Il “Real Estate & Finance Summit” organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Hines,  oggi a Milano  :  qualcosa  di nuovo sul fronte occidentale ?  

Si è svolto oggi a Milano in modalità ibrida  il “Real Estate & Finance Summit” organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Hines

Il Convegno si aperto con l’ intervento di  due  economisti Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, e  Monica Billio,  ordinaria di Econometria dell’Università Ca’ Foscari di Venezia , su  Bce , Federal Reserve, tassi di interesse ,  inflazione ,   situazione geopolitica e  costi energetici.Difficile, dopo il bombardamento di ipotesi degli anni post  covid,  prevedere obiettivi e fare  previsioni.  Se non che fosche nubi si addensano all’ orizzonte.  I rischi che osserviamo sono tutti al rialzo  (Fugnoli).

Ecco ora alcune  considerazione  dei panellist  sul fronte del real estate.

Giuseppe Amitrano, Ceo di Dils, :  Veniamo da una sorta di lockdown degli investimenti, con un crollo circa del 50% (in Italia sono stati investiti l’anno scorso 6 miliardi di euro, contro i 12 circa dell’anno precedente, ndr). Per  i prossimi  anni si va verso cambiamenti epocali da cui potrebbero sorgere “ opportunità incredibili”, nel settore  healthcare,  come strutture sanitarie e ospedali .

Valeria Falcone, head of Europe Value Add Investing di Barings  :  Finché la forza complessiva dei fondi core non rientra nel mercato ci sarà da patire, non vedo una ripresa lampo, ma comunque c’è dry powder, riserve di denaro a disposizione, che deve essere ancora utilizzata.

Filippo Catena, responsabile Fondi Abitare Sociale di Cdp Real Asset SGR :  La casa deve essere vista in ottica più ampia, considerando i servizi offerti, soprattutto guardando alla cosiddetta ‘fascia grigia’ della popolazione, ovvero quella che non può accedere né al mercato né all’edilizia residenziale pubblica.

Marco Carotenuto, managing director di Clessidra Private Equity SGR :  “Noi investiamo in aziende, non in asset, ci sono settori dove la componente immobiliare è importante e c’è dello sviluppo, che può aggiungere valore all’azienda rispetto al momento in cui abbiamo cominciato a investire. Soprattutto nell’hospitality ci sono opportunità e nicchie interessanti. Lavoriamo per aggiungere valore e crediamo questa opportunità ci sia, non è sempre facile, ma vediamo punti di incontro”,

Mario Abbadessa, senior managing director e country head di Hines Italy : La prima asset class su cui puntare è il prodotto dell’abitare gestito, come le residenze per studenti, famiglie e anziani: hanno una complessità maggiore, ma offrono opportunità.  La seconda sono i data center, su cui Hines sta puntando molto in Italia e in Europa.  La terza asset class da guardare con attenzione “è la parte leisure, per esempio i campeggi e gli ostelli glamour, che sono asset straordinari e su cui l’offerta è ancora modesta, quindi c’è margine di crescita ” . Infine, il mondo delle infrastrutture e del private equity si fonderanno sempre di più.

Centrale, nel Summit,  è stato  l’ intervento  di Mario Cucinella, una  vera e propria “ lectio magistralis”  condotta  con l’ assertività e  l’ umiltà che sono ben  note   a  chi conosce  personalmente  il  famoso architetto. Non è più tempo di “ villettopoli” : l’ asticella  della qualità si è molto alzata , sia da  parte dei committenti ( costruttori/ sviluppatori/investitori ) che  della “ clientela   famiglie”. E’ il mondo delle  professioni a  non essere ancora  pronto. Il real estate è  milanocentrico, questo  è risaputo. La “ rete” delle città medie  dovrebbe essere   un  asset importante …però , attenzione, Milano  sta  forse “ prosciugando” anche Bologna !!! Roma  sta  forse  andando verso un miglioramento della collaborazione pubblico/privato,  ma  la  “  magia”  non è  ancora  scattata.

( a cura di Paola G. Lunghini )