Il valore delle professioni del turismo” in un convegno promosso oggi a Roma da Confindustria Alberghi e Treccani Accademia

Si è tenuto oggi a Roma,  nella sede dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, il convegno su  “Il valore delle professioni del turismo”.

L’evento, nato dalla collaborazione Treccani Accademia – la scuola di formazione dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana –  e Confindustria Alberghi ,ha approfondito gli aspetti legati alle professioni del turismo con l’obiettivo di restituire la consapevolezza del valore di ruoli, competenze tecniche e manageriali così come delle opportunità di crescita professionale e personale offerte dal settore. 

Che valore ha operare nel turismo? In che modo si arriva preparati a rispondere alle esigenze delle aziende? Quante e quali sono le prospettive di crescita? Quali sono le nuove capacità richieste? Qual è l’attuale direzione del mercato del lavoro?

Queste alcune delle domande alle quali si è risposto nel corso della giornata con l’obiettivo di raccontare un settore in profonda trasformazione che può rappresentare uno sbocco importante anche per chi si appresta a entrare nel mondo del lavoro.

Un quadro in cui si inserisce il ruolo di Treccani Accademia che a partire da quest’anno avvia una serie di corsi di formazione dedicati al settore.

Davanti alle grandi trasformazioni occorre dare risposte in termini di competenze e di soft skill che possano far incontrare il mondo delle imprese turistiche con chi entra nel mondo del lavoro.

Nasce così il Master TURISMO: EXPERIENCE DESIGN & DESTINATION MANAGEMENT, un percorso post laurea dedicato a neolaureati della durata di 5 mesi in aula in formula blended (in presenza a Roma o in live streaming) e 6 mesi di stage presso aziende importanti del settore.

È infatti strategico avviare un percorso formativo per far crescere tra le nuove generazioni la consapevolezza che il settore turistico non solo ha fabbisogni occupazionali importanti su tutti i livelli, da quello più operativo al manageriale, ma che è un settore dove è possibile fare carriera e con una corretta formazione di base e di specializzazione può offrire ampi margini di crescita professionale su diversi ruoli e diverse posizioni, con un mix unico tra know how tecnico e relazionale.

Secondo i dati di Unioncamere il turismo avrà un nuovo fabbisogno occupazionale complessivo di 298.700 unità, di cui 178.800 per crescita domanda; 119.900 per “ricambio generazionale”.

Nel 2022 la domanda di lavoro è cresciuta del +15,4% superando i livelli pre-covid ma permane un forte mismatch. In media le imprese del turismo impiegano 3,4 mesi a trovare il profilo idoneo. L’11,5% delle figure professionali ha bisogno di un periodo di ricerca compreso tra i 6 e i 12 mesi e per il 6,4% delle mansioni il recruitment supera i 12 mesi. Un’attività impegnativa, che incide e si riflette sui bilanci delle imprese.

Nel 2022 la mancanza di candidati è stata la principale motivazione per oltre 1/4 delle assunzioni programmate. Se a questo si aggiunge il disallineamento delle competenze per circa l’11% dei profili richiesti il settore rischia di veder ridotto di 73.500 unità il numero degli occupati.

Nel corso dei lavori, gli interventi di Rossella Calabrese, Consigliere Delegato di Treccani Accademia; Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Confindustria Alberghi; Sonia Carbone Area formazione e politiche attive del lavoroUnioncamere; Francesco Guidugli, Presidente di Solidus; Cinzia Pietrini, HR Director di VOIHOTELS S.p.A.; Fausto Ciarcia, Director of Human Resources Italy di Hilton Worldwide e Franco Grasso, CEO e Founder di FGRT Franco Grasso hanno tutti riconosciuto i grandi cambiamenti in atto sul mercato e sottolineato le grandi opportunità destinate a chi sceglie di lavorare nel turismo.

Fonte : Nota congiunta