  il test. Lo  gnocchetto  deve  risultare  saldo !    

Voi  direte :  ma  cosa  è  tutto  questo  avanti e  indietro  dal  frigo  ?  Credetemi,  lo capite da  voi  che  la  cucina  non è  solo eccellenti ingredienti  a  chilometro zero,  fantasia,   e  chef  strapagati , etc. E’ anche  chimica  e  pure  fisica …

Quando manca  poco ad  andare in tavola, scaldate  la  pentola  con il brodo  vegetale  e,  quando   il brodo comincia  a  sobbollire , versateci dentro con garbo  gli  gnocchi.

Mettete , in un pentolino,  a  scaldare  il burro.  Quando  sarà  dorato,  saranno pronti  anche  gli  gnocchi   che –  con la  schiumarola –   adagerete  su  ogni piatto (se  non avrete  sbagliato  le proporzioni,   saranno  6/ 7 per  ogni  commensale). 

Una  rovesciata veloce  di  burro  dorato ,  e  una  sventagliata   di  quel  formaggio grattuggiato  che  avrete  avanzato  prima , e  via  in Tavola !!!

PS :   con il bianco  delle  coste,  che  fare ?  Semplice, il giorno  dopo  mettetele  in una  padella  con un po’ di  condimento , e  lasciatele  andare  per un po’  sinchè  saranno  tenere  : sono un ottimo  contorno  a  un secondo  ,  di carne  o  di pesce  che  sia . Ma  anche  a un paio  d’  ova  strapazzate …